Capitolo 20: Normal with you

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MEGAN'S POV.
"Sdraiati. Rilassati." Mi suggeriva Ivar, alle rive del lago, esaurendomi maggiormente.
Dovevo vedere mio fratello.
"Certo... vengo."
Mi sdraiai accanto a lui nonostante il mio vestito chiaro, sull'erba bagnata.
"Domani vinceremo." Sussurrò abbracciandomi .
Io non avrei partecipato a quella battaglia. Ormai mi ero convinta anche io. Non mi sarei scontrata con mio fratello.
Gli posai un bacio sul collo e sembrò rilassarsi.
"Hai tolto il nero, ho notato..." bisbigliò.
Accennai un sì con il capo. Gli mentii:
"Mio fratello ora è in un posto migliore. Non vorrebbe che mi vestissi di nero a vita."
In un posto migliore...Con Björn.
"Verissimo." Sussurrò baciandomi.
Posò delicatamente i miei capelli dietro le spalle. Mi abbassò lentamente la manica del vestito e mi baciò lì.
"Resterei a baciarti per ore se non fossi a capo di questo esercito e futuro re del regno." Rivelò in un sussurro.
"Pensavo che essere re fosse meraviglioso. Non hai tutto il regno ai tuoi piedi?" Domandai.
Scosse il capo pensieroso: "Essere re ti pone delle catene. Credi di essere libero di fare ciò che vuoi ma è del tutto falso. Devi porre il tuo popolo prima di te."
"Un popolo che ti amerà e rischierà la vita per te..." lo incoraggiai prendendogli il viso tra le mani.
"Trovi sempre le parole giuste..."
Mi baciò. Mi posizionò a cavalcioni su di lui e continuò a baciarmi. Assaporai le sue labbra carnose che mi avevano riservato un trattamento speciale. Ed io stavo perdendo la testa per uno storpio dalla mente pericolosa.
"Quando tornerò, devo parlarti di una cosa urgente." Iniziò distaccando improvvisamente lo sguardo da me.
"Certo... puoi parlarmi di ciò che vuoi." Sottolineai.
Era strano ed io provai a trattenere l'agitazione. Avevo sempre quella strana sensazione al petto, ma forse ero troppo pessimista.
"Vorrei tanto tu fossi meno perfetta... vorrei tanto odiarti e trovare la forza di ucciderti... avrei dovuto farlo il primo giorno che ti ho vista." Sussurrò facendomi sobbalzare.
Mi alzai di scatto e iniziai ad agitarmi alle sue parole.
"Perché me lo rinfacci proprio ora?" Gli domandai.
Il mio cuore batteva forte nel petto in attesa di una sua spiegazione.
"Perché ormai mi è difficile lasciarti andare..." rivelò e il mio cuore fece un tuffo.
Tirai un sospiro di sollievo.
"Non devi farlo" sospirai.
Seguì un silenzio carico di tensione.
Si alzò improvvisamente dall'erba bagnata e mi si avvicinò.
"Sei tutta sporca..." sussurrò piano togliendomi il terreno dal vestito.
Mi sentii avvampare quando le sue mani si avvicinarono al mio corpo. Tremai e avvertii un formicolio strano nello stomaco.
I suoi occhi si incastrarono improvvisamente nei miei e sentii di aver preso la scelta giusta non seguendo Björn.
Avvicinai il mio viso al suo e lo baciai. Sapevo ormai gli piacesse quando prendevo io l'iniziativa. Ricambiò con diversi baci che mi posò sul viso e mi sporcò la guancia con la mano sporca di terreno.
Trattenne una risata quando improvvisamente qualcuno ci interruppe.
Era una delle sue guardie. Sembrò titubante a parlare dinanzi a me. Poi lo fece:
"Tutto pronto per il matrimonio, Ivar."
Lo guardai sconcertata e incuriosita mentre il suo volto si Incupiva.
"Grazie, Bran" e lo congedò.
"Chi si sposa?" Gli domandai incuriosita quando Bran se ne andò.
"Nessuno." Rispose freddamente.
Mi salì un sospetto che fece sussultare il mio cuore.
E se mi stesse per chiedere di sposarlo?
Sul mio volto spuntò un sorriso che mi preparai a nascondere.
"Va bene. Tieniti pure i tuoi segreti..." sussurrai con un sorrisetto divertito allontanandomi da lui.
Stavo per ricavare informazioni. La mia prima cavia sarebbe stata Hvitserk.
Lo trovai a combattere con un soldato mai visto prima. Quando mi vide si distrasse e perse lo scontro. Sorrisi prendendolo in giro e , nonostante si fingesse imbronciato, anche lui non poté fare a meno di nascondere un sorriso.
"Perché sei piena di terra?" Domandò scoppiando a ridere.
Scossi il capo contrariata.
"Chi è che si sposa, Hvitserk?" Gli domandai diretta non potendone più.
Il suo volto si incupì e si guardò intorno prima di rispondermi.
"Ivar vorrebbe sposarsi non appena vinceremo e diventerà re di Kattegat. Non dirgli che te l'ho detto." Mi intimò.
Con un gesto gli feci capire che avrei avuto la bocca cucita e me ne scappai esultante.
Quando arrivai nel mio accampamento notai Freydis nascondere velocemente qualcosa.
"Non so perchè stai nascondendo qualcosa Freydis," iniziai slacciando i lacci del mio abito, "ma non mi importa... ho una notiziona!"
Mi avvicinai a lei e le trattenni le mani. Sembrava stranita dal mio entusiasmo e non potevo fargliene una colpa. Ero passata dal piangere mio fratello al ridere per una notizia grandiosa.
Solo io potevo conoscere la verità.
"Se questa notiziona ti rende così entusiasta, sono felice per te!" sussurrò Freydis ritraendo le mani.
Quel gesto mi offuscò ma non spense la mia gioia. Ero contentissima.
"Penso che... Ivar mi stia per chiedere di sposarlo!" le rivelai d'un fiato lasciandola senza parole.
"Davvero?! WoW" si lasciò scappare con poco entusiasmo spiazzandomi.
"Non sei contenta per me? Mi sembri contrariata!" le feci notare.
Mi liberai dell'abito sporco e ne indossai uno pulito.
"Sì... solo che... mi sembra strano. Il popolo non accetterà il matrimonio con una cristiana" sussurrò.
"Niente di strano. Io amo Ivar. Sono sicura che il sentimento sia reciproco altrimenti non mi avrebbe risparmiata tutto questo tempo!" sbottai alzando la voce.
Avevo riservato le migliori premure a Freydis ma vedere la sua freddezza a quella notizia mi irritava.
"Cosa hai detto?" domandò una voce alle mie spalle.
Quando riconobbi la voce di Ivar impallidii. Freydis mi lasciò sola con lui ed io mi vergognai da morire delle parole pronunciate.
"Che mi hai risparmiata..." sibilai in un sussurro.
"No no, prima." sorrise divertito.
"Nulla..." mentii.
"Bene. Allora anche io non ho nulla da dirti..." mi ricattò.
Finsi un broncio.

"Ho detto che ti amo, Ivar. Non credevo dovessi dirtelo per fartelo capire." rivelai arrossendo.
"E cosa ti fa pensare che il sentimento sia reciproco?" domandò incuriosito.
Sospirai. Mi allontanai da lui e mi pettinai. Un ottimo mezzo per distrarmi.
"Il modo in cui mi guardi quando sei con gli altri... le occhiate che riservi a Hvitserk quando mi abbraccia... quando ti preoccupi per me o mi chiedi se ho mangiato. Anche prima, quando mi hai baciato la spalla, c'è stato un tocco diverso, ti ho sentito fin dentro l'anima. Questo è il vero modo di dire ti amo, non le parole. Non mi aspetto che tu me lo dica." rivelai a bassa voce.
Ivar mi si avvicinò, mi tolse il pettine dalle mani e mi costrinse a guardarlo.
Aveva un luccichio particolare nei suoi occhi, quasi fossero lucidi. Avevo il timore che negasse tutto ciò che gli avevo detto.
"Io non so ciò che sento... ma non posso negarti di aver immaginato un bambino dagli occhi dorati ed abiti norreni fra le tue braccia poco fa... e ieri... e il giorno prima..." iniziò ma le mie labbra lo stopparono.
Catturai le sue labbra in un bacio e avrei continuato a farlo per sempre... se solo lui me lo avesse permesso.

N.A. Vi chiedo scusa per il ritardo. Ho tanti impegni in queste settimane e sono davvero incasinata. Spero di aggiornare nuovamente stasera o domani e farmi perdonare.
Un bacio,

RosethornM

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