29.

1.5K 87 43
                                    

Percorsi il corridoio in silenzio ed entrammo in sala, Zulema fece un cenno divertito alle infermiere e andò a lavarsi.
La seguii mettendomi al suo fianco e le mani mi tremavano un pochino nel mentre che lavavo i miei avambracci con la saponetta.
"Rilassati, se vuoi puoi fare la posa da supereroe così ti senti meglio sai?" disse e arrossii appena, era bellissima con i capelli legati e la cuffia in testa.
Pronta ad agire.
"Lei non lo fa?" dissi ritornando ad essere formale dato che non eravamo da sole e rise appena, facendo spallucce.
"Dipende dai casi, questo intervento non è tanto difficile e ne ho fatto a centinaia quindi, so come fare." disse facendomi l'occhiolino e sussultai, si spostò ed entrò in sala aspettandomi.
Il paziente era già con l'anestesia totale e un'infermiera mi mise la mascherina insieme ai guanti, aiutando a vestirmi.
"Eccomi." mormorò Teddy mettendosi al fianco di Zulema e la galleria già si stava riempendo a dismisura.
"Bionda, guarda me." disse l'araba e i suoi occhi neri erano potentissimi, vedeva che ero ancora un pochino tesa e mi intimò di fare dei respiri profondi.
Obedii e mi tranquillizzai subito, stare in sala con lei era a dir poco sublime.
"Incominciamo, prego." disse Zulema seria e afferrò il bisturi, sistemandosi meglio i guanti.
"Ora effettuerò una toracotomia, l'incisione è per l'esattezza di 25cm lungo lo sterno." ci spiegò attentamente e l'osservai incantata nel mentre che effettuava un'incisione impeccabile.
"Chi mi spiega la funzione della macchina cuore-polmone?" disse Teddy e parlai, rimanendo al mio posto nel mentre che gli altri osservavano l'araba estasiati.
"La macchina cuore-polmone sostituisce la funzione di pompa svolta dall'organo cardiaco." dissi serrando la mascella e Zulema diede l'ordine di collegare il tutto, al paziente.
"Ora somministro dei farmaci che bloccano momentaneamente l'attività cardiaca. Perché tutto questo?" disse l'araba e Lexie alzò la mano.
"Perché consente di intervenire sull'organo cardiaco con maggiore libertà, senza problemi." disse seria e la mora annuì, incominciando ad effettuare la sostituzione.
Ero senza parole dalla sua precisione.
Rimosse con l'aiuto di Teddy quella originaria e difettosa e inserì l'innesto con la stessa funzione.
"Bionda, avvicinati a me." disse ad una certa e per poco non svenni, gli altri mi fecero spazio e andai al suo fianco.
"Metti i punti da sutura, così poi possiamo far ripartire il cuore. Inoltre volevo spiegarvi la tecnica di Ozaki: recentemente in Europa, Italia compresa, sono sempre più diffusi gli interventi di riparazione con tecnica Ozaki. Sviluppata da un cardiochirurgo giapponese di nome Shigeyuki Ozaki, questa tecnica è indicata quando è necessario un restauro o un rimpiazzo delle cuspide valvolari. La particolarità della tecnica Ozaki è che prevede la realizzazione di nuove cuspidi valvolari con il pericardio dello stesso paziente e il loro innesto al posto di quelle originarie, che sono difettose. Ti guido io, okay? Sono qui con te." sussurrò poi guardandomi con quei suoi occhioni neri e annuii, mi fece vedere il primo passaggio e lo rifeci con le mani che mi tremavano appena.
Era alle mie spalle e si porse piano al mio orecchio, credevo che volesse guardare meglio ma in realtà grazie alla mascherina che portavamo, mi parlò.
"Stai tremando, calma." sussurrò dolcemente e mi calmai un minimo grazie alla sua voce, finendo.
Tornai al mio posto in ansia ed era incredibile la quantità di sangue che c'era, non avevo mai visto un torace aperto ed era tutto così, incredibile.
"Mi piace come li hai messi." disse Teddy guardando il mio lavoro e sorrisi estasiata, l'araba invece scollegò il paziente dalla macchina e fece ripartire il cuore grazie a delle piccole scosse.
Il cuore inizialmente non partì e sbiancai di colpo, ma Zulema era la persona più calma del mondo come se sapesse esattamente cosa doveva accadere.
"Diamogli tempo." rispose autoritaria e notai alcuni medici alzarsi dalla galleria per vedere meglio, il cuore incominciò a battere e feci un lunghissimo sospiro.
Zulema mi fece l'occhiolino e arrossii di colpo porgendomi meglio, per vedere il cuore in tutta la sua bellezza.
