drunk and sad

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erano ormai quasi arrivati alla casa piuttosto isolata di Seungmin, situata in mezzo ad una distesa di prato, e si era fatto un certo orario.
finalmente, dato che il castano non ne poteva più dei discorsi senza alcun senso di Hyunjin.

<<aaaa, questa sera ci sono le stelle!>>
gridò il nobile, mentre veniva spinto sulla carriola, alzando la testa e indicando emozionato il cielo.
Seungmin alzò lo sguardo di poco, vedendo una stella in cielo.

<<sei stupido? non vedi che ce n'è a malapena una?>>

<<si, ma se incroci gli occhi, le stelle diventano due!>> esclamò, indicandosi gli occhi, e ribaltando la testa all'indietro, incontrando lo sguardo di Seungmin.

quest'ultimo distolse lo sguardo, imbarazzato dallo sguardo così infantile e tenero dell'altro.
<<sei un genio cazzo. perché non ci avevo pensato prima.>>

ci fu qualche istante di silenzio, durante il quale il pescatore guardava quell'unica stella in cielo, mentre spingeva quella carriola con fatica.

<<Seungmin?>>

il ragazzo smise di spingere la carriola.

mi ha chiamato... Seungmin?

niente pescatore, sua maestà, pezzente, poveraccio.

solo Seungmin.

rispose un po' di tempo dopo, ancora intontito.
<<dimmi.>>

<<non mi hai ancora risposto alla domanda di prima.>>

il ragazzo si sorprese che avesse assunto un po' più di consapevolezza e riuscisse a comporre ora frasi di senso compiuto.

<<quale?>> chiese, pensando alle mille cose che gli aveva detto quella sera, quasi tutte senza nessun senso, cercando di ricordare.

<<se sei felice, Seungmin. non mi hai risposto.>>

il cuore del ragazzo perse un battito, preso alla sprovvista da quella domanda così seria.

<<io... si. mi sento piuttosto bene.>> gli rispose, pensandoci un po'.

Hyunjin iniziò a ridere.

Seungmin ascoltava la sua risata cristallina che infrangeva il silenzio di quella buia serata, senza chiedersi il motivo di quel suo cambio di umore, voleva solo ascoltarla il più possibile.

quella risata aveva un tono strano, rispetto al solito, era più... vera.
più disordinata, meno composta, e senza quella punta di malizia che Hyunjin ci aggiungeva solitamente.

all'improvviso si fermò, lasciando spazio al silenzio.
Seungmin iniziò a fissare la sua nuca, non capendo cosa stesse accadendo.

<<perché lo sai... Seungmin.... io non lo sono per niente. e mai lo sono stato.>>
disse.

cosa?

iniziò nuovamente a ridere, questa volta più pacatamente, buttando il suo sguardo nuovamente sul cielo.
<<sono così vuoto. io... io lo so che non c'è nessuno che mi voglia bene davvero! basta guardare Changbin, che ora che ci ho provato con la sua donna, mi odierà a vita!>>

Seungmin decise di non dire nulla. anche perché con le parole era una frana e non avrebbe nemmeno saputo cosa dirgli.
si mise quindi ad ascoltare quel triste monologo, limitandosi a spingere la carriola in silenzio.

<<cioè, cavolo! io lo so che tutti mi trovano così sgradevole, ma cosa ci posso fare? io ci ho provato, a starvi simpatico, ma proprio non ci riesco! perfino tu, pescatore, mi trovi così irritante!>>

Seungmin stette un po' in silenzio, pensando a quello che avrebbe potuto dirgli.

<<quindi? non hai nulla da dirmi?>>
chiese Hyunjin, dopo interminabili secondi di silenzio, aspettando una risposta che tardava ad arrivare.

<<non so cosa dirti, quindi rimarrò in silenzio.>>

alla fine non trovò nulla da dirgli.
con le parole era davvero una frana, ma nella sua testa passavano mille pensieri.

sembrava un Hyunjin così diverso dal solito, non si stava preoccupando di dire quello che davvero provava, e si era abbassato così tanto  al suo livello da chiamarlo per nome.

<<che cavolo, Seungmin! non vedi che qualcuno qui a bisogno di conforto? io ti ho detto che penso che mi trovi irritante, e tu avresti dovuto dire "no, che dici?! sei fantastico Hyunjin! meno male che sei così!">>

Seungmin rimase in silenzio ancora, ritenendo inutile discutere ulteriormente con una persona ubriaca.
continuò a spingere la carriola fino ad arrivare a casa, dove finalmente potè riposare le braccia, distrutte da quel tragitto.

quella notte pensò molto a quello che Hyunjin disse.
la verità era che lui era fatto così: egocentrico, vanitoso, troppo sicuro di sè.
pensava che quella sicurezza lo portasse a fare cose che lo rendesse odioso agli occhi della gente.
si chiese quindi: era davvero giusto odiarlo per questo?

magari sarebbe potuto cambiare. se non cambiare, avrebbe potuto imparare col tempo a capire di più i sentimenti degli altri, senza concentrarsi solo su sè stesso.

d'altronde, si era rivelato essere una persona profondamente infelice, quella notte, avendo eliminato quell'atteggiamento da spavaldo che lo caratterizzava, ed essendo riuscito a parlare finalmente, dei suoi reali e tristi sentimenti.

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