MEGAN'S POV.
"Scommetto che anche questa volta sia l'ultima." Bisbigliai all'orecchio di Björn nella stanza segreta del castello.
"Decisamente." Sussurrò tornando a baciarmi.
Gli lasciai diversi baci sul collo. Ne posai uno più sensibile al confine con la spalla e, dal suo sibilo soffocato dovette piacergli.
Posò una mano dietro la mia testa e l'avvicinò a lui, per baciarmi più intensamente.
"Lo sgabello non è uno posti migliori o più comodi ma tentar non nuoce. Devi solo prestare più attenzione ai movimenti finché non ti verrà naturale." Mi spiegò.
Acconsentii con il capo mentre lasciava che mi mettessi comoda sopra di lui.
"Brava. Segui solo il mio corpo, poi sarà tutto spontaneo." Continuò.
Seguii il suo consiglio.
Seguii ogni suo movimento finché i nostri corpi non si sincronizzarono alla perfezione.
"Bravissima. Continua così." Sussurrò per poi ribaciarmi.
Mi baciava con un tale trasporto, che era impossibile non desiderarlo. Ed io adoravo ogni suo movimento, ogni suo gesto, ogni suo sguardo.
Desideravo ogni sua carezza o bacio su di me.
La storia con Björn stava andando avanti. Stava diventando un ciclo continuo a cui nessuno dei due riusciva a dare una fine. Ogni volta che ci vedevamo mi sentivo attratta al suo corpo come una calamita. E lo stesso valeva per lui che contraddiceva con i gesti tutte le sue parole.
"Vieni qua..." sussurrò quando finimmo invitandomi a sedermi sulle sue gambe per mantenere il contatto visivo con lui.
Acconsentii alla sua richiesta e come gesto spontaneo, gli accarezzai il volto per posargli un bacio sulle labbra.
"Oggi è stata una pazzia, forse perciò è stato anche più magico." Bisbigliai provocando un suo sorrisetto di scherno.
Rideva della mia ingenuità. Tutto ciò che stavo sperimentando lo stavo facendo per la prima volta con lui. Un nuovo mondo si stava aprendo ai miei piedi.
"Tra poco dovrò tornare a Kattegat..." mi informò serio, "devo riprendermi il mio trono e in caso contrario penso che il mio viaggio terminerà nel Valhalla."
Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma sentirmelo mi procurava l'ansia dell'abbandono.
"Va bene. Giurami che mi penserai, ovunque andrai." Bisbigliai.
"Lo giuro su tutti gli dei. E sarà meglio per Alfred che non ti faccia mancare nulla e non ti sfiori neanche con un dito perché sarò più che contento di poter riportare il mio esercito ad Essex." Rivelò procurando un sussulto nel mio cuore.
Lo abbracciai forte. Avrei preferito che restasse ad Essex per sempre ma non era possibile.
Speravo solo che la sua partenza fosse più lontana possibile.
"Ma resterai qui fino al mio matrimonio, vero?" gli domandai tremante.
Quel matrimonio mi turbava più di qualunque cosa al mondo. Era ciò che mi avrebbe legato all'eternità con Alfred.
E l'eternità non sarebbe stata cancellata. Potevo solo accettarlo per sempre.
"Sì, te lo prometto..." sussurrò tornando a baciarmi il collo. La situazione stava degenerando.
"E poi ti sposerai anche tu?" Ebbi il coraggio di domandargli.
Tirò un sospiro di sollievo e mi rispose di sì.
Lo avrei dovuto immaginare."Devo andare..." sussurrai alzandomi.
Il cipiglio alzato di Bjørn mi fece capire che non era molto favorevole alla mia decisione:
"Ho sbagliato qualcosa? Sai bene che non voglio mentirti né illuderti. Alfred è il tuo destino, qualsiasi cosa accada."
Gli accarezzai la guancia e gli posai un bacio sulla punta del naso.
"Alfred mi ha chiesto di andare a cavallo con lui. Dovrei cambiarmi e raggiungerlo prima che venga a cercarmi. E' l'unico motivo per cui me ne sto andando."
Accarezzò la mia mano e l'avvicinò alle sue labbra per baciarla.
Seguì il suo gesto alzandosi. Credevo stesse per andarsene quando si voltò verso di me e strinse tra le sue mani il mio viso.
"Vai, prima che commetta il tradimento più grande di sempre, uccidendo Alfred." sussurrò baciandomi.
Mi staccai da quel bacio provando a porre fine a quella mattinata movimentata. Se avessi esitato ancora qualche istante, avrei disdetto tutto con Alfred per poter restare con Bjørn.
Mi allontanai di corsa. Ritornai nella mia stanza e vi trovai con mia sorpresa Katherine.
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata.
"Ti avevo detto che oggi sarebbe stato il tuo giorno libero!" l'accusai.
Il suo sguardo cupo mi redarguì e sapevo si stesse trattenendo dall'accusarmi freddamente.
"Re Alfred mi ha mandato a dirvi che non potrà passeggiare con voi oggi, ma la regina per scusarsi vi vuole nelle sue stanze dopo pranzo... ma non credo a voi dispiaccia tanto." mi accusò.
"Cosa osi insinuare, Katherine?" la intimidii a denti stretti facendole tirare un sospiro pensieroso.
"Signorina, potete anche prendere in giro Alfred ma l'odore che avete addosso non è esattamente l'essenza che utilizza il re. Non mi interessa la vostra vita privata né tantomeno i guai i cui vi state cacciando, ma permettetemi di svolgere il mio lavoro al meglio e senza intoppi." e aveva ragione ma non glielo avrei ammesso.
"Sarà meglio per te. Altrimenti sarà la parola di una serva contro quella di una futura regina!" la minacciai.
Perché stavo diventando così cattiva? Non riuscivo a spiegarmelo. In più stavo tradendo il re dal giorno in cui mi aveva chiesto di sposarlo. L'inizio di una storia d'amore perfetta...
"Mi dispiace solo per il mio re. Non merita una persona come voi al suo fianco." mi urtò prima di uscire dalla mia stanza. In pochi istanti era riuscita a spezzarmi l'anima. Ed era vero. Io non meritavo Alfred. Non meritavo di essere sua moglie, non meritavo di diventare regina. Mi ero trasformata nella persona che mi ero ripromessa di non diventare.
Il mio cuore fece crac, e dovetti impiegare tutta me stessa per trovare la forza di andare dalla regina. Feci un bel bagno caldo senza l'aiuto di Katherine. Indossai la tunica bronzo che avevo richiesto da Sherborne e con due treccine ornai il mio capo come una corona.
Quando mi allontanai nel corridoio, notai Alfred e Bjørn discutere in un angolo. Osservare il mio futuro marito e il mio amante in un'animata discussione, fece accelerare il battito del mio cuore. Notando ciò Bjørn mi osservò da lontano e con uno sguardo rapido mi assicurò che tutto fosse a posto.
"Ti chiedo scusa, mia amata, per aver disdetto il nostro incontro. Ho importanti affari che non posso rimandare..." si scusò Alfred posandomi un bacio sulle labbra. Abbastanza fuori luogo considerata la presenza di Bjørn su cui spostai lo sguardo. Guardava altrove.
"Non preoccuparti. E' solo il tuo dovere. Sarà un onore restare un pò con la regina Judith." sussurrai di rimando con una riverenza.
E così raggiunsi la regina, nonostante gli occhi di Bjørn bruciassero dietro di me.
![](https://img.wattpad.com/cover/223389544-288-k784696.jpg)
STAI LEGGENDO
Love and Fear
Ficción históricaMegan ha 17 anni ed è la sorella del vescovo Heahmund di Sherborne. Siamo nel IX secolo dopo cristo e i Pagani attaccano il Wessex e invadono York. Megan è così forte e testarda da manipolare e prendersi gioco di chi le sta attorno. Non a caso riesc...