Quasi quasi mi veniva l'istinto di toccarlo per quanto era perfetto.
Che organo grandioso.
L'intervento era finito, la valvola era stata sostituita quindi Zulema chiuse il tutto per permettere alla ferita di cicatrizzarsi.
"Impeccabile come sempre." disse Teddy stringendole il braccio e ci dileguammo tutti quanti, erano passate esattamente due ore e ancora non realizzavo che in sala passasse così tanto tempo, senza accorgermene.
Mi tolsi i guanti insieme al resto e Zulema rise leggermente nel vedermi, i capelli lisci le ricaddero sulle spalle ed era veramente stupenda.
"Sei pallida, stai bene?" disse infilandosi il camice bianco e annuii facendo la stessa cosa, avevo leggermente freddo e volevo abbracciarla da morire.
Era stato grandioso stare lì dentro.
", non ho mai visto nulla del genere quindi sono un po' scossa tutto qui." dissi guardandomi attorno e alcuni chirurghi fecero i complimenti alla mora.
Saray abbracciò velocemente la donna al mio fianco cogliendola di sorpresa e in un certo senso provai invidia.
Volevo farlo anche io, tantissimo.
Decisi di lasciarle lo giusto spazio e le emozioni che stavo provando erano grandissime, per non parlare di come mi aveva fatto sua poche ore fa.
Era già la seconda volta che andavo a letto con lei e avevo la necessità di sentirla nuovamente dentro di me.
Le sue mani erano impeccabili, la sua presa era forte da morire e il mio corpo ormai, stava diventando suo.
Afferrai dei soldi dalla tasca del mio camice e li inserii nella macchinetta aspettando il mio caffè rigenerante.
"Hey, scusami mi hanno assalita." disse la mora venendo al mio fianco e si ordinò qualcosa anche lei, ma la bloccai stringendole la mano.
"Posso offrirtelo io?" le domandai arrossendo appena e annuì alzando gli occhi al cielo, divertita.
Le pagai il caffè e mi ringraziò, andammo a berlo nel divano e mi rilassai portandomi le ginocchia al petto.
Quasi sorrisi nel ricordare quella volta in cui avevamo litigato in questo divano, per poi ricevere uno schiaffo grandissimo.
"Beh, ti piace di più Amelia o io?" disse la mora stuzzicandomi e sbuffai, era più forte di lei non fare così.
"Siete tutte e due impeccabili." dissi mordendomi il labbro e lei seguì quel gesto, la sua mano si depositò nella mia coscia guardandosi poi attorno.
"Non morderti il labbro così." sussurrò minacciandomi e sussultai, la sua voce era roca e volevo divorarmela di baci.
"Mordimelo tu." dissi voltando il viso piano e la sua mascella era contratta da morire, in questo piano non c'era quasi nessuno e si avvicinò piano.
Il mio labbro inferiore era sui suoi denti e lo tirò appena facendomi ansimare piano, era sensuale anche nella minima cosa.
"Non hai risposto alla mia domanda." disse contro la mia bocca e buttai il bicchiere ormai finito nel cestino, per poi accarezzarle piano il braccio che in questo momento era appoggiato sulla mia coscia.
"Beh, diciamo che con lei ho passato più tempo nel fare altre cose." iniziai con un tono di voce sensuale e sul suo viso spuntò un sorrisetto malizioso.
Quanto era bella.
"Che tipo di cose, bambina?" disse guardandomi dritta negli occhi e mi divertivo a darle del lei, nei momenti così.
"Cose molto, innovative." sussurrai mordendomi il labbro al solo pensiero di lei infilata tra le mie gambe.
"E sei rimasta soddisfatta? Oppure devo migliorare le mie prestazioni?" disse provocandomi e la sua mano si intrufolò sotto alla mia maglia blu, accarezzandomi poi il seno piano.
Menomale che non c'era nessuno.
"Le sue prestazioni sono molto appaganti per me, tant'è che vorrei riprovarle molto presto." sussurrai avvicinandomi alle sue labbra e passai la lingua sul suo labbro inferiore che poi morsicai piano, tirandolo lievemente.
Spalancò la bocca estasiata e la sua presa aumentò sul mio seno a dismisura creandomi un piccolo spasmo.
"Quindi preferisci me a lei?" disse eccitata e la sua mano scese lungo il mio ventre, molto piano.
Ero ricoperta di brividi, tantissimo.
", perché lei è mia." dissi senza pensarci due volte e la sua mano si bloccò di scatto, era sconvolta.
"Eh no, tu sei mia io non posso essere di nessuno mi dispiace." disse ritornando ad accarezzarmi e serrai la mascella, questo punto non mi andava bene.
Quindi poteva fare quello che voleva?
Dovevo fare qualcosa, per forza.
Mi guardai attorno notando che non c'era nessuno e mi porsi a lei tantissimo alzandomi lievemente.
La mia mano si intrufolò sotto alla sua maglietta e sussultò, palpai piano il suo seno destro facendole rilasciare dei respiri strozzati e tramite il tessuto del suo intimo percepii i suoi capezzoli diventare subito turgidi.
Bingo.
Le facevo tanto effetto.
"Bionda." mi sgridò con un tono di voce duro e mi porsi verso di lei, mordendole un'altra volta quelle labbra perfette.
"Peccato che non puoi essere mia, ti farei tante di quelle cose Zulema che tu non ne hai idea." sussurrai infilando la mano sotto al suo reggiseno per toccarla meglio e si morsicò il labbro.
"Tipo?" sussurrò affondando le unghie sul mio polso che si stava muovendo e buttò piano la testa all'indietro.
Che stava succedendo? La stavo toccando con una possessione unica e forse questa cosa la eccitava tanto.
Non avevo mai allungato così tanto le mani e fino a quando mi dava il permesso, per me andava più che bene.
"Tipo che, saresti costantemente nel mio letto ogni cazzo di notte." sussurrai incominciando a baciarle il collo ma il suo corpo era purtroppo, rigido.
Non riuscivo a farla sbloccare.
"Mi apriresti sempre le gambe?" sussurrò ansimando appena e davanti ad una visione del genere quella che stava per venire ero solamente io.
", solo se lo fai anche tu." dissi mordendole piano la mascella e la mia mano scese lungo il suo addome piatto.
Poteva vederci chiunque ma eravamo in estasi, entrambe.
"Sei così ingenua, bambina." sussurrò affondando le unghie nel mio polso per bloccarmi, volevo farla mia.
Stringerla a me nel mentre che gemeva il mio nome, ma ovviamente non sarebbe mai accaduto tutto questo.
"Zulema, per favore." sussurrai eccitata sfiorando l'elastico dei suoi slip e baciai il suo collo perfetto, possessivamente.
"No." disse togliendomi la mano e imprecai sottovoce non appena si allontanò dal mio viso.
Mi toccai i capelli nervosamente e sbuffai serrando la mascella, si alzò di scatto nervosa e se ne andò lasciandomi.
Avevo esagerato troppo.

Teddy ci fece radunare in laboratorio per farci alcune domande riguardo all'intervento e i miei amici mi avevano domandato non so quante volte che cosa avessi, ma non potevo dire niente.
Anche se avrei voluto sapere un parere esterno, tantissimo.
Zulema entrò dopo alcuni minuti con la mascella maledettamente contratta e abbassai lo sguardo, mordendomi il labbro in procinto di piangere.
Mi sentivo maledettamente in colpa.
"L'intervento è andato bene, volevo solamente farvi delle ultime domande. Poi vi lascio liberi, incominciamo?" disse guardando l'araba che evitò il mio sguardo, annuendo più autoritaria del solito.
"Ovviamente l'intervento che abbiamo eseguito noi è uno dei più usati. Ma ce ne sono degli altri, chi me li elenca?" disse Teddy e mi guardò accennandomi un sorriso gentile.
"Macarena." mi chiamò e sussultai sul posto arrossendo di poco, Zulema si alzò sbuffando appena e camminò andando davanti alla finestra, arrabbiata.
"A seconda delle esigenze, la riparazione di una valvola aortica danneggiata può consistere in: rinforzo della valvola, tramite l'applicazione attorno alla stessa di un anello o una fascia anuloplastica. Inserimento di tessuto per rattoppare fori o lacerazioni dei lembi valvolari. Separazione di porzioni anormalmente fuse tra loro, rimodellamento, restauro o rimpiazzo delle cuspide valvolari, ossia le strutture che consentono una chiusura adeguata della valvola." risposi velocemente e notai che il mio turno era appena finito.
"Perfetto, sei libera di andare!" esclamò abbastanza soddisfatta dalla mia risposta e guardai l'araba girata di spalle che si torturava il labbro.
Serrai la mascella e Saray notò il mio sguardo dispiaciuto ma uscii velocemente dalla stanza, per non dare troppo all'occhio.
Andai in aula specializzandi e mi sedetti afferrandomi la testa tra le mani, sospirai pesantemente e incominciai a cambiarmi indossando abiti normali, ma eleganti.
Mi legai i capelli facendo risaltare il mio viso e l'istinto era quello di andare da lei.
Volevo scusarmi in qualche modo.
Ma lei era pronta ad ascoltarmi?

anatomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora