Buttai l'ennesimo vestito sul letto e alzai gli occhi al cielo, letteralmente in panico.
Zulema aveva deciso di organizzare una piccola festa insieme a Saray nella sua villa stratosferica ed erano invitati anche gli specializzandi.
"Quello rosso, ti prego." disse Lexie finendo di truccarsi ed eravamo in ritardo, non sapevo a quale vestito si stesse riferendo e lo afferrai piano.
"Era il preferito di mio padre, questo." mormorai con le lacrime agli occhi ma mi diedi un contegno dato che mi ero truccata veramente da Dio.
Lexie mi fece un piccolo sorriso triste e mi intimò di provarlo, era un vestito con tutte le spalle scoperte e una scollatura abbastanza evidente, mi arrivava sulla coscia e l'avrei abbinato con dei tacchi altissimi che mi slanciavano tanto.
Chissà come diavolo era vestita Zulema.
Dopo l'ultima volta si era comportata tranquillamente con me, ma vedevo una certa tensione nell'aria e speravo di non aver rovinato nulla tra di noi.
"Sei bellissima, aspetta." disse Lexie estasiata e mi sistemò meglio la cerniera che portavo sulla schiena.
Mi guardai allo specchio e sgranai gli occhi perché per la prima volta in vita mia, mi vedevo veramente bella.
Afferrai alcuni miei gioielli e li indossai sorridendo felice, eravamo in pieno Dicembre e indossai un capotto lungo.
"Approvi?" dissi afferrando la borsa e la mia amica annuì estasiata, speravo che anche a Zulema potesse piacere.
"Andiamo, altrimenti la Zahir potrebbe innervosirsi a dismisura, magari se ti vede è la volta buona che ti porta a letto biondina." disse Lexie ridendo non appena entrammo in macchina e menomale che era notte fonda perché le mie guance stavano andando a fuoco.
Quella che doveva portarsela a letto ero solo e unicamente io.
E ci ero quasi riuscita.
Lexie mise il navigatore e non le diedi nessuna indicazione altrimenti avrebbe sospettato qualcosa, conoscevo la strada a memoria.
E anche il suo divano, molto bene.
Lexie parcheggiò quasi subito e scesi dalla macchina, avevo leggermente freddo dato che portavo i capelli legati e tutto il mio collo era scoperto.
"Ma è grandissima questa casa." disse la ragazza al mio fianco e sorrisi nervosamente, i miei tacchi facevano rumore e notammo Alex e Jackson parlare con alcuni chirurghi.
C'era veramente il mondo qui, casa di Zulema era a dir poco enorme e notai anche tanti camerieri fare avanti e indietro senza fermarsi un attimo, il giardino era addobbato con delle lucine e la piscina era illuminata.
"Wow." sussurrai sottovoce non appena entrai dentro e la casa aveva già delle decorazioni di Natale stupende.
Spalancai la bocca incredula e il maggiordomo mi tolse il capotto appendendolo elegantemente.
Lo ringraziai e mi sentii meglio stando al caldo, cercai con lo sguardo l'araba ma non la vidi per il momento.
"Andiamo al buffet?" disse Lexie sorridendomi e annuii facendo rumore con i tacchi, mi sistemai meglio i capelli in uno specchio e stavo benissimo.
Menomale.
In cucina c'era una squadra di cuochi preparando e pulendo ogni cosa possibile ed immaginabile e raggiunsi la mia amica, mangiando qualcosa.
"Ma come siamo belle qui!" esclamò Alex bevendo un drink e scossi la testa divertita, Jackson e April ci raggiunsero e quest'ultima mi abbracciò dicendomi che ero a dir poco stupenda.
"Zulema sta per fare un discorso in soggiorno, andiamo? Sono estasiato." disse Jackson stringendo la mano della rossa e annuii, afferrando un bicchiere di champagne bevendolo a sorsi.
Tutti si radunarono e per poco non svenni, tant'è che strinsi il braccio di Lexie per non inciampare come un'idiota.
Vestito nero con alcuni ricami in oro, scollatura profonda facendo vedere una buona parte del suo seno, spacco sulla coscia, tacchi altissimi.
Trucco impeccabile e capelli raccolti in una coda con la frangia più definita del solito, per non parlare della quantità di gioielli che indossava, in tutto il corpo.
Zulema Zahir in carne ed ossa.
Stasera sembrava che le sue origini arabe si risaltassero ancora di più.
A confronto, noi non eravamo un cazzo.
"Porca troia, ma stiamo scherzando?" sussurrò Alex estasiato fissando l'araba e non l'avevo mai vista così bella, tra le mani aveva un drink e lo bevve piano.
Saray era al suo fianco in tutto il suo splendore e tutti i chirurghi di fama ovviamente erano dietro di lei.
Alcuni li conoscevo grazie a degli articoli importanti mentre altri, grazie a interviste famose sulle loro innovazioni.
Stavo vivendo un sogno.
Bevvi il mio champagne osservando la donna che mi interessava e non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, il suo corpo sembrava che si illuminasse.
Sicuramente aveva messo un qualcosa con i brillantini, perché non si spiegava.
Era letteralmente una dea greca.
Il suo corpo era rilassato e appena si muoveva lo spacco sulla coscia si notava ancora di più, facendo intravedere la sua gamba slanciatissima.
Volevo infilarmi in mezzo subito.
Parlava tranquillamente con tutti in modo autoritario e gesticolava con un atteggiamento pacato e tantissimo rigido.
Un cameriere passò e presi un'altro bicchiere di alcool, bevendo veloce.
"Calmati, Maca." sussurrò la mia amica stringendomi il braccio e annuii, feci dei respiri profondi e c'erano veramente tantissime persone.
Tutti ai suoi piedi.
"Grazie per essere venuti qui." incominciò dopo un po' la mora accennando un sorriso, tutti fecero un applauso e si guardò attorno.
I suoi occhi magnetici si depositarono su di me e spalancò la bocca appena, facendo scorrere lo sguardo in tutto il mio corpo, facendomi sentire sua.
Eravamo entrambe imbambolate come degli ebeti fissandoci a vicenda e Saray mi notò, ma diede una gomitata alla mora per risvegliarla dal suo stato di tranche.
Alcune persone si girarono verso di me dato che Zulema mi aveva fissata per molto tempo ma feci finta di niente.
"Ho voluto organizzare questa festa in onore ai progressi nell'ambito della ricerca che io e i miei colleghi stiamo facendo, a partire da Meredith con il suo trapianto di parete addominale." disse indicandola e quest'ultima sorrise, applaudimmo tutti quanti ed ero letteralmente estasiata per tutta la potenza che questi chirurghi emanavano, ma mai quanto Zulema ovviamente.
"Amelia invece, sta seguendo uno studio per malati di Parkinson a Boston e i sintomi stanno già incominciando ad attenuarsi." disse facendo un sorriso tirato e gli occhi mi brillavano, Amelia mi guardò e mi fece l'occhiolino facendomi arrossire di poco.
Me ne aveva già parlato.
"Continuerei all'infinito se potessi ma ora il nostro obbiettivo è certamente quello di divertirci e rilassarci. Salviamo vite ogni giorno quindi direi che è il minimo no?" disse Zulema ridendo appena e per poco non svenni, tutti se la stavano mangiando con lo sguardo e la desideravano assai.
"Quanto la amo." disse una ragazza alle mie spalle e la fulminai con lo sguardo, facendola arretrare di pochi passi.
Dovevo marcare il territorio.
"Auguro buona serata a tutti." disse un attimo dopo e tutti applaudimmo un'altra volta, sapevo già che tanto avrebbe fatto questo genere di discorsi nella galleria all'ospedale.
Richard mi fece un cenno e ricambiai, mi avvicinai a lui e mi sorrise.
"Sei meravigliosa stasera, sai? Dovresti provare questo piatto qui perché è veramente buonissimo." disse indicandomelo e sorrisi notando una musica leggera in sottofondo.
"Ti ringrazio Richard, lo proverò sicuramente non preoccuparti." dissi accennando un sorriso e mi voltai verso Zulema che stava parlando con una donna.
Quest'ultima le sfiorò la collana che portava al collo e sospirai pesantemente, provando già fastidio allo stomaco.
"Ciao, bellissima." disse Amelia sfiorandomi il braccio e mi voltai, le sorrisi e mi appoggiai nel muro con un drink tra le mani.
"Ciao a te, Amy." dissi mordendomi il labbro e già sentivo lo sguardo di fuoco di Zulema, scavarmi la pelle.
"Hai sentito della mia ricerca a Boston? Lo sai che un posto disponibile per te c'è quindi non esitare a cercarmi dico davvero." disse guardandomi dritta negli occhi e annuii.
Boston era una città meravigliosa.
Fece per dirmi un'altra cosa ma venne chiamata da un chirurgo abbastanza conosciuto, sospirai e gironzolai nel salotto enorme dell'araba.
Guardai i libri di anatomia in libreria e li sfiorai notando che la maggior parte delle persone erano fuori, dato che c'era un
barbecue enorme.
"Bambina." sussurrò una voce sensuale alle mie spalle e chiusi gli occhi, sentendo un calore al basso ventre unico che mi fece serrare le gambe.
Mi voltai piano e Zulema Zahir era bellissima vista così da vicino, la guardai ancora più attentamente e mi leccai le labbra volendo baciarla con passione.
"Sei bellissima, cazzo." mormorai guardando la sua scollatura profonda e mi accarezzò il viso piano, guardandosi attorno ripetutamente.
"Anche tu, sei bellissima piccola." sussurrò mordendosi il labbro guardandomi incantata ed era altissima con questi tacchi che portava.
Afferrò la mia mano e mi trascinò nella prima stanza vuota che trovò ma era già occupata da Saray.
"Mi spieghi che cazzo stai facendo?" sussurrò l'araba senza lasciare la mano dalla mia ed ero così piccola rispetto a lei, mi nascondeva quasi tutta.
La gitana era con una donna e si stavano baciando con molta passione, soffocai una risatina e Saray era in panico.
"Niente, ma chi io?" disse ridendo e la donna al suo fianco scosse la testa alzando gli occhi al cielo, uscendo.
Zulema avanzò e le afferrò un braccio forte, avvicinandosi minacciandola.
"Secondo piano, la prima stanza degli ospiti è tua lo sai e se devi scopare fai piano okay? C'è una festa qui." disse ridendo appena e mi morsicai il labbro, chissà come diavolo era camera sua.
Secondo me era stupenda.
"Okay Zule, grazie. Ah Maca, sei bellissima stasera." disse facendomi l'occhiolino e Zulema strinse la mia mano istintivamente, le sorrisi imbarazzata e l'araba sbuffò appena riprendendo a camminare lungo un corridoio che non avevo mai visto.
La seguii senza fiatare e mi fece salire delle scale con delle illuminazioni stupende, casa sua era tanto moderna.
Aprii la porta e davanti a me c'era una sala stupenda, con un tavolo da biliardo enorme e uno scaffale pieno zeppo di vinili di ogni genere.
"Casa tua, é stupenda." dissi guardandomi attorno e l'araba rise portandosi una sigaretta alle labbra accendendola, mi avvicinai a lei e gliela presi facendo uscire il fumo vicino alle sue labbra, cogliendola di sorpresa.
"Attenta." sussurrò fumando tranquillamente e sbuffai di poco, mi staccai dal suo corpo e la vidi appoggiarsi sul tavolo da biliardo nel mentre che gironzolavo nella stanza.
"Mi fai vedere camera tua?" dissi all'improvviso e Zulema scoppiò a ridere.
"Vuoi infilarti nel mio letto?" disse stuzzicandomi e mi tracciai distrattamente il collo con le dita piano.
"Mhm." mugugnai squadrandola dalla testa ai piedi e già sentivo la tensione sessuale crescere a dismisura.
Afferrai un vinile a caso e lo misi sul giradischi, dando via ad una musica jazz leggera, ci calzava a pennello.
Mossi appena i fianchi guardando gli altri vinili rilassata e l'araba presto fu dietro alle mie spalle, aderendo la mia schiena sul suo petto in modo sensuale.
Assecondò i miei movimenti e baciò il mio collo da dietro molto piano, chiusi gli occhi e l'istinto era quello di sbatterla in quel misero tavolo da biliardo.
E mi venne in mente un'idea.
"Giochiamo?" dissi notando le palline perfettamente in ordine e l'araba sbuffò, lasciandomi un ultimo bacio, annuendo.
Ci stavamo provocando a vicenda.
E l'avrei fatta impazzire stanotte.
Afferrai la stecca e camminai distrattamente colpendo tutta la miriade di palline, mi morsicai il labbro e non appena Zulema si inchinò stringendo la stecca che aveva tra le mani, tremai.
Tutto quel ben di dio in mostra.
"Tocca a te." mormorò con voce sensuale e camminai piano mettendomi davanti al suo corpo, la vidi sussultare e mi inchinai davanti a lei facendola tremare di scatto, mi morsicai il labbro e la sua mano strinse il mio fianco.
Scese verso i miei glutei e li accarezzò piano ma mi staccai, andando dall'altra parte del tavolo con un sorrisetto in viso.
"A te la mossa." dissi piano e la mora si inchinò facendomi vedere tutta la sua scollatura profonda che mi faceva impazzire, per non parlare del suo profumo che sentivo nell'aria.
"La bambina, mi sta provocando." sussurrò l'araba centrando in pieno i buchi e aveva una mira impeccabile.
Mi sedetti nel tavolo spostando il vestito e chiusi gli occhi mugugnando, mi toccai il collo e sospirai pesantemente.
Zulema mi fissò con quei suoi occhioni neri e appoggiò la stecca, camminando in modo sensuale davanti a me.
Arrivò ad un centimetro dal mio corpo e con un dito tracciò la mia coscia scoperta, aprendomi le gambe.
Si infilò in mezzo come niente e sussultai dalla sorpresa, ma non volevo cedere.
"Non ti sto provocando." sussurrai affondando piano il tacco sulla sua gamba e sussultò dal dolore.
"Ah, no?" disse infilando la mano sul mio spacco fino ad arrivare all'elastico dei miei slip che abbassò lievemente.
La musica suonava in sottofondo creando un'atmosfera unica e stasera la desideravo come non mai.
Non sapevo cosa diavolo stesse accadendo, ma non ce la facevo più e volevo distruggere la sua linea rossa.
"Potremo andare in camera tua.." sussurrai seducendola e accarezzai la sua vita, spingendola ulteriormente tra le mie gambe ma la sua espressione in viso era maledettamente seria e glaciale.
"E poi?" mormorò a bassa voce sfiorando le mie labbra con le sue e leccai sensualmente il suo labbro inferiore, mordendolo molto piano.
"Scopiamo, ad esempio." continuai accarezzandole il seno e l'araba mi spinse lungo il tavolo da biliardo, facendomi distendere in tutta la mia lunghezza urtandomi la nuca.
Sgranai gli occhi e mi imprigionò come niente, stringendomi i polsi molto forte.
Il mio petto faceva su e giù per tutta la tensione e la guardai dal basso, osservando il suo corpo mozzafiato infilato in modo impeccabile tra le mie gambe, era a dir poco stupenda.
"Vorresti venire a letto con me?" sussurrò mordendosi il labbro nel vedermi così inerme sotto di lei e pensai bene a cosa fare, per farla cedere.
"Sì, voglio farti mia stanotte." sussurrai estasiata e si inchinò, baciandomi dopo mezzo secondo non resistendomi.
Ricambiai il bacio intrecciando la lingua con la sua e le gemetti in bocca non appena alzò il ginocchio per sfregarlo sulla mia intimità.
"Sono questi i tuoi piani, bionda?" sussurrò mordendomi il labbro e le avevo sbavato quasi del tutto il rossetto.
"Sì, sei tu il mio piano." sussurrai ancora bloccata in questo tavolo e continuò a stuzzicare il mio centro.
Inarcai di poco la schiena portando gli occhi all'indietro e spalancai la bocca spingendo il bacino verso di lei.
"Dimmi che mi vuoi." sussurrò ancora aumentando i movimenti e tremai, era così eccitante quando mi provocava.
"Ti voglio." dissi aprendo gli occhi e il nostro sguardo ardeva di desiderio.
Zulema si inchinò baciandomi con passione e strinse la mia coscia nuda portandola alla sua vita stretta, l'altra mano libera la usò per stringermi la gola e mi inchiodò sopra a questo misero tavolo.
Mi alzai di poco infilando la mano sotto al suo vestito e sfiorai il suo centro come avevo fatto nel suo ufficio, si ritrasse di poco ma afferrai l'elastico dei suoi slip e la tirai nuovamente verso di me.
Intrecciammo le nostre lingue e aumentò la presa sulla mia gola, quasi soffocandomi con tutta la sua potenza.
Volevo che mi facesse sua in questo tavolo e afferrai la sua mano, infilandola dentro ai miei slip in mezzo secondo.
Stavo cedendo, un'altra volta.
"Fallo." sussurrai eccitata e senza farselo ripetere due volte, entrò dentro di me con due dita facendomi sussultare di scatto.
Gemetti rumorosamente e il suo braccio prese a muoversi in modo lento, per farmi abituare al suo tocco forte.
"Tu sei mia." sussurrò contro la mia bocca e mi misi seduta, sentendo il piacere diffondersi meglio.
Mi morsicai il labbro e portai la testa all'indietro in modo tale che potesse baciarmi il collo, marchiandomi.
Si mosse dentro di me in un modo impeccabile e la guardai dritta negli occhi, godendo come non mai.
Il mio bacino assecondava i suoi movimenti e le strinsi la vita con le cosce strusciandomi verso di lei.
Gemetti dal dolore e Zulema uscì da me di scatto, sfilandosi l'anello che portava nell'anulare per poi penetrarmi di nuovo.
Crollai lungo il tavolo rilasciando un urlo strozzato e rise appena, muovendosi ancora con più forza dentro di me.
Toccando ogni mio punto sensibile.
"Questo cazzo di vestito, mi fa uscire fuori di testa sai? Te lo straccerei di dosso, incatenandoti poi a letto." sussurrò minacciandomi e risi in preda al piacere, mi strinse la gola e il tavolo si mosse appena facendomi sussultare.
"Fal-lo." mormorai serrando la mascella e non riuscivo nemmeno a parlare.
Ero nel mio mondo.
Letteralmente.
"Lo vuoi?" disse l'araba massaggiando piano il mio clitoride con il pollice e gemetti un'altra volta il suo nome.
Cazzo, che sensazione meravigliosa.
Sentirla dentro di me mi rendeva tanto completa, al 100%.
"Sì, voglio provare tutto con te." dissi graffiandole il braccio forte e non appena aggiunse un terzo dito, venni subito.
Urlai il suo nome rilasciando un urlo ma la sua mano, si serrò sulla mia bocca muovendosi dentro di me, molto forte.
Mi aveva appena scopata nel tavolo da biliardo ed era la cosa più bella che ci potesse essere.
Uscì da me dopo un po' e portò le sue dita alle mie labbra, leccai sotto al suo sguardo di desiderio e mi tracciò le labbra possessivamente con il pollice.
Strinsi la sua mano e le leccai ciascun dito, passando la lingua molto piano.
"Cazzo, cosa ti farei." sussurrò baciandomi con passione e la strinsi a me, graffiandole la spalla nuda.
Morsicai le sue labbra togliendole tutto il rossetto e scese baciandomi il collo molto piano, chiusi gli occhi rilassandomi e le accarezzai i capelli mettendo la testa di lato per lasciarle più spazio.
La schiena mi faceva male per la posizione e mi misi seduta piano, Zulema non si era staccata da me e morsicò piano la mia mascella scolpita.
La mia mano stava vagando nel suo interno coscia ma mi bloccò, tesissima.
Forse stava crollando.
Lo leggevo dal suo sguardo di fuoco.
Misi apposto i miei slip e scesi dal tavolo, le gambe mi tremavano appena e andai davanti allo specchio sistemandomi.
Mi aggiustai meglio il trucco e sbuffai notando alcuni segni violacei sul mio seno e in alcune parti del mio collo.
Come al solito doveva fare così.
E poi successe una cosa.
Inaspettata.
Zulema afferrò la mia mano e mi trascinò fuori, eravamo al secondo piano e c'erano veramente tantissime stanze.
Erano le due del mattino e non pensavo che fosse passato così tanto tempo, era veramente tardissimo ma essendo sabato avevamo il giorno libero domani.
La mora aprì una porta ed entrammo dentro, spalancai la bocca incredula e questa sicuramente era camera sua.
Era grande più o meno come il salotto e c'era un letto matrimoniale enorme con una vetrata anch'essa grande dietro che faceva vedere l'intero bosco.
Mi guardai attorno osservando ogni minimo dettaglio e uno specchio era posizionato sopra ad un comò grande.
Le pareti erano addobbate con dei quadri bellissimi della sua cultura araba e la stanza aveva le luci a led, alcune sul pavimento mentre altre sul muro.
"Volevi vedere camera mia, ecco." disse Zulema appoggiata nella porta e c'era un cammino con un leggero fuoco che creava un'atmosfera unica.
Sembrava un mondo magico, con tutto il verde che ci circondava e le vetrate erano lucenti, sembravano quasi trasparenti e il bosco era meraviglioso.
"È bellissima." sussurrai andando davanti alla vetrata e notai alcune persone andarsene dato l'orario.
Questo posto era isolato dal mondo intero, misi la testa di lato e un'armadio copriva l'intera parete enorme, con il bagno privato affianco anch'esso grande.
"Sì?" disse sedendosi nel letto e gemette per i tacchi alti che portava.
Mi voltai guardandola seria e con molta cautela avanzai verso di lei, alzò lo sguardo un pochino terrorizzata e posizionai le mani sulle sue spalle, facendola sdraiare sul suo letto enorme.
Stavo per farla mia.
Letteralmente.
E non l'avrei fatta scappare per nessuna ragione al mondo, non più ormai.

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Fanfic➵ ZURENA. (gxg) L'anatomia è una scienza che studia la conformazione e la struttura degli esseri viventi, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante, si divide in: - a. umana, a. comparata, a. vegetale. Zulema Zahir è il capo di...