BJÖRN'S POV.
Attenti al pov!
"Hai parlato con Megan?" Domandò mia madre raggiante.
Come poteva essere felice se stavamo per partire alla riconquista di Kattegat?!
Di solito era la più preoccupata e cauta tra i due.
"Sì, mi serve una moglie al più presto, madre. Ho mentito a Megan, e credo di averne bisogno ugualmente se diventerò re di Kattegat. Potremmo trovare una shield maiden degna di essere tua erede..." rivelai posando l'armatura sullo scrittoio della sua camera.
Mi stava straziando trattare male Megan, ma lei era ancora piccola... avrei dovuto mostrare la mia maturità nel non farle fare le scelte sbagliate. Non avrebbe sbagliato come me.
"Cosa le hai detto? Sei impazzito?" Mi redarguì mia madre pietrificandomi.
"Credevo fossi la prima ad averci implorato di porre fine alla nostra relazione clandestina. Qual è il problema adesso?" Domandai perplesso osservando il suo volto corrucciato.
Non capivo più nulla.
"Non ti ha parlato? Non ti ha detto nulla?" Mi chiese ancora Lagertha.
"Sì, voleva partire con me. Voleva rinunciare ad Alfred... non preoccuparti. Le ho già detto che non accadrà, sarà felice con il re." Bisbigliai indifferente mentre mia madre impallidiva.
"Povera piccola. L'hai distrutta!" Urlò Lagertha confondendomi.
"L'ho salvata. Non vedevi come stava in questi giorni? Se sarò qui non accetterà mai il suo matrimonio. Le sto salvando la vita, Lagertha. È quello che volevate tutti! E quello che voglio anche io per lei. Così sarà felice." Precisai.
"Ma lei non ti ha detto nulla?" Insistette facendomi spazientire.
"Cosa doveva dirmi?" Domandai ormai incerto che Megan mi avesse detto tutto.
"Björn, devi parlare con Megan. Di nuovo. Chiedile scusa e dille la verità. Fidati di me. Fallo per Ragnar..." mi supplicò mia madre con troppa convinzione.
"Va bene. Ci proverò. Anche se non mi vorrà più vedere dopo ciò che le ho detto..." rivelai piano.
Mia madre mi si avvicinò, mi accarezzò una guancia e mi accompagnò alla porta : "Ti perdonerà nel momento in cui aprirai la porta, te lo assicuro."
Ed io ebbi fiducia nelle sue parole.
Attraversai i corridoi nella più totale confusione. Cosa stava succedendo? Non capivo il comportamento di mia madre, non capivo perché Megan stesse male . Morivo dalla voglia di farle visita ma dovevo sempre fingere che non mi importasse niente di lei. Per Alfred e per lei. Re Alfred ci aveva aperto le porte di casa sua mettendosi contro il suo popolo ed io l'avevo tradito. Ecco perché stavo risolvendo la situazione prima che fosse troppo tardi.
Quando arrivai fuori la porta di Megan, sentii dei brevi singhiozzi rompere l'atmosfera.
"È finita, Katherine. È finita per me." Singhiozzava Megan rivolgendosi alla sua dama.
"Perché non glielo hai detto? Hai sbagliato, di nuovo." La redarguì quest'ultima cercando di restare dolce.
"Non mi vuole, Katherine. Sta per sposarsi. È finita. Non gli rovinerò la vita." Sussurrò facendomi pentire immediatamente di tutte le parole che le avevo detto.
Entrai titubante attirando gli occhi di entrambe.
Megan era piegata sul suo letto e Katherine le restava accanto abbracciandola.
Appena mi videro, quest'ultima si alzò, posò un bacio sulla fronte di Megan e la implorò di parlarmi: "Questa è l'ultima occasione, Megan. Dopo sì che troveremo una soluzione insieme. Non ti lascerò sola."
Megan le saltò al collo. La abbracciò forte e mi stupii di quanto si fosse legata a lei nonostante non volesse.
Katherine mi posò uno sguardo severo prima di andarsene. Segno che non mi fossi comportato bene con Megan.
Quando posai gli occhi su di lei, Megan rivolse il suo sguardo altrove, alla finestra. Aveva il petto che le si alzava e abbassava velocemente. I suoi occhi erano lucidi e gonfi a causa del pianto. Eppure in quei giorni possedeva una bellezza particolare che non riuscivo a spiegarmi.
Mi sedetti ai suoi piedi. Avevo voglia di chiederle scusa per tutto. Ma mi trattenni.
"Ti ho mentito, Megan. Non devo sposarmi." Le rivelai osservando i suoi occhi illuminarsi improvvisamente di speranza e un sorriso si tratteneva sulle sue labbra.
"Perché me lo hai detto allora?" Mi accusò avvicinandosi a me.
Trattenne una mia mano, impedendomi di restare indifferente nei suoi confronti. Almeno per quel giorno.
"Megan..." sussurrai impedendomi di guardarla negli occhi, "Non voglio che tu stia male per il matrimonio con re Alfred per colpa mia." Rivelai.
Scosse la testa e mi abbracciò.
"Non sto male per Alfred, non solo per quello almeno." Sussurrò al mio orecchio.
Mi staccai dall'abbraccio e la guardai negli occhi.
"Non va bene, Meg. Credi che non mangiare, vomitare, svenire ti facciano bene?" Domandai davvero preoccupato mentre il suo viso si allargava in un sorriso tirato.
"In questo caso sì." Sussurrò lievemente lasciandomi incredulo.
Mi staccai da lei e mi passai una mano sul volto. Stava impazzendo, e voleva far impazzire anche me. Ci stava riuscendo.
"Sul serio? I tuoi problemi non andranno via così! Peggioreranno, fino a portarti alla morte. Vuoi questo? Vuoi morire?" La redarguii causando un suo sguardo corrucciato.
Era offesa dalle mie parole.
"Certo che no! Perché dici una cosa del genere?"
Le accarezzai una guancia e diventai serio.
Non volevo mettesse a rischio la sua salute. La sua vita. Per una situazione che sarebbe andata a suo vantaggio.
"Perché se non mangi, vomiti quel poco che mangi e di conseguenza svieni, non risolvi nulla. Non devi lasciare che i tuoi problemi ti sopraffino. Devi essere forte se vuoi davvero essere felice..." sussurrai a denti stretti.
Megan scoppiò in una fragorosa risata che finalmente bloccò le sue lacrime.
Stavo provando a capirci qualcosa ma non ci riuscivo.
Mi si avvicinò, poggiò le sue gambe sulle mie e incrociò la sua mano nella mia.
I suoi occhi dorati si impadronirono di me lasciandomi senza parole. In quel momento ero sotto il suo potere, avrebbe potuto anche uccidermi.
"Devo rivelarti una cosa, Björn. Voglio che tu lo sappia e che non mi odi. Non voglio sconvolgere i tuoi piani..." sussurrò cauta.
Ripensai all'impossibilità del mio odio nei suoi confronti e di quanto fossi stato bastardo nel farle concepire anche lontanamente il contrario.
"Dimmi tutto ciò che vuoi. Voglio sapere tutto prima di andarmene..." la rassicurai con un bacio sulla mano che mi stringeva ma il suo volto si incupì.
Tirò un sospiro carico di tensione e trovò il coraggio di rispondermi nonostante tremasse.
"Non sono io a causare i vomiti e il mio malessere. È Ragnar che vuole mostrare la sua presenza involontariamente..." rivelò piano confondendomi.
"Cosa c'entra Ragnar?" Domandai e avvertii il suo cuore andare a mille sotto il mio tocco.
Prese la mia mano e la passò sul suo ventre.
"Mi sento che sarà un maschietto, scusami se mi sono permessa di dargli un nome senza il tuo consenso..." bisbigliò con le lacrime agli occhi.
Restai senza parole mentre una gioia immensa di impossessava del mio petto.
Aspettava un bambino, ora tutto aveva un senso.
L'attirai a me e la baciai.
Lasciai che mi salisse sulle gambe e la strinsi più forte a me.
"Non sei arrabbiato?" Mi domandò titubante staccandosi.
"Stai scherzando? Mi hai reso l'uomo più felice del mondo e nostro figlio avrà il nome più bello del mondo..." sussurrai baciandole il collo.
La sua colonia profumata era un odore afrodisiaco per le mie narici.
Desideravo ogni parte di lei.
Si tranquillizzò al mio tocco. Si lasciò andare e si ritrovò a cavalcioni su di me.
"Perdonami, Meg. Non avrei mai dovuto lasciarti sola. Non dovevo andarmene..." mi scusai ma lei mi zittì con un bacio.
Le abbassai la tunica per poter baciare tutto di lei... il collo, il suo seno... mi soffermai maggiormente sul suo ventre . Le posai dei piccoli baci e le accarezzai i contorni. Era perfetta, ed ora che era in attesa, i suoi colori rosei la rendevano ancora più bella.
Mi aiutò a svestirmi senza lasciare neanche per un secondo il contatto con i miei occhi.
In quel momento mi sentii fortunato. Ad avere lei... anche mentre gemeva e ansimava il mio nome.
Ormai era deciso. Sarebbe partita con me, a costo di sfidare re Alfred in persona.
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Love and Fear
Historical FictionMegan ha 17 anni ed è la sorella del vescovo Heahmund di Sherborne. Siamo nel IX secolo dopo cristo e i Pagani attaccano il Wessex e invadono York. Megan è così forte e testarda da manipolare e prendersi gioco di chi le sta attorno. Non a caso riesc...