Capitolo 23: Another World

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MEGAN'S POV.
Riconobbi stranamente la piccola capanna che mi aveva indicato Björn. E Luna riconobbe subito il cavallo di Heahmund.
Scesi dalla sella e provai a legarla al piccolo recinto in legno che avevano costruito , quando un pugnale alla gola mi mozzò il respiro.
"Sono io..." sussurrai piano facendo allentare la presa al mio avversario.
Sentii un respiro di sollievo e quando voltai le spalle riconobbi Björn.
"Dov'è mio fratello?" Gli domandai con il cuore a mille.
"Dov'è Ivar?" Domandò di rimando agitandomi.
"Non conosco nessun Ivar, Björn."
Entrai in quella piccola dimora attirando l'attenzione di tutti i presenti. Dopo un po' di tentennamenti, mio fratello corse ad abbracciarmi ed io lo strinsi forte , sperando che così sparisse anche il dolore.
"Non ti ho visto combattere e mi sono spaventato..." sussurrò tra i miei capelli.
"Non avrei mai combattuto contro di te."
Tutti erano in silenzio in attesa di capire perché fossi lì. Avevo dimostrato da sempre la mia devozione ad Ivar. La mia presenza era più temuta che benvoluta.
"Che fine ha fatto Ivar?" Domandò giustamente Ubbe ispezionandomi.
"A quanto pare non conosce più alcun Ivar..." si intromise Björn.
Sbuffai piano e mi voltai verso di loro staccandomi dalla presa di mio fratello.
"Vostro fratello ha mandato diverse guardie a cercarvi. Sarà meglio andare prima che sia troppo tardi." Sussurrai.
"Verranno a cercarci vorrai dire" mi corresse Björn guardandomi negli occhi, "ormai sei dei nostri e non ci tradirai."
"Davvero ti fidi di lei, Björn? Fino a ieri era tra le braccia di Ivar." Si agitò Ubbe ferendomi.
Aveva ragione, fino al giorno prima vivevo per Ivar. Le sue parole mi riportarono in mente l'atroce tradimento e provai con tutte le mie forze a non mostrare ciò che sentissi.
"Non provare a insinuare cose del genere su mia sorella." Si intromise finalmente Heahmund facendomi rabbrividire.
Avrebbe scoperto tutto e sarebbe stata la fine per me.
Tutti scoppiarono a ridere mentre io provavo a risolvere la situazione.
"Heahmund, perché non proviamo a cercare protezione sotto re Alfred? Possiamo rivelargli che ci hanno salvato la vita contro Ivar e ora tocca a noi salvare loro e io... lo sposerò." Sussurrai incredula delle mie parole.
Era l'unica soluzione. E in quel momento non mi importava di sposare chiunque non fosse Ivar. Volevo tanto rivederlo al fianco di Alfred e mostrargli cosa si prova ad amare una persona e trovarla tra le braccia di un altro.
"Grazie, Megan." Mi abbracciò forte mio fratello.
Avevo le lacrime agli occhi. Sentivo il cuore scoppiare.
"Davvero andremo tra le fauci del nemico?" Fu scettico Ubbe.
"Ti giuro, Ubbe, che non permetterò che tocchino un solo capello nè a te nè agli altri. Se andremo ad Essex diventerò regina ed avrò molto più potere di adesso..." gli sussurrai piano notando i loro sguardi rilassarsi.
"Mi fido di te, Megan." Ebbe il coraggio di dirmi Lagertha.
Annuii con le lacrime che ormai scendevano sulle guance ed uscii velocemente dalla capanna per non farmi vedere.
Cominciavano già i preparativi per la partenza. Eravamo in pochi quindi a breve saremmo partiti.
Torvi aiutava i figli a salire sulle navi. Tra mio fratello e Lagertha scorgevo un legame che non mi piaceva.
"Non sembri così entusiasta di diventare regina. Moglie di re Alfred..." sussurrò Björn prendendomi alla sprovvista.
"Non sempre si prendono scelte che vogliamo, ma soltanto quelle che sembrano la soluzione migliore..." rivelai ad occhi chiusi asciugando velocemente le lacrime.
"Cosa ha fatto mio fratello?" Mi domandò senza giri di parole.
Tanto valeva dirgli la verità e dimostrare che non ero lì per prenderli in giro.
"Ivar sta per sposarsi con Freydis. La mia amica, la persona che ho salvato. Li odio, Björn."
Björn alzò il mio viso per permettermi che io lo guardassi negli occhi.
"Questo è solo il primo dei numerosi tradimenti che riceverai in tutta la tua vita. L'importante è saper assimilare i colpi e renderli punti di forza. Se le ferite mi avessero scalfito, sarei morto molti anni fa." Sussurrò.
Gli strinsi forte una mano ringraziandolo per il gesto e lo invitai a seguire gli altri.
"Io dono il mio cuore alle persone. Non merito di essere tradita." Bisbigliai.
"Chi lo merita non viene tradito. Le persone passano anni della loro vita a cercare l'approvazione altrui, una volta ottenuta perdono l'interesse e dimenticano ciò che hanno ." Rivelò innervosendomi.
"Non è giusto. Perché Ivar avrebbe dovuto dimenticarsi di me?" Domandai.
"Me lo chiedo anch'io. O forse è così ossessionato dal trono da diventare stupido." Sussurrò facendomi sorridere.
"Okay. Mi piace questa teoria. Lui uno stupido ed io la donna imbattibile..."
Sorrise ed io tirai un sospiro e continui: "non vorrei sposare Alfred... al momento non trovò altra soluzione. Forse è il mio destino. Alfred sicuramente avrà maggior rispetto per me."
"Il destino cambia in continuazione per volere degli dei... ma tu non credi in questo. Alfred è un uomo d'onore. Saprà farti tornare il sorriso." Mi rassicurò aiutandomi a salire sulle navi.
Mi rannicchiai sulla prua osservando tutti i movimenti da lontano. Tra loro c'era una complicità di cui io non ero ancora partecipe.
Fu in quel momento che pensai ad Ivar, in quanto tempo avessi conquistato la loro fiducia e adesso tutto era ricominciato di nuovo da 0.
Aspettai che tutto fosse pronto e quando le navi partirono mi lasciai cullare dalle onde del mare.
Il viaggio sarebbe durato giorni ed avrei rivisto Alfred. Speravo tanto avesse trovato già una futura sposa e che ci avrebbe ospitato ugualmente.
Mio fratello non mi staccava gli occhi di dosso. In quel periodo ci eravamo persi e rincontrati solo per poi perderci di nuovo. In quel momento eravamo insieme e dovevamo goderci ogni attimo per non pentircene durante i momenti più bui.

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