MEGAN'S POV."Perché Katherine non è qui?" Domandò Björn entrando in camera.
Ero in vasca, Katherine mi aveva preparato il bagno e ho deciso di mandarla via, per poter riflettere e lasciare che trascorresse del tempo con Hvitserk. Non c'era ancora nulla tra loro. Avrei impiegato tutta me stessa per aiutarli.
"Volevo restare da sola..." sussurrai piano chiudendo gli occhi.
Mi lasciai accarezzare dall'acqua e dai profumi delle spezie che avevo portato personalmente da Essex.
Provavo a scaricare la tensione di quegli eventi tragici che ci avevano travolto in così poco tempo."Scelta perfetta, mia regina."
Bjørn si spogliò. Capii già cosa avesse intenzione di fare. Tremai al pensiero e mi irrigidii.
Entrò nella vasca cingendomi da dietro. Mi baciò una spalla e mi sistemò i capelli sull'altra.
"Ti ho trascurata troppo in questi giorni. Essere re non è semplice e sono stato impegnato nell'organizzazione della nuova Kattegat. Katherine mi ha detto che ogni mattina ed ogni sera mi hai cercato. Mi dispiace, mi dispiace da morire. Non sono stato presente per condividere il tuo dolore, ma l'ho provato. Ogni lacrima non versata è stata un pezzo di me che si è distrutto." sussurrò piano accarezzando il mio corpo.
Mi lasciai andare alle sue mani. Quando arrivò al mio ventre, la sua mano si bloccò.
"La ferita si è quasi del tutto sanata, Bjørn." presi una piccola pausa, "so che adesso i tuoi obblighi ti portano lontano da me. Non dispiacerti, ti sono stata vicina in ogni istante, con il cuore. Ma la ferita per Heahmund e il piccolo Ragnar..."
Bjørn mi bloccò con un bacio. Per lui Ragnar era innominabile. Significava intensificare il suo dolore, quindi ogni volta mi zittiva. In modo carino ovviamente...
"Basta... lascia che io ti vizi e coccoli un pò invece... fammi rimediare."
Bjørn mi preoccupava. Non parlare dei problemi non lo rendeva più invincibile.
Mi voltai verso di lui. Nel farlo feci cadere gran parte dell'acqua. Bjørn sembrò contento dell'iniziativa e racchiuse le mie gambe intorno alla sua schiena.
Mi baciò stringendomi più vicino a sé. Adesso che i nostri petti aderivano perfettamente, passò ad accarezzarmi la schiena mentre le sue labbra bramavano le mie.
"Mi sei mancata..." sussurrò piano.
"Ti ho pensata ad ogni parola che i miei consiglieri pronunciavano. Non riuscivo a non pensare a te, all'oro dei tuoi occhi e... morivo dalla voglia di assaporare nuovamente il tuo corpo." continuò piano, sottovoce, mentre io mi turbavo.
Preferivo di gran lunga essere coccolata in quel momento, godermi le sue attenzioni. Uscii dalla vasca di legno e mi asciugai con delle coperte calde accanto al fuoco. Bjorn restò ancora un po' in acqua, a far rilassare tutti i suoi pensieri, tutti i muscoli a seguito della battaglia.
"Ivar è fuggito, non ci sono tracce. Ubbe vuole partire alla ricerca di Floki e Hvitserk non si capisce più. Spero tanto che Katherine riesca a rianimarlo altrimenti resterò l'unico Lothbrok".
Il mio cuore prese a battere più velocemente al pensiero di conoscere il rifugio di Ivar e non poterlo rivelare.
"Vieni qui Bjorn." sussurrai invitandolo a sedersi con me accanto al fuoco. Bjorn uscì dalla vasca e si avvicinò a me. Nel farlo sentii tutte le sue ossa scricchiolare, segno della sua tensione.
Quando mi si avvicinò lo riempii di candidi baci. Bjorn mi stava trattando come una regina. Ed io provavo a ricambiarlo con piccoli accorgimenti che potessero renderlo felice.
"Penseremo io e Katherine a Hvitserk", lo rassicurai passando una mano tra i suoi capelli lisci.
Mi sdraiai sul tappeto e lasciai che il suo viso si appoggiasse teneramente al mio petto. Ma Bjorn non me lo permise. Si scostò, mi prese tra le braccia e mi portò sul letto.
"Devi riposare. Per bene però. Sei tu a dover dormire tra le mie braccia e non viceversa." mi sussurrò stringendomi a sé tra le coperte calde. Mi era mancato Bjorn. Nonostante tutti gli eventi spiacevoli dell'ultimo periodo, il nostro affetto restava sincero.
"Ho pensato che tu mi tradissi..." rivelai con un filo di voce. Bjorn mi accarezzò piano con un leggero sospiro che non fece altro che aumentare la mia tensione.
"Non avrei potuto neanche lontanamente trovare qualcuna che potesse avvicinarsi al tesoro che nascondono i tuoi occhi. Ho desiderato ogni sera di poter tornare qui e dormire con te ma non ho potuto. Ci sono miriadi di questioni da risolvere, Ivar ha lasciato così tanti problemi da gestire ... come hai potuto pensare una cosa del genere?" mi redarguì dolcemente.
Mi sentivo così fragile. Dopo tutta la tristezza che avevamo passato insieme, volevo soltanto che almeno lui fosse felice.
"Vorrei che tu fossi felice, anche se sarà con un'altra persona. Non mi sorprenderei se ciò accadesse presto. " continuai con un sibilo.
Bjorn mi strinse più forte a sè: "Sarei un matto ad andarmene quando hai più bisogno di me. Io ti amo ancora di più dopo aver visto tutta la forza che tu, giovane donna, possiedi."
Posai un soffice bacio sulle sue labbra. I miei capelli lunghi coprivano parte delle sue spalle possenti. Non riuscivo a credere che un guerriero così forte fosse dotato di così tanto amore.
Gli baciai le mani e gli porsi un piccolo mazzo di fiori gialli che avevo raccolto quella mattina per lui. Sorrise al mio gesto così ingenuo e mi riempì di baci il viso illuminandosi di una nuova luce.
"Sono bellissimi, Meg."
"Sono semplici..." bisbigliai piano.
"La semplicità è l'unica cosa di cui ho bisogno da quando sono re, credimi." rivelò con un sorriso.
Ricambiai il suo sorriso segnando con una mano il contorno dei suoi tatuaggi, una visione paradisiaca.
"Non ucciderti più di lavoro..." lo implorai posandogli dei baci sul petto.
Si passò una mano sulla fronte poi mi guardò serio.
"Domani dovrai riunirti con noi a tavola e festeggeremo la nostra vittoria. Non voglio più che tu resti qui da sola a rimuginare sul nostro lutto."
"Credevo aveste già festeggiato..." sussurrai sorpresa intrecciando le mie dita alle sue.
Accarezzò i miei capelli e sussurrò convinto:
"Credevi che avrei festeggiato dopo la morte di mio figlio? Anche io sono stato male, il mio desiderio era di arrivare a questo punto con te al mio fianco e nostro figlio tra le braccia.""Björn..." lo strinsi forte a me, "domani festeggeremo la nascita di un nuovo regno, governato da una persona d'oro. E poi... chissà... tra un po' di tempo potremmo tornare a gioire, e la morte sarà solo un brutto ricordo. Però almeno stanotte dormi con me..."
"Tu sarai per sempre la mia regina e stanotte resterai sotto la mia protezione ." Mi baciò fiero.
Sarebbe stato vero o mi stava ingannando anche lui?
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Love and Fear
Fiction HistoriqueMegan ha 17 anni ed è la sorella del vescovo Heahmund di Sherborne. Siamo nel IX secolo dopo cristo e i Pagani attaccano il Wessex e invadono York. Megan è così forte e testarda da manipolare e prendersi gioco di chi le sta attorno. Non a caso riesc...