Capitolo 7: Jar of Hearts

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"Non ci credo." Urlai indispettita mentre Ivar ordinava di incatenarmi.
"Ti ho dimostrato di meritare la tua fiducia in più di un'occasione!" Sbraitai mentre cercavo di farmi lasciare dalle guardie di Ivar . Quest'ultimo invece mi osservava con indifferenza.
"Fidarsi è un bene , ma credo che prevenire sia sempre la scelta più saggia." Si limitò a dire con noncuranza mentre mi incatenavano .
"Sei un bastardo!" Urlai a denti stretti ma le mie parole non avevano alcun effetto.
"Non posso rischiare che tu vada da loro, non ti regalerò . Vinceremo e tu verrai con noi." Ricapitolò guardandomi finalmente negli occhi.
"Ricordati della promessa che mi hai fatto..." gli ricordai.
Ivar si avvicinò ma non poteva abbassarsi per
avvicinarsi al mio volto.
"Potrei rompermi le ossa..." sussurrò piano tendendomi una mano, "ma non potrei mai rompere una promessa." Mi assicurò in attesa di una mia risposta che non arrivò.
La mia indifferenza lo infastidì , mai quanto a me il suo atto ignobile.
Odiavo sapere che ci fosse una guerra in atto ed io lontana dagli eventi inconsapevole delle sorti di mio fratello e dei miei nuovi alleati.
"Portatemi Freydis" sussurrai prima che se ne andassero.
Non mi rispose nessuno però dopo qualche minuto avvertii dei piccoli passi venire verso di me.
Era lei, pronta a tenermi compagnia mentre era in corso una guerra di cui non ero nemmeno spettatrice. Freydis corse ad abbracciarmi.
Era una situazione abbastanza insolita. Lei schiava libera dalle catene ed io libera ma incatenata.
"Ivar ha detto che ti libererà non appena vinceranno." Mi rassicurò mentre il sangue mi ribolliva nelle vene.
"Certo, non vedo l'ora di tagliargli la gola." Sussurrai imperterrita.
"Gli sei simpatica, altrimenti non ti avrebbe lasciata libera e viva..." rivelò sedendosi dinanzi a me.
La sua figura sensuale catturava l'attenzione di ogni uomo. Sicuramente ne era consapevole.
"Come si seduce un uomo ... Freydis?" Le domandai balbettando.
Mi guardò sorpresa e con un mezzo sorriso si avvicinò a me, cercando di distrarmi dai possibili rumori della battaglia.
"Di solito basta poco, Megan. Un piccolo bacio qui..." sussurrò sfiorando il mio mento, "per poi passare qui un po' più a lungo..." continuò indicando il mio collo.
"Davvero? Basta solo questo?" Domandai incuriosita mentre Freydis mi svelava un mondo del tutto nuovo.
"Dipende dall'uomo che vuoi sedurre. A volte i baci non bastano, serve attrazione mentale. Sedurre con le parole non è facile. Se vuoi continuare a sedurre con il corpo potresti provare ad avvicinare il tuo corpo al suo, mostrarglielo a breve tappe... così da aumentare il desiderio..." rivelò ed io arrossii violentemente nascondendo il mio volto.
"I nostri dei vivono di piaceri, tutti i piaceri della vita. So che per voi cristiani non è così... è un peccato " continuò avvertendo il mio imbarazzo.
"E tu...Hai mai sedotto qualcuno...?" Le domandai incuriosita mentre il suo sguardo si perdeva nel vuoto.
"Sì, diverse volte. Il compito di una schiava è anche questo..." sussurrò come se fosse una cosa del tutto naturale.
"E tu lo permetti? Ti lasci trattare come fossi un oggetto?" Urlai iniziando a far ribollire il sangue nelle mie vene.
"Credimi, non c'è soluzione e , a volte , è l'unica cosa che ti garantisce la libertà." Rispose sommessamente guardandomi negli occhi.
"Non è giusto. Ivar me la pagherà non appena sarò liberata!" Sussurrai a denti stretti mentre Freydis sembrava indecisa se parlare o meno.
"Ti piace Ivar. L'ho capito dalla tua reazione quando ti ho nominato Hvitserk un po' di tempo fa..." improvvisò facendomi rabbrividire.
Provare qualcosa per Ivar avrebbe significato essere completamente pazzo , ed io non mi reputavo ancora pazza.
Scoppiai a ridere e lei sembrò offendersi della mia reazione improvvisa:
"Scusami, Freydis però ... Ivar? Una cristiana tra le mani di un vichingo matto? Sarebbe la fine del mondo!" Precisai schiarendomi la voce.
Il suo sguardo corrucciato sembrava pensasse qualcosa. Non lo capivo.
"Lo stimi?" Mi domandò improvvisamente.
"Un pó" rivelai ripensando a come uno storpio potesse essere a capo di un popolo spaventoso come i norreni.
Aveva un'intelligenza e un intuito da far paura, perciò lo stimavo.
"Anche se dovesse uccidere tuo fratello?" Mi provocò.
In effetti poteva accadere ma mi fidavo di lui al momento.
"No, mi ha promesso che non l'avrebbe fatto. Se mancasse alle promesse perderebbe tutta la mia stima..." sussurrai piano.
Ivar era imprevedibile. Essere dalla sua parte sarebbe sempre stato un asso nella manica.
Avevo tanto bisogno di distrarmi e parlare al momento sembrava l'unica soluzione.
"Cosa farai appena sarai libera?"le domandai incuriosita.
"Mi sposerò. Non vedo l'ora di curare mio marito e i miei futuri bambini..." rivelò sottovoce quasi non volesse essere scortese.
Era assurda la sua posizione di schiavitù. Sembrava che i norreni vivessero in un mondo del tutto opposto al nostro (di noi cristiani).
Per lei il suo mondo perfetto sarebbero stati dei bambini ed un marito. Il mio era girare tutte le terre conosciute, magari insieme alla mia persona amata.
"Cosa vuol dire Freydis?" Le domandai infine.
"Freydis vuol dire devota a Freya. la dèa dell'amore sessuale, della bellezza, dell'oro, della seduzione, della fertilità, della guerra, della morte e delle virtù profetiche. La dea ama i canti d'amore e incita gli innamorati ad invocarla, cavalca nei campi di battaglia ed ha diritto alla metà dei caduti che guiderà in battaglia durante il Ragnarǫk. Per me è un onore portare un nome legato a lei. La bellissima dea è il punto di riferimento di tutte le donne norrene." Mi spiegò.*
Ero affascinata dalle immagini che avevano degli dei. Ma tutto era nell'ottica di un mondo fantastico, come se fosse un racconto per spaventare o ammaliare un bambino.
I suoi occhi azzurri scrutavano cauti una mia reazione.
"Mi consideri pazza, vero?" domandò con un sospiro.
"Certo che no..." risposi sincera, "credo che ognuno viva sulla base del contesto in cui sia nato. Se fossi nata tra i norreni sicuramente avrei dato per scontato l'esistenza degli dei fino a prova contraria..."
"Fino a prova contraria?" domandò scettica facendomi spuntare un sorriso.
"Sì, non sono rari i casi di pagani convertiti so cristianesimo..." ripensai a tutti quei pagani che richiedevano il sacro Battesimo a mio fratello.
Chissà come si stava concludendo la battaglia e se Ivar avesse mantenuto la promessa. Se avesse ucciso mio fratello avrei ucciso anche lui.
"Ivar non mi libererà più." sussurrai più a me stessa che a Freydis.
"Invece sì, Ha lasciato una serie di guardie qui fuori minacciandoli di tenerti al sicuro e non farti mancare del cibo..." rivelò Freydis incitandomi con il dito a non farne parola con lui.
Sorrisi piano a quel buffo gesto mentre pregavo Dio per le anime che quel giorno avrebbero abbandonato il proprio corpo.


*fonte di ricerca: Wikipedia: Freyja.

N.A.: Questo era un capitolo di passaggio, come si può notare, il prossimo sarà una svolta. Se volete avevo pensato di aprire una brevissima rubrica di curiosità ogni tot. di capitoli. Fatemi sapere😘
Un abbraccio,

RosethornM

IG: rosethornm_autrice

Love and FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora