Capitolo 21: I hate that I love you

398 17 5
                                    

MEGAN'S POV.
"Lunga vita al re!" Esultava il popolo di Kattegat ai piedi di Ivar.
Corsi ad abbracciarlo ma le sue guardie mi fermarono: "Nessuno può più avvicinarsi al re se non su sua richiesta."
Mi sentii umiliata.
Mi ritirai nelle mie stanze in attesa di poter parlare da sola con Ivar. Aveva appena vinto la sua battaglia contro Björn. Chissà dov'era mio fratello...
Hvitserk risolse i miei dubbi: "tuo fratello è vivo!"
Accennai un sì con il capo e mi avvicinai a lui. Lo abbracciai fino a togliergli il fiato. Volevo tanto che anche Hvitserk diventasse mio fratello, parte della mia famiglia.
"Ho visto un legame particolare tra lui e Lagertha." Continuò facendomi staccare di botto.
"È impossibile. Non può farlo..." sussurrai stranita accarezzando il ciondolo di Björn al mio petto.
"Cosa è impossibile? Che tu ti sia innamorata di un norreno e tuo fratello non possa?" Domandò ignaro.
Scossi il capo: "Lui non può avere alcuna donna... non è Lagertha il problema."
"L'importante è che sia vivo." Mi tranquillizzò abbracciandomi nuovamente.
"Ivar è furioso per questo suo tradimento..." continuò.
"Lo so e lo capisco."
"E' chiaro che ora ti toccherà prendere una scelta. Quale sarà? Ivar o tuo fratello?" domandò attirando la mia attenzione.
Avevo tralasciato quel piccolo dettaglio. Anche se non ero poi così indecisa.
"Io e Ivar ci sposeremo, quindi non lo abbandonerò. Scriverò a mio fratello chiedendogli di raggiungermi..."
"Cosa?! Chi ha detto che tu e Ivar vi sposerete?" domandò Hvitserk perplesso.
Scossi il capo pensierosa: "Tu hai detto che Ivar sta organizzando il suo matrimonio..."
Hvitserk provò a rispondermi ma Ivar ci interruppe.
Stavo per abbracciarlo quando mi bloccò, e con uno sguardo impose al fratello di andarsene.
Scrutò la stanza con un ghigno nervoso mentre il suo braccio bloccava il mio polso.
"Tuo fratello era dalla parte di Lagherta..." iniziò a denti stretti.
"Ed io cosa c'entro?!"
"Mi hai mentito! Hai tolto il nero ed hai inventato una stupida scusa per non farmi insospettire. Il fato ha voluto che questo magico evento capitasse proprio il giorno dopo l'arrivo di mio fratello Bjorn. Cosa voleva da te?" urlò sul mio volto credendo di spaventarmi.
Non poteva farlo. Non avevo mai tradito la sua fiducia.
"Voleva partissi con lui. Anzi con loro. Ma come vedi sono qui."
"Perchè non me ne hai parlato?" domandò calmandosi.
"Avevi già diverse preoccupazioni e una guerra da concludere. Me la sono sbrigata da sola. Ti ho mentito solo perchè non volevo tu facessi del male ad Heahmund."
"Devo fidarmi? Ora che sono re dovrò avere gli occhi aperti sempre, anche di notte. Tuo fratello mi ha già tradito..."
Mi avvicinai a lui, poggiato sulla scrivania, e posai di lato il suo ferro, lasciando che le sue braccia mi avvolgessero i fianchi.
Shh... gli intimai avvicinando la punta del mio naso alla sua.
"Non riesco a starti lontana figuriamoci a tradirti..." avvicinai cautamente le mie labbra alle sue, "che tu sia re, un pagano, uno schiavo..."
I suoi occhi si sciolsero per qualche secondo. Mi posò un bacio sulle labbra e credetti stesse per fermarsi quando poi continuò. Fece aderire i nostri corpi ancora di più. 
"Deve finire questa cosa... non posso fidarmi di tutto ciò che dici..." sussurrò sulle mie labbra facendomi spuntare un sorriso. 
Sganciai la spilla dal mio petto facendo cadere la tunica blu ai miei piedi, restando soltanto in vestaglia. Gli occhi di Ivar mi scrutarono imbarazzati mentre per la prima volta notai un certo rossore sulle sue guance. Anche io, nonostante mi fingessi sicura, avevo le gambe tremanti e il cuore accelerato.
Posò i suoi occhi nei miei e dopo un piccolo consenso prese a imprimermi diversi baci sul collo, per poi passare alla spalla e liberare il mio corpo dalla vestaglia fino a farla ricadere sul pavimento. 
A quel punto l'agitazione si impossessò di me. Per la prima volta ero così esposta dinanzi ad un uomo, priva di tutto, anche delle mie sicurezze.
Sbottonai piano il suo Kyrtill nero (sopratunica) e mi aiutò a sfilarglielo. Ivar riposò nuovamente le mani sui miei fianchi adesso nudi. Provai a coprire quanto più potessi il mio corpo con i capelli e , quando se ne accorse, li spostò dolcemente dietro la schiena.
"Ti assicuro che non hai nulla da dover nascondere..." sussurrò baciandomi. Posò una mano sotto il mio seno e, con uno sguardo, attendeva il mio permesso di proseguire. Gli risposi con un bacio. Mi sfiorò piano il seno mentre i suoi baci diventavano più avidi.
Prese il suo ferro e mi guidò fino al mio letto.
Avevo il cuore che mi martellava forte nel petto. Ivar si poggiò accanto a me senza staccare i nostri baci. Il suo petto nudo combaciava alla perfezione con il mio.
"In questo momento mi sento il re più felice del mondo..." bisbigliò piano tra i miei capelli provocandomi piccoli brividi nello stomaco. 
Gli slacciai i guanti ai polsi mentre lui osservava ogni mio minimo movimento. Gli posai lievi baci sui palmi. Stavo per continuare a baciarlo quando si staccò improvvisamente da me e lentamente si alzò dal mio letto.
"Cosa ho fatto?" gli domandai con le lacrime agli occhi cercando qualcosa con cui coprirmi. 
Il suo sguardo si spostò sul mio e riuscì a leggere tutta l'umiliazione che sentivo in quel momento. 
Non mi ero mai concessa a nessuno. Se in quel momento e con lui lo stavo facendo era perchè stavo ponendo la mia più completa fiducia nelle sue mani...e lui la stava calpestando.
"Perdonami, io non riesco... non posso." rivelò voltandosi verso la parete mentre io in fretta mi rivestivo. 
Nascosi velocemente una lacrima e lo spinsi a guardarmi. 
"Tu sei perfetta, Mae. Davvero. Non posso farlo, però. Non ora. Per quanto io lo voglia..." sussurrò con un lieve accenno di sofferenza nella sua voce, che non riuscivo a decifrare.
"Va bene. E' tutto okay." bisbigliai con fare illusorio. 
Lo invitai a lasciarmi sola e, quando lo fece, il mio cuore sembrò sprofondare nell'oblio.
Mi pentii di non aver ascoltato tutti i consigli di Freydis. Forse io ero il problema. Freydis mi aveva assicurato che in quel momento tutto sarebbe stato spontaneo e perfetto. 
Sistemai il mio letto e decisi di andarle a parlare e rivelarle tutto. Nessuno meglio di lei avrebbe potuto consigliarmi. E in quel momento, avevo tanto bisogno di un'amica al mio fianco. 
Mi avvicinai alla sua tenda che stranamente era aperta. Sentivo diverse voci all'interno e delle risate piene di gioia. 
Quando entrai e vidi Freydis in abito da sposa il mio cuore si pietrificò... e tutto ebbe senso.

Love and FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora