16.

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I miei occhi verdi erano glaciali.
Lauren stava scherzando con Zulema a pranzo e le accarezzava il braccio, seducendola tranquillamente.
"Stanno insieme?" disse Jackson guardandole ed io non riuscivo a non provare una gelosia assurda.
Che cazzo però.
"No, la Zahir non mi sembra una tipa da relazioni, suppongo si diverta." disse Alex e mi voltai riprendendo a mangiare nervosamente.
"Stai bene? Sembri tesa." disse Lexie accarezzandomi la mano e annuii, con la mascella maledettamente contratta.
"Io lo so cos'ha, la bionda si è presa una bella cotta giusto? Vuole avere tutti i suoi favoritismi." disse Alex stuzzicandomi e lo guardai male.
"Dovresti chiudere quella fogna." sbottai bevendo un goccio d'acqua e oggi ero nervosa da morire, non riuscivo a calmarmi proprio per niente.
"Vorresti negare? Tutti parlano bene di te ma la verità è che non sai fare un cazzo biondina." disse lui con un sorriso sulle labbra e mi bloccai di scatto.
"Lo dici solamente perché sei invidioso, ti spacca sempre il culo." disse Jackson serrando la mascella e i miei occhi non si staccarono da quelli di Alex, mi stavo scaldando eccome.
"Quanto hanno pagato i tuoi?" disse quest'ultimo scoppiando a ridere e mi alzai come una furia, attirando l'attenzione di tutto il personale.
Ma non mi interessava minimamente.
"Tu non sai un cazzo Alex, nulla!" urlai furiosa con le lacrime mi rigavano il viso e Lexie mi attirò per la vita, molto forte.
Richard si avvicinò cercando di farci calmare ma Alex non poté non evitare il mio schiaffo impeccabile.
In sala calò un silenzio tombale.
"Brutta stronza!" urlò lui arrabbiandosi e scattai in avanti per dargliene un'altro.
Zulema mi afferrò da dietro con tantissima forza bloccandomi nonostante mi stessi dimenando e provai dei brividi assurdi per il suo tocco forte e gelido.
"Mi lasci stare." dissi spingendola leggermente e andai dentro sotto al suo sguardo di fuoco, Lauren rise appena guardando ciò che era successo e le lanciai un'occhiataccia.

Il sole stava calando lievemente e un vento leggero scompigliava i miei capelli biondi, insieme alla mia frangia.
La porta scorrevole si aprì ma non mi voltai facendo uscire il fumo dalle mie labbra, guardando il tramonto.
Avevo quasi due ore di pausa e al posto di studiare avevo deciso di prendere una boccata d'aria fresca, respirando a pieni polmoni un po' di tranquillità.
"Ragazzina, ti ho trovata." disse una voce che riconoscevo benissimo e sussultai per il nomignolo.
Zulema mi raggiunse con il suo passo sicuro e non la guardai minimamente, fissando il sole ormai inesistente che ci stava lasciando.
"Sei tutto il giorno che mi stai evitando, stando solo sulle tue. Puoi dirmi cosa diavolo è successo a pranzo? Non sembravi nemmeno tu." disse sedendosi nel muretto al mio fianco ed eravamo nel tetto dell'ospedale.
"Non mi va di parlarne." sussurrai con una vocina esile e la gola mi bruciava per tutte le lacrime che avevo versato.
Ero esausta.
Tutto qui.
Erano successe troppe cose e mettere in mezzo la mia famiglia non mi aiutava proprio per niente, era un tasto debole.
"Posso?" disse indicando le mie sigarette e annuii, dandole il pacchetto.
Mi ringraziò e fumò anche lei, buttai la cicca e appoggiai la testa contro al muro alle mie spalle, facendo respiri profondi.
"Hey." mi richiamò l'araba dopo vari minuti e la guardai mettendo la testa di lato, era bellissima.
Molto più bella di tutto il tramonto.
Alzò una mano per togliermi una ciocca ribelle dal viso e mi lasciai toccare da lei, non avevo le forze per discutere.
"Che ti ha detto?" tentò nuovamente con la mascella contratta e sbuffai piano, afferrai la sua mano e ci giocherellai appena mordendomi il labbro inferiore.
Mi lasciò fare e tracciai il suo palmo perfetto, queste mani salvavano e avevano salvato migliaia di vite.
"Alex ha esagerato, con le parole." incominciai alzando lo sguardo e la guardai dritta negli occhi.
"Ha messo in mezzo la mia famiglia ed io odio quando si viene fatto, perché è una cosa troppo delicata per me." continuai facendo spallucce e guardai il tramonto, ormai quasi svanito.
"Che è successo?" disse la mora al mio fianco e serrai le labbra, una lacrima mi rigò il viso e chiusi gli occhi facendo un lungo respiro profondo.
"Io-" tentai ma mi bloccai scoppiando a piangere, letteralmente a singhiozzi.
"Maca, hey respira." disse Zulema seria e non mi aveva mai chiamata così.
Mi asciugai le lacrime e avevo il suo viso perfetto ad un centimetro dal mio.
"Fanculo, mi dispiace non volevo." dissi sorridendo tra le lacrime e mi tolsi tutto il trucco colato.
"Se vuoi parlare, sono qui." disse appoggiandosi nel muro e non se ne andò, rimase semplicemente al mio fianco in silenzio come stavo facendo io.
Non parlammo.
Ma lei ascoltava tutto il mio dolore come se lo capisse tutto quanto ed ero terrorizzata perché era come se mi sentissi al sicuro dal mondo intero.
"Ho visto che era con Lauren oggi." dissi ad una certa e Zulema rise appena.
"Hai fatto una sfuriata enorme e ora nomini a quella? Dio mio." disse scuotendo la testa e aveva un sorriso bellissimo sulle labbra che mi fece stare molto bene.
", non posso?" azzardai con la mascella contratta ed ero gelosa da morire di una donna che non era mia.
Ero forse una sadica? Può darsi.
"Sei per caso gelosa, ragazzina?" disse avvicinandosi piano e arrossii di colpo abbassando la testa in panico.
"No, l'ho detto così, per dire." dissi tremando appena e mi afferrò il viso, il suo succhiotto era scomparso e sorrise notando il mio collo magro, pulito.
"Cosa devo fare per farti passare questo broncio allora, mhm? Lo sai che mi piace divertirmi tanto." sussurrò leccandosi le labbra e gli occhi mi diventarono lucidi perché non potevo avere nessuna possibilità con lei.
Ero solamente una povera illusa.
"Questo." sussurrai baciandola di scatto cogliendola di sorpresa e in un primo momento non ricambiò ma poi schiuse le labbra e cercò la mia lingua.
Ansimai appena e non sapevo nemmeno io se stavo facendo la cosa giusta, dopo il nostro ultimo bacio non aveva fatto altro che farmi passare le pene dell'inferno, con quella bionda inutile.
Ed erano passate quasi due settimane.
Le morsicai piano il labbro attirandola verso al mio viso e la sua mano si intrufolò sotto al mio camice per stringermi il fianco destro, con forza.
"Mi sta facendo uscire fuori di testa." le sussurrai contro la sua bocca e tremai appena dato che la sera si stava inoltrando, lasciando andare via la luce.
"Amo vedere gli altri impazzire per me, credevo lo avessi capito." sussurrò mordendosi il labbro sotto al mio sguardo e si porse verso alla mia bocca piano.
Succhiò il mio labbro inferiore e me lo leccò lentamente facendomi gemere.
"Cosa le piace fare?" le domandai tra un bacio e l'altro e la mia voce era carica di eccitazione, ero impazzita.
"Mi piace non cedere, mai." disse spiazzandomi completamente ed è qui che mi accorsi che non sarebbe mai stata mia al 100%, era troppo orgogliosa.
Dovevo per caso accontentarmi?
Non le chiesi altro e accarezzai i suoi capelli piano facendola mugugnare e rilassare, la sua mano salì piano e sfiorò il mio seno aumentando poi la presa.
Buttai la testa all'indietro leggermente per come il suo tocco era preciso e volevo che mi facesse sua, letteralmente.
"Zulema." la richiamai gemendo non appena affondò di poco le unghie strappandomi un gemito un pochino alto e serrò la mascella sentendomi eccome.
"Fai silenzio." sussurrò contro la mia bocca e si alzò scendendo dal muretto, sentii la mancanza della sua mano al contatto con la mia pelle e mi trascinò meglio in un posto nascosto, da tutto.
Mi fece sedere nel muretto e si infilò in mezzo alle mie gambe con forza, le cinsi la vita saldamente con le cosce e questa cosa sembrava non disturbarle.
Per il momento.
Mi baciò infilandomi la lingua in bocca ma non appena tentai di baciarle quel collo perfetto, mi bloccò furiosa.
Sbuffai appena e le baciai la guancia piano nel mentre che la sua mano si era depositata sulla mia coscia snella.
La strinse facendomi tremare e intanto sfiorai con il labbro la sua mascella marcata che mi faceva impazzire, tanto.
"Mhm." mugugnò infilando le mani dentro ai pantaloni da dietro e strinse i miei glutei facendomi sorridere divertita.
"Potrebbe essere mio, tutto questo." sussurrò aumentando la presa e le lasciai un lungo bacio sulle labbra, eccitata.
"E lei, potrebbe essere mia?" azzardai sussurrandole tutto questo con una vocina esile e tolse le mani da lì per stringere la mia vita stretta, autoritaria.
"Non sarò mai di nessuno." disse afferrandomi il viso e mi fece mettere la testa di lato, si attaccò al mio collo baciandolo possessivamente e mi morsicai il labbro per i suoi baci caldi.
Era il mio punto debole.
Mi scappò un gemito di piacere non appena mordicchiò un punto e accarezzai piano i suoi capelli attaccandola meglio contro la mia pelle.
Se non poteva essere mia allora perché mi stavo facendo toccare da lei?
La volevo ma ero terrorizzata tantissimo.
"Peccato." dissi porgendomi al suo orecchio e le mordicchiai il lobo piano.
Nessun gemito, nessun ansimo, niente.
Non voleva darmi niente di lei, zero.
"Puoi scoparti chi vuoi." disse divertita guardandomi dritta negli occhi ma io fisavo le sue labbra, perfette.
"E se le dicessi che non voglio niente di tutto questo? La persona che voglio è proprio qui davanti a me." dissi mordendomi piano il labbro inferiore e alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
Si staccò piano dalle mie gambe e mi vennero le lacrime agli occhi, mi aveva fatto distrarre dalla realtà e il mio dolore era sublime perché era tornato, tutto.
Per intero.
L'afferrai per un braccio cercando di riportarla vicino a me ma aveva nuovamente inalzato i suoi muri alti.
"Ho un'intervento e faresti bene a seguirlo dalla galleria perché è tanto importante, ti voglio vedere lì." disse severa e camminò con passo veloce allontanandosi da me, tantissimo.
Questa donna è complicata da morire ma non dovevo arrendermi e capire cosa la disturbava così tanto a tal punto da non lasciarsi andare totalmente.

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