capitolo 27 : ci penso io a te (*)

669 41 18
                                    

Attenzione:
Salve!
Sono la me del futuro, ho pubblicato questa storia circa due anni fa, e i veterani sapranno che in questo capitolo c'era un parte spicy, mi dispiace levarla ma sono giunta alla conclusione che sia meglio così, per voi che vi evitate di leggere quella cafonata e per la mia salute mentale :D.
Modifichero il capitolo in magnera migliore spero che vi piaccia, buona lettura <33

---------
"Quando hai visto Katsuki in casa mia è perchè ho paura, faccio diversi incubi da quando non ci sono più" iniziai a parlare guardandomi le mani.
"Ma quella notte non era un semplice incubo sembrava così reale"

La sua espressione cambiò totalmente, potevo leggere milioni di stati d'animo, avevo beccato il bersaglio ma non riuscivo a capire cosa sapeva di preciso.

"Non ero sola ero con un bambino e piangevamo entrambi su due corpi, solo... non riuscivo a riconoscerli" presi dell'aria
"Ti prego... se sai qualcosa devi dirmelo ... ho bisogno di sapere." Dissi prendendo le sue mani cercando di far si che mi guardasse negli occhi.

"T/n ci sono molte cose che non sai ... ma non posso- io... ho fatto una proessa ai tuoi genitori, te lo giuro, tutto quanto è stato fatto per il vostro bene" parlò.

"Vostro?"

Appena si rese conto di quello che aveva detto si pentii subito e cercò di sviarmi.

"Non intendevo- t/n sentimi bene c'è  tempo per ogni cosa, e non è ancora arrivato il tempo della verità, io non posso dirti nulla"

"Ma ho bisogno di saperle era la mia famiglia" Risposi, ero irritata ma il mio tono era stranamente calmo "ti prego..." finì

"T/n... io non posso farlo... se fossero qui loro-" comiciò ma io lo interruppi.

"'se fossero qui' sono le uniche cose che riesci a dire?! Loro non sono qui! Sono morti! E non torneranno più in vita!" Iniziai ad irritarmi e le lacrime finrono al bordo dei miei occhi ma cercai di trattenerle.
"Era un giorno come tutti ed un tratto tutto ciò che avevo è sparito! E l'unica persona che può dirmi com'è andata veramente sei tu! Perciò ti prego...dimmi la verità"

"So come ti senti... ma io non posso-"

"Tu non puoi minimaente capire cosa sto provando"
Uscii troppo rudemente, e mi pentii subito, sapevo benissimo quanto Takeda tenesse ai miei, soprattutto mio padre, era come un figlio per lui, non volevo dire quello che ho detto, ma ormai non si torna più indietro.

"Ah tu pensi? Parli di te stessa come se fossi l'unica ad avere problemi qui!
So come ci si sente pensi che io non abbia sofferto? I tuoi genitori erano come dei figli per me, li conoscevo da molto tempo e quando sono morti mi hanno lasciato una ragazzina a cui badare nonostante non fosse mia! Solo un peso in più che io non volevo! Ho fatto una promessa e non sarò di certo io ad infrangerla!"

Ci fu un minuto di silenzio, lui si era alzato dalla panchina sulla quele ci appoggiavamo e non osava guardarmi in faccia.
Ci misi un po per realizzare tutto quello che aveva detto.
Io... sono un peso?

"T/n, perdonami, io non- non volevo ho detto cose che non pensavo,  non ero in me in quel momento mi sono fatto trasportare dalla rabbia."
Quando tornò a guardarmi io mi ero già allontanata di qualche passo.

"No, hai ragione, hanno fatto uno sbaglio ad affidarti una ragazzina..." tenni lo sguardo fisso a terra senza permettermi di guardarlo in faccia.

"T/n..."

"Non- devo andare" senza darci molta altra attenzione mi fiondai subito all'interno del mio piccolo abitacolo.

Non appena chiusi la porta appoggiai la schiena ad essa lasciando scivolare il mio corpo fino a toccare per terra, portai le ginocchia al petto e dopo tanto tempo che le trattenvo le lacrime iniziarono a scendere, rigando il mio viso.

Because i love you, idiot ||bakugoxreader||OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora