37.

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Uscii fuori dalla sala operatoria stremata.
Amelia mi stava guidando nella giusta via ma ancora non sapevo che specializzazione intraprendere.
"Bravissima, hai visto come sei migliorata nella presa? Continua così." disse affiancandomi e sorrisi, mi piaceva tantissimo la neurochirurgia e ieri avevo concluso il terzo anno di specializzazione dando via al 4.
Avevo superato bene gli esami, dovevo solo tenere duro e aspettare di concludere il ciclo.
Zulema stava parlando con Saray e quest'ultima mi fece un cenno sorridendo, il mio piano era in atto e volevo semplicemente sentirmi desiderata dalla mora.
Zulema mi guardò ma io afferrai i libri dal mio armadietto e andai in un laboratorio vuoto, pronta per studiare.
"Ciao, bambina." disse l'araba raggiungendomi e le feci un semplice cenno sfogliando le pagine.
Presi alcuni evidenziatori e incominciai ad evidenziare le parti più importanti.
"Tutto bene?" disse sedendosi al mio fianco e guardò cosa stessi studiando, strinse la mia coscia ma non ebbi nessun sussulto e lei se ne accorse.
Brava Macarena.
", tu?" dissi continuando a guardare il libro ma la mora lo chiuse, infastidita.
Odiava quando facevo così.
Sbuffai incredula e mi afferrò il viso per poterla guardare bene in viso.
", sto bene." borbottò furiosa e mi baciò subito, intrecciai la lingua con la sua e mi rilassai come non mai.
3 giorni che non la baciavo.
Mi scappò un piccolo gemito ma mi staccai dalle sue labbra, sospirando.
Odiavo farlo ma dovevo per forza sbloccarla in qualche modo.
"Stasera vieni da Joe?" disse seria ma scossi la testa facendola accigliare.
"No, vado in un'altro locale." risposi sul vago aprendo nuovamente il libro e la donna al mio fianco si immobilizzò seria.
"No." sbottò dopo alcuni secondi scuotendo la testa e inarcai un sopracciglio confusa ma sorpresa.
"Scusami?" dissi ridendo perché trovavo la cosa assai divertente e volevo mostrarmi un pochino menefreghista.
"Non ci vai." disse come se la risposta fosse ovvia ma scossi la testa, facendola solamente innervosire.
"Invece , Zulema. Perché non stiamo insieme e ho il diritto di andare in un locale e divertirmi, inoltre devo festeggiare. Ho superato tutti gli esami e mi sto avvicinando sempre di più al traguardo." dissi alzandomi e lei si alzò a sua volta, serrò la mascella e mi spinse contro al tavolo facendomi tremare.
"E cosa fai, sentiamo? Ti scopi la prima che ti vedi? Dimmelo bionda." ringhiò ad un centimetro dal mio viso e sospirai, le afferrai la mano dato che non volevo litigare con lei ma si allontanò.
"Vieni qui." dissi aprendo le braccia ma scosse la testa letteralmente furiosa, stava per caso provando gelosia?
Non ce la facevo a starle lontana.
"No, sono cazzate per me queste." disse autoritaria ma le afferrai la vita, non riuscivo ad essere arrabbiata con lei.
"Vuoi fare qualcosa stanotte? Dimmi. Annullo tutto quanto se vuoi stare con me, lo sai che ci tengo." dissi dolcemente ed era incredibile come scattasse subito dalla rabbia.
Zulema serrò la mascella e si avvicinò appoggiando la fronte contro la mia, chiuse gli occhi facendo dei respiri profondi e accarezzai piano il suo braccio cercando di calmarla un pochino.
"Voglio te, non me ne frega proprio un cazzo delle altre. Volevo festeggiare stasera ma se la cosa ti crea così tanto fastidio a tal punto da litigare con me allora non so, troviamo un compromesso Zule." sussurrai lasciandole un piccolo bacio sulla guancia inspirando il suo profumo.
Da quando mi aveva fatta sua, qualcosa era cambiato radicalmente.
Sembrava che avesse messo l'antifurto su di me e la cosa mi andava anche bene, ma non poteva fare ciò che voleva con me, e io no.
Infatti mi allontanai a causa del mio cercapersone e corsi velocemente dal mio paziente, che stava avendo un arresto cardiaco.
Notai alcune infermiere e Zulema mi raggiunse incominciando ad attivare le piastre, presi a fargli il massaggio ma il cuore non reagiva proprio per niente.
"No." mormorai interrompendo il massaggio e Zulema diede la scossa.
Niente.
"Carica a 200, libera!" esclamò l'araba ma dopo l'ennesimo tentativo non ricevemmo nessuna risposta.
"Ancora." dissi riprendendo il massaggio ma l'araba scosse la testa, spegnendo poi il monitor con la mascella contratta.
"No Zulema, dobbiamo tentare." sbottai con le lacrime agli occhi e avevo il fiatone per quanta forza stessi mettendo nel fare il tutto.
"Bionda, basta così." disse afferrandomi per la vita e scoppiai a piangere.
Il mio paziente era morto.
Il mio primo paziente in assoluto.
"No!" urlai piangendo e diedi un colpo alla porta dal nervoso, dalla rabbia.
Mi appoggiai sul banco cercando di prendere fiato e feci dei respiri profondi, ero in una stanza vuota fortunatamente.
Gli altri erano in pronto soccorso.
Singhiozzai forte e Zulema mi abbracciò da dietro, ma il suo corpo era rigido.
"Non toccarmi, avresti dovuto continuare e forse avrei potuto salvarlo cazzo." dissi voltandomi pronta a colpirla dalla rabbia ma invece mi strinse contro al suo corpo caldo e forte.
"Non c'era più nulla da fare." disse stringendomi forte e mi dimenai continuando a piangere rumorosamente.
Mi accarezzò piano i capelli e la sua voce era rotta tanto quanto la mia.
Piansi contro al suo collo e stavo tremando come una foglia, tantissimo.
"È il tuo primo paziente giusto?" disse la mora dopo un po' e annuii, inspirai il suo profumo e chiusi gli occhi.
"Questo momento ti perseguiterà, perché la prima morte non si scorda mai ma, è il nostro lavoro questo." disse stringendomi un pochino di più e mi lasciò un piccolo bacio tra i capelli.
"Certe persone devi, lasciarle andare al loro destino perché non puoi cambiarlo per nessuna ragione al mondo, capito?" disse alzandomi il viso molto piano e annuii, mi asciugò le lacrime molto piano e la baciai.
Era un bacio tranquillo.
La sua lingua accarezzò piano la mia e strinsi la sua vita, sospirai e interruppi il bacio con un dolore al petto assurdo.
"Non voglio perdere nessun paziente, mi impegnerò affinché questo non possa accadere. Devo evitarlo." dissi andando davanti alla vetrata enorme e osservai Madrid dall'alto.
"Non puoi evitarlo per sempre, per quanto la medicina sia sempre in continuo rinnovo non puoi impedire che una persona muoia. Prima accetti questo meccanismo, meglio é per te bionda. Devi essere forte, questa non sarà la tua unica perdita intesi? Ne avrai altre perché la vita è troppo ingiusta." disse serrando la mascella e sospirai senza nemmeno girarmi, non riuscivo a sostenere il suo sguardo di fuoco che in questi casi diventava maledettamente più potente del solito.
"Guardami quando ti parlo." aggiunse innervosendosi ed era talmente autoritaria che quasi mi venne da piangere, non abbassava mai la sua corazza del tutto quando stava con me.
"Ho capito." sussurrai mordendomi il labbro e la sua mano strinse il mio viso, fissai le sue labbra e accarezzai piano la sua vita.
"Vai in quel locale, divertiti." disse cambiando discorso e serrò la mascella.
Sospirai e ancora non aveva capito che volevo stare con lei, al 100%.
Era lei la donna dei miei sogni.
"Zulema-" la richiamai non appena si staccò dal mio corpo ma scosse la testa, incredibilmente gelida.
"Vado a parlare con la famiglia del tuo paziente, faresti bene a seguirmi e ascoltare ciò che ho da dire." disse evitandomi come niente e sbuffai appena, seguendola senza fiatare.

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