20. Pronte per la cena

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Quando arriviamo a casa mia, Taylor insiste nel volermi aiutare a sistemare tutte le cose che tenevo nella valigia, mette su una lavatrice e si mette ai fornelli, obbligandomi a stare sul divano tranquilla, nonostante le mie obiezioni. Visto che non mi lascia altra scelta, decido di mettere su un po' di musica.

-Alexa, metti Katy Perry. - dico al mio dispositivo preferito di tutta la casa, acquisto recente del quale non potrei più fare a meno.

Parte subito il brano per il quale la mia cantante preferita è diventata famosa, ovvero "i kissed a girl",e in un attimo il mio cuore parte a battere all'impazzata se penso che in effetti io ho davvero baciato una ragazza e che... Beh, mi è piaciuto.

Mi giro furtivamente verso Taylor, in cucina alle mie spalle, ma non sembra essere poi tanto scossa dalla canzone che sta risuonando nel mio monolocale.

Sta scrutando con aria pensierosa l'interno del mio frigorifero.

-Cosa cerchi? - le chiedo, curiosa.

-Nulla in particolare, sto pensando cosa cucinarti. Ma non è che ci sia granché qui dentro! - commenta la mia migliore amica con disapprovazione, e anche se mi da le spalle, la immagino mentre alza gli occhi al cielo.

Sorrido, tornando a fissare la vista del lago dalla vetrata di fronte al divano.

Alla fine la sento armeggiare con pentole e arnesi vari, così dopo un po' decido di avvicinarmi a lei per curiosare.

Sta impastando una palla di pasta muovendola con decisione.

È tutta sporca di farina, mi fa quasi ridere!

-Fila a sederti! - mi ordina fingendosi severa, sorridendomi.

-Cosa prepari? Posso aiutarti? - insisto, portando lo sguardo sulla pentola che scoppietta sul fuoco: ci sono zucchine e pomodorini.

-Torta salata con zucchine, pomodorini e tonno. Non mi manca molto, tra poco la metto in forno.- mi risponde dolcemente.

-Mi puoi passare una tortiera rotonda, per favore? Io ho le mani sporche- mi chiede a un tratto, e io ubbidisco subito, posandole di fronte una pirofila di vetro.

La osservo mentre infarina leggermente il fondo della tortiera, per poi stendere la pasta sfoglia fatta da lei con estrema cura.

Poi mescola dell'uovo, della ricotta e del parmigiano in una ciotola, unisce a questo composto le zucchine e i pomodorini, e posiziona il ripieno sopra la torta.

Infine aggiunge del tonno in scatola, e poi inforna la torta salata con aria soddisfatta.

Io continuo a osservarla, adorante.

È così bello avere qualcuno che si prenda cura di me, di solito sono sempre io a preoccuparmi per tutti, ma la sensazione di benessere che mi procurano le attenzioni della mia migliore amica, è insuperabile.

Ed è così bella. Anche così, coi capelli legati in una coda spettinata, la farina sparsa un po' ovunque, e le mani sporche di impasto.

Si volta verso di me, sembra quasi in imbarazzo.

-Ora pulisco tutto, non preoccuparti! - dice, trafelata.

-Ehi, guarda che non devi fare tutto da sola! Ci sono qui io- la rassicuro, prendendo lo straccio e iniziando a pulire il ripiano in pietra nera della mia cucina dalla farina.

A un tratto, mi abbraccia di colpo, facendomi sussultare. Affonda la testa sulla mia spalla, spiazzandomi.

Sta piangendo!

-Ehi, ehi! Cosa succede, tesoro? - le chiedo, stringendola a mia volta, stupita.

-Scusami... È che... Ho rischiato di perderti per sempre e... Non so cosa avrei fatto se... - dice tra i singhiozzi, mentre le accarezzo piano la schiena.

-Ma non è successo... Stai tranquilla. Va tutto bene, ora sono in salvo e mi sento... Bene... - le dico dolcemetne, anche se i ricordi di quella maledetta notte sono fin troppo vividi nella mia memoria per poterne parlare senza provare di nuovo quel terrore, quel dolore...

Alza gli occhi verso di me, tirando su col naso, cercando di ricomporsi.

-Scusa... Dovrei essere io a tirarti su il morale, non il contrario... Perdonami...-si giustifica, asciugandosi le lacrime con una mano, mentre con l'altra stringe ancora la mia vita.

-Sai, io mi sentirei male tanto quanto te, se sapessi che qualcuno ti ha fatto del male... Forse piangerei anche di più! E probabilmente cercherei vendetta! Quindi... Non preoccuparti, va tutto bene, ok? - le dico con un leggero sorriso, cercando di tirarle su il morale.

Un'ombra scorre sul suo viso, dura solo un attimo, per un lungo attimo leggo qualcosa nel suo sguardo che non le avevo mai visto prima... Sembra essere altrove, come se le mie parole le avessero ricordato qualcosa di terribile...

Ma la sua espressione muta drasticamente, Taylor sorride tornando a guardarmi negli occhi, regalandomi di nuovo quel suo sguardo rassicurante che amo.

-Ascolta, la torta salata sarà pronta tra una mezz'ora. Vado a farmi una doccia nel frattempo, tu rilassati e aspettami qui, ok?- mi dice, per poi sparire in bagno.

Io resto in piedi un attimo, confusa.

Non so cosa le sia passato per la testa, poco fa, ma so che non l'ho mai vista tanto distante dalla realtà, da quando la conosco.

A cosa stava pensando?

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