shame

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entrò nella stanza.
era buia, poteva solo distinguere le pareti in pietra grigia risplendere grazie alle candele, presenti nel raffinato candelabro sul tavolo.

non volava una mosca, si sentiva solo un assordante silenzio, che lo metteva sotto pressione e in ansia.

dopo essersi guardato intorno, rivolse lo sguardo sulla grossa poltrona in pelle al centro della stanza, sulla quale lui era seduto.
non si azzardava a parlare, non ancora almeno.
aspettava solo che qualcosa accadesse, magari che prendesse parola lui, sperando con tutto il cuore che non andasse come l'ultima volta.

<<sai cosa succede quando mi sfidi?>>

ed ecco. per l'ennesima volta, quella voce così roca e tagliente gli parlo in quel modo spaventoso, per le sue piccole e innocenti orecchie.

<<cosa intendi con questo?>>

si accarezzava la folta barba, girandosi poi e incontrando gli occhi impauriti del giovane.

<<ho occhi e orecchie d'appertutto, Yongbok.>>

al ragazzo venne un conato di vomito.
i suoi grossi e stanchi occhi si spalancarono, terrorizzati, pieni di paura.
il suo stomaco si contorse, sentendo una sensazione di vuoto sotto di sè, come se fosse sulle montagne russe, poco prima che la giostra possa iniziare a precipitare giù dalla discesa, velocissima.

<<i-io non avevo intenzione di->>

<<con chi credi di parlare? abbassa quel tono.>>

con le mani che tremavano, fece un piccolo inchino.
<<scusa.>>

con il suo passo lento si avvicinò al biondo, fino ad arrivargli di fronte.
lo guardò con gli occhi pieni di disprezzo.

<<te lo ricordi, il ferro ardente?>>

il cuore cominciava a palpitare, le ascelle a sudare, e le pellicine delle dita venivano strappate con forza dalle sue mani tremolanti.

<<te lo ricordi o no?>> lo incitò. la risposta tardava ad arrivare.

il ragazzo era come immobilizzato, la paura gli aveva serrato le labbra, ed era ora incapace di emettere alcun suono.

<<suppongo tu lo ricordi, ma non abbastanza. se te lo ricordassi bene non avresti mai fatto ció che sappiamo.>>

le mani tremolanti del ragazzo si riunirono, per poi porgere un altro inchino all'uomo che aveva davanti. non riuscì peró a far uscire alcun suono dalla sua bocca.

<<cosa ti porta a farmi questo?>>

cosa intendeva? pensava che Felix avesse fatto ciò per... ripicca?

<<oppure ti offre del denaro? ah?>>

<<n-nulla di tutto questo->>

<<e allora cosa, Yongbok? è per fare un torto a tua sorella?>>
sbraitò, assumendo un'espressione così arrabbiata da farlo spaventare terribilmente, e a farlo indietreggiare.
le gambe gli tremavano, i passi all'indietro che faceva erano incerti, aveva paura gli arti gli potessero cedere da un momento all'altro.

<<cos'è? sei arrabbiato per il fatto che sia scappata?>>

Felix sapeva benissimo Rachel fosse la sua preferita da sempre.
anche per una disobbedienza del genere, era riuscito a perdonarla senza problemi.
ma Felix no.
per cercare di renderlo orgoglioso, aveva sempre fatto tutto quello che diceva, senza mai battere ciglio.

Princess ~changlix~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora