Capitolo 33 : Changes

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MEGAN'S POV.

Non stavo più bene ormai. Non sapevo ancora se fosse stato l'incontro con Ivar o la rottura con Björn a procurarmi quell'angoscia perenne nel petto. Ero così sensibile da odiarmi. Non avevo mai pianto dinanzi a qualcuno e invece lo avevo fatto la sera precedente con Björn e Lagertha. Odiavo la mia fragilità al momento.
Avevo ancora un briciolo di speranza che tutto potesse andare per il meglio quando qualcuno bussò alla mia porta facendomi trasalire.
Katherine mi guardò incuriosita ed aprì la porta al posto mio. Con mia sorpresa era Alfred. Dopo settimane in cui non si era fatto vedere, si era finalmente mostrato alla mia porta. 

Katherine si lasciò andare sorpresa ad una piccola riverenza. Se ne sgattaiolò via facendo spuntare un sorriso sul volto di Alfred. 

Per fortuna ero già vestita. La mia tunica avorio mi donava quell'aspetto regale che la regina si aspettava da me ogni giorno. 

"Sei stupenda, mia regina." si complimentò facendomi arrossire. 

Si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia posandomi un bacio sulle labbra.

Quel contatto mi diede il voltastomaco. Il giorno prima avevo baciato Björn nella stessa stanza. Ora Alfred si rifaceva vivo, non sapendo di dover fare i conti con i miei sentimenti confusi. Il mio cuore era conteso tra Ivar e Björn, non c'era posto per lui, in nessun angolo.

"Non sono neanche lontanamente scusabile, Megan. Ti ho trascurata e una regina non merita questo trattamento. Dammi un'opportunità per rimediare. Ti renderò la regina più felice del mondo." continuò accarezzandomi i capelli.

Lo lasciai fare nonostante fossi rigida come una quercia. 

"Non devi scusarti, Alfred. Sicuramente eri indaffarato per il tuo popolo, chi mette al primo posto il popolo è un vero re. Non preoccuparti per me."

Di me infatti si era già preoccupato qualcun altro. Mi ero comportata molto peggio di lui, io ero inescusabile...

Mi posò un altro bacio ed esultò: "Non riuscirei mai a trovare una sposa migliore di te." azzardò facendomi sbiancare. 

Ebbi un mancamento causato dai sensi di colpa. Alfred mi si avvicinò preoccupato e gli feci cenno che tutto fosse okay. Era la mia coscienza a non essere okay...

"Andiamo a fare una passeggiata. Così ti riprendi.  Rimandiamo la corsa a cavallo così non sporchiamo neanche questo splendido abito. Che ne dici?" mi chiese ottenendo un mio consenso.

Mi porse un braccio e mi accompagnò lungo il corridoio, accertandosi che io stessi sempre bene. I suoi capelli lunghi fino alle spalle e non racchiusi in una treccia disordinata come quelli di Björn ed anche il suo fisico esile contrastava con quello piacevolmente tonico e imponente di Björn. Dovevo smetterla di fare quei paragoni. 

"Andiamo alle stalle..." gli proposi ripensando alla mia piccola Luna. 

Non se lo fece ripetere due volte che cambiò il suo cammino. 

"Mi piace da morire il tuo essere una ribelle a cavallo. Ricordo ancora le nostre corse da bambini, mi hai sempre umiliato senza nemmeno sforzarti. Non sai quante me ne diceva mio padre quando ci vedeva..." mi ricordò facendomi sorridere. 

Era sempre un piacere ricordare quei momenti del passato in cui ero felice e spensierata. 

"Meglio non parlarti di mio fratello allora. Megan, una vera lady non si comporterebbe mai così, sei solo una bambina capricciosa. " lo imitai e Alfred scoppiò in una fragorosa risata. 

Ed io lo seguii mentre il suo sguardo diventava serio e mi asciugava la lacrima causata dalle risate. 

"Ero segretamente innamorato di te, da piccolo. Ethelred mi minacciava sempre di rivelartelo. Ora che siamo entrambi grandi non c'è più motivo di imbarazzo, soprattutto ora che il mio sogno di bambino si sta per realizzare..." confessò spiazzandomi. 

Mi colpì di sorpresa e non mi accorsi che stava per baciarmi, ma questa volta, per la prima volta, non si limitò al bacio a stampo. Lasciò scivolare la sua lingua sulla mia e fui tentata di allontanarlo se lui non fosse stato il re, ed io la sua futura sposa. 

Era imbarazzato, lo notai dal modo in cui tremava ad ogni suo movimento, in contrasto con i baci sicuri e dominanti di Björn. Ancora paragoni...

Continuò a baciarmi, mi posò le mani sui fianchi attirandomi a sé. Si staccò delicatamente, come un gentiluomo, e mi posò un bacio sulla punta del naso.

Quando finalmente posai lo sguardo alle stalle alle nostre spalle il mio cuore smise di battere. C'era Björn a fulminarmi con il suo sguardo freddo. Aveva assistito a tutta la scena con suo figlio Hali. Mi sentii sprofondare al contrario di Alfred che decise di andargli incontro. 

"Sua maestà" si introdusse Björn forzatamente . Mi ignorò completamente al contrario di Hali che, con mia sorpresa, mi si avvicinò per posarmi un bacio sulla guancia. Tirò la mia tunica per farmi abbassare e mi baciò in modo gentile.

"Cosa ci fai qui, Björn? Che splendida giornata!" Alfred era molto felice. Lo sarei stata anche io, se fossi stata inconsapevole della presenza dell' ex amante della mia futura sposa. 

"Mio figlio Hali dovrebbe imparare ad andare a cavallo ma c'è qualche problemino." spiegò a denti stretti guardando suo figlio che si nascondeva dietro di me. 

"Qual è il problemino, Hali?" gli domandò Alfred provando a dimostrare l'ampiezza delle sue vedute a Björn, era come se volesse dimostrargli di essere dalla loro parte. 

"Il cavallo è troppo alto, ed io ho paura. Non voglio salirci da solo. Non voglio mi faccia del male." si lamentò uscendo dal suo nascondiglio. Trattenni un sorriso e mi avvicinai a Luna. 

"Papà vuole farti diventare coraggioso. E non sbaglia. Ed io sono sicura che lo diventerai... con il tempo. Per adesso è importante che tu impari ad andare a cavallo. Durante le battaglie il tuo cavallo sarà il tuo unico amico fedele. Imparare ora vorrà dire diventare invincibile dopo..." gli sussurrai porgendogli una mano. 

"Luna è la mia migliore amica. Non mi ha mai fatto cadere." mentii per incoraggiarlo, "sono sicura si comporterà bene anche con te. Ma non sarai solo. Ci sarò io a tenere le redini di Luna e porti la mano."

I suoi occhi si illuminarono. Mi concesse la sua mano ed io lo presi in braccio per aiutarlo a salire in sella. Sentivo gli occhi di Björn bruciare alle mie spalle nonostante si sforzasse di non darmi attenzioni. 

Hali prese coraggio, mi sorrise mentre accarezzavo Luna per permetterle di sentirsi a suo agio con il suo nuovo amico. Quando ebbi la certezza che fosse calma, le diedi un piccolo colpetto per farla proseguire. Hali non lasciava la mia mano, come se riuscissi a dargli il coraggio di cui necessitava. Facemmo un piccolo giro del campo da corsa. Ricordavo tutte le cadute mie, di Alfred e di Ethelred quando eravamo piccoli.

Quando il giro finì, il cuore di Hali batteva all'impazzata dall'emozione. 

"Domani voglio farlo di nuovo!" urlò abbracciandomi. 

"Senza aiuti la prossima volta!" si intromise Björn interrompendo la sua conversazione con Alfred. 

"Sarai una regina madre meravigliosa..." si congratulò Alfred al mio orecchio ed ero certa Björn lo avesse sentito nonostante non mi guardasse minimamente. 

Ed io sentii quel vento gelido persuadermi. Non si poteva raggiungere un lieto fine?



Love and FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora