Alcune ore passarono e tutti gli sguardi erano su di me dopo l'avvenimento con Zulema, odiavo sentirmi così.
I miei amici avevano tentato non so quante volte di farmi domande ma non diedi loro nessun risposta.
Non volevo guai.
Erano le 8 di sera e raggiunsi Zulema nel suo ufficio, bussai timidamente e non appena mi diede il consenso entrai.
Stava scrivendo alcune cose e aveva i capelli raccolti con gli occhiali da vista.
"Desideri?" sbottò abbassandosi gli occhiali e tremai per quanto fosse bella.
"Dobbiamo parlare." dissi seria e chiusi la porta, a chiave per l'esattezza.
"Parlare, sì." disse ridendo e andai davanti a lei, ero veramente arrabbiata.
"Hai finito?" sbottai alzando di poco la voce e mi afferrò per la gola sbattendomi sopra la scrivania.
"Non alzarmi la voce, sono il tuo cazzo di capo e devi portarmi rispetto." sussurrò stringendo la presa e una lacrima mi rigò il viso, non volevo litigare.
Perché per lei mi ero dannata.
Per averla.
Abbassai lo sguardo serrando la mascella ma lei girò il mio viso nella sua direzione per guardarla negli occhi.
Ed erano potentissimi, di fuoco.
"Sono gelosa, da morire okay?" sussurrò appoggiando la fronte contro la mia e sgranai gli occhi.
"Perché tu sei mia." aggiunse accoccolandosi nell'incavo del mio collo ma io ero rigida come una statua.
Odiavo essere trattata male a caso.
"Zulema, non puoi fare così." dissi allontanandola di poco ma le sue labbra si appoggiarono sul mio collo magro.
Mi lasciò dei baci umidi e caldi per cercare di farmi cedere ma non la volevo.
"Quella ti vuole, te lo dico io." disse borbottando contro al mio collo ma la staccai, aveva ammesso di essere gelosa ma questo non significava nulla.
Lei era un chirurgo di fama mentre io ero un medico come tutti gli altri.
Insignificante rispetto a lei.
"Lasciami." dissi mordendomi il labbro cercando di trattenere dei gemiti e l'araba cercava in tutti i modi di aprirmi le gambe per infilarsi in mezzo ma scossi la testa, spintonandola.
"No, sono incazzata." disse guardandomi dritta negli occhi e sospirai, era veramente assurda a volte.
"Vuoi risolvere le cose scopando?" dissi cercando di scendere da qui ma Zulema si riattaccò al mio collo.
La sua mano intanto era infilata dentro ai miei pantaloni ma scattai e con un mossa veloce finii a terra, rossa in viso.
"Dove stai andando?" sbottò la mora ma scossi la testa, uscendo velocemente dal suo ufficio arrabbiata da morire.L'acqua calda colpii il mio corpo e chiusi gli occhi, appoggiando la fronte contro il muro sospirando pesantemente.
Avevo finito un turno devastante e il mio corpo aveva bisogno di un riposo.
Rigenerante.
Uscii dopo un'ora buona e notai che erano quasi le dieci di sera, tamponai i capelli asciugandoli e addosso avevo una vestaglia che mi arrivava sopra al ginocchio dato che il freddo era quasi cessato del tutto.
Suonarono al campanello e inarcai un sopracciglio confusa, aprii e mi trovai Zulema davanti in tutto il suo splendore.
Ero sconvolta.
"Ciao, posso?" sussurrò mordendosi il labbro nervosa e annuii, un po' tesa.
Entrò in tutto il suo splendore e indossava una gonna a vita alta con un top stupendo che le calzava a pennello.
Era andata in qualche locale, sicuro.
"Arrivo dritta al punto, mi dispiace per come ho reagito oggi." disse appoggiandosi nel ripiano e afferrai una padella pronta per cucinare dato che stavo morendo di fame.
"Mhm, bene." dissi afferrando alcune cose dal ripiano e percepii il suo sguardo vagare in tutto il mio corpo.
Non mi aveva mai vista vestita così e mi stava mangiando con lo sguardo.
"Sai dire solo questo? Non posso crederci cazzo, sono venuta fino a qui per scusarmi e questa è la considerazione? Molto bene." sbottò scuotendo la testa incredula e i suoi tacchi facevano un rumore assordante.
"Mi sono stancata, di tutto quanto." dissi ridendo appena incredula e mi legai i capelli in uno chignon disordinato.
"Amelia è fantastica, ma io voglio te. Non ti entra in testa Zulema non so cosa dirti, penso a te ogni secondo. Fino a farmi scoppiare la testa, non hai idea di quanto io ti voglia. Sto cercando di essere paziente, ma mi sono stancata non sono una bambina okay. Scordatelo proprio." dissi alzando la voce e l'araba strinse il bordo del bancone, molto forte
"Di cosa stavate parlando?" disse a bassa voce e stava cercando di trattenersi con tutta se stessa.
"Boston, l'anno prossimo finisco la specializzazione e so già cosa voglio fare e so che lei può aiutarmi. Tu hai già fatto tutto il tuo percorso ma io? Non sono un cazzo Zulema." dissi alzando le braccia incredula e aveva la sua mascella era maledettamente contratta per la sorpresa.
"Hai scelto neuro? Bene, quindi vai lì e consideri tutto questo come un'avventura di una botta e via!" urlò furiosa e tremai appena non appena si toccò i capelli nervosamente.
"Dimmelo tu, cosa sono per te?" dissi arrivando dritta al punto, c'era una differenza abnorme nel nostro rapporto.
Io volevo lei da sempre.
Ma Zulema ci stava lavorando.
"Io ti voglio, bambina. Sto cercando di darti una possibilità." sussurrò autoritaria e mi avvicinai a lei, ormai avevo capito come comportarmi.
Non dovevo andarle contro.
Ma aiutarla, ad aprirsi.
"Lo so bene, cosa pensi che non sappia che aprirti con me per te richieda uno sforzo enorme?" dissi afferrandola i fianchi e sbuffò, era altissima e mi alzai sulle punte.
"Esco fuori di testa, quando provo un mix di emozioni tutte assieme non riesco a controllarmi. Ci sto lavorando da un bel po' sulla mia rabbia e ho fatto tanti progressi." disse spiegandomi meglio e annuii accarezzandole il braccio piano.
"Non mi sono stancata di te, è solo che a volte penso che vorrei tanto puntare in alto nella mia vita. Scusami se ti ho detto quelle cose." dissi a bassa voce un po' in colpa e Zulema mi alzò la testa con due dita.
"Baciami e si risolve tutto." sussurrò abbassandosi stringendomi possessivamente e la baciai piano.
Ma la sua lingua sì infilò tra le mie labbra e cercò subito la mia, dando via ad una lunga lotta per il controllo.
"Scusami." mormorò tra un bacio e l'altro e scossi la testa baciandola ancora sulle labbra, per darle tutta la rassicurazione del mondo intero.
"Ti ho portato una cosa." disse ad una certa staccandosi e sorrisi guardandola, mi appoggiai nel bancone torturandomi le labbra e non appena si inchinò per prendere la borsa tremai.
Il suo corpo era perfetto.
"Lavori molto in pronto soccorso e ho pensato di portarti da mangiare così non ti stanchi ulteriormente." disse afferrando non so quante buste.
Stavo morendo di fame.
"Hai preso tutto il menù? Zulema ma questo è un ristorante costosissimo." sussurrai estasiata e appoggiò il tutto sul tavolo, facendo spallucce.
"Quindi bionda? Se voglio posso comprarmi pure il ristorante e i cuochi. Non è un problema per me." disse facendo spallucce e sbuffai incredula.
"Beh, grazie tesoro." sussurrai dandole un nomignolo anche io e la vidi fare una sorrisetto estasiato.
Non riuscivo a resisterle.
Mi avvicinai e glielo tolsi dal viso facendola ridere a crepapelle, non l'avevo mai sentita ridere così e mi meravigliai.
"Mangia con me." dissi apparecchiando la tavola in mezzo secondo e la mora annuì aiutandomi.
"Perché cazzo sei vestita così bene?" sbottai ad una certa con un pizzico di fastidio e rise, incominciando a mangiare ed era ancora tutto caldo.
"Riunione piccola, questo fine settimana devono venire alcuni medici per un congresso." mi spiegò e annuii appoggiando la mano sopra alla sua.
"La prossima volta se vuoi, mi presento nuda fuori da casa tua." aggiunse con un tono di voce sensuale e per poco il cibo non mi andò di traverso.
"Davvero? Magari potresti direttamente andare in camera mia." dissi mordendomi il labbro apposta e appoggiò il mento sulla mano scrutandomi curiosa, sorridendo.
Questa donna era il sesso puro.
"La mia bambina, ha tirato fuori un bel po' di palle o sbaglio? Mi ecciti." sussurrò bevendo un po' di acqua e i suoi occhioni neri mi guardavano seri.
Mi stava studiando.
"Sì? Buono a sapersi." dissi masticando piano e Zulema fece scorrere la mano lungo il suo collo molto piano.
"Voglio strapparti quella vestaglia di dosso e farti urlare per tutta la notte." disse ad una certa guardando la mia scollatura e gemetti sottovoce.
Eccola.
La stavo aspettando.
Improvvisamente la fame cessò di colpo sostituendosi con la pura eccitazione e l'araba si portò i capelli all'indietro.
"Sono un po' tesa." sussurrò gemendo e portò la testa all'indietro facendo scorrere la mano lungo la sua scollatura.
Mi morsicai il labbro serrando le gambe e finii di mangiare in silenzio l'insalata che avevo sul piatto.
Zulema invece si alzò e bevvi dell'acqua curiosa di vedere la sua prossima mossa.
Tornai indietro con la sedia e si sollevò appena la gonna mettendosi a cavalcioni sopra alle mie gambe.
O mio dio.
Non l'aveva mai fatto e strinsi le sue cosce possessivamente.
Cazzo se era mio tutto questo.
Lei era mia.
"Mi aiuti a rilassarmi, dottoressa Ferreiro? Ho bisogno di tante cose." sussurrò dal basso e le abbassai il top baciandola lievemente sul petto.
"Ovvio che sì, capo Zahir." mormorai stringendo i suoi fianchi e si mosse appena sulla mia intimità.
Maledetta.
"Vorrei te, tra le mie gambe magari." sussurrò abbassandosi le spalline e le mie mani strinsero i suoi glutei perfetti.
"Ah, una visita ginecologica?" dissi fingendomi sorpresa e Zulema rise chiudendo gli occhi gemendo eccitata.
"Sì, anche mammografia." disse a bassa voce e sbuffai incredula.
"Sei un'idiota." mormorai ridendo e si abbassò per mordermi il labbro.
"Portami in camera." disse affondando piano le unghie sulle mie spalle e con mossa veloce la presi in braccio.
Sussultò dalla sorpresa ma Zulema era esile e non pesava niente praticamente, legò le gambe attorno alla mia vita e le sue cosce snelle erano scoperte.
L'appoggiai sul letto e le strinsi i polsi togliendomi la felpa al volo, era bellissimo vederla dal basso e mi inchinai lasciandole un lungo bacio sulle labbra.
"Prendi la mia borsa." sussurrò accarezzandomi il braccio e annuii stranita, mi alzai dal suo corpo e gironzolai in cucina afferrandola.
Gliela portai e la vidi mordersi il labbro, mi afferrò per i fianchi e mi fece sdraiare facendomi appoggiare la testa sul cuscino sciogliendomi lo chignon.
"Voglio farti provare una cosa." sussurrò baciandomi il collo e si mise a cavalcioni sopra alle mie gambe.
"Tipo?" sussurrai mordendomi il labbro e si tolse il top scollato, rimanendo in reggiseno.
"Rilassati." sussurrò mordendosi il labbro ed ero terrorizzata perché non sapevo cosa volesse fare.
Rimasi in intimo davanti a lei e si alzò togliendosi la gonna e scivolò lungo le sue gambe snelle.
"Sei stupenda." dissi alzandomi sui gomiti e Zulema Zahir era in intimo davanti a me in tutto il suo splendore.
"Tu." disse sorridendomi e gattonò verso di me stracciandomi quasi l'intimo di dosso, chiusi gli occhi estasiata e l'afferrai per i capelli tenendola ferma.
Leccava, mordeva, succhiava ogni centimetro della mia pelle.
"Quanto sei mia." sussurrò contro al mio collo ansimando e graffiai la sua schiena staccandosi poi da me.
"Ti fidi di me?" mi domandò togliendosi quel poco di rossetto con il palmo e annuì infilandomi sotto le coperte a causa del freddo.
Mi lasciò un piccolo bacio sulla spalla e frugò dentro alla sua borsa tirando fuori un'oggetto che conoscevo bene.
"Zulema." sussurrai coprendomi il viso e non avevo mai provato una cosa del genere, mai in tutta la mia vita.
"Ti voglio far provare un piacere unico provalo almeno una volta." sussurrò accarezzandomi il viso e ci pensai.
"Fa male?" domandai guardando l'oggetto e Zulema sorrise alzandosi.
"Sarò delicata piccola, promesso." sussurrò mordendosi il labbro e mi fece vedere come si indossava.
"Mhm." mugugnai guardandola e si mise sotto le coperte con me.
"Ti abituerò a tutto questo, ora sei mia davvero e sei nel mio mondo." sussurrò baciandomi il collo facendomi rilassare.
L'oggetto freddo entrò a contatto con il mio interno coscia e sussultai.
"Magari potrai usarlo anche tu." sussurrò contro le mie labbra e mi eccitai sentendola parlare così, la guardai in estasi e l'attirai a me baciandola forte.
"Non farmi male." mormorai lasciandole dei piccoli baci sulle labbra e scosse la testa accarezzandomi la guancia.
"Mai." disse guardandomi dritta negli occhi e sapevo che si stava riferendo ad altro ma non ci pensai.
Ci baciammo con passione ed entrò dentro di me con due dita facendomi gemere piano, mi afferrò la gola e si mosse con più velocità.
Richiamai il suo nome graffiando la sua spalla e aggiunse subito un terzo dito, assecondai i movimenti con il bacino e portai gli occhi all'indietro in estasi.
Ero letteralmente in un'altro mondo con una bellissima mora sopra di me, che mi guardava con occhi sognanti prendendosi i miei gemiti con la bocca.
Poi, con mossa veloce si infilò tra le mie gambe e mi penetrò con lo strap.
Lentamente.
Senza smettere di guardarmi.
Mi scappò un urlo percependo un dolore lancinante e tremai come una foglia.
"Zule." sussurrai con le lacrime gli occhi e l'araba mi accarezzò le cosce portandomele sulla sua vita in modo tale che potessi stringerla forte.
"Stai bene?" sussurrò rimanendo ferma e una lacrima mi rigò il viso, sgranò gli occhi e le intimai di fare piano.
Ero senza fiato.
"Piccola mia." mormorò baciandomi il collo e gemetti sottovoce non appena si mosse un pochino dentro di me.
Era fastidioso ma mi fidai di lei e la lasciai fare chiudendo gli occhi forte.
Accarezzai la sua schiena nuda e lacerai la sua pelle dal dolore, piagnucolando.
"Smetto?" sussurrò lasciandomi dei piccoli baci sulle labbra e non l'avevo mai vista così dolce con me.
Mai in tutta la mia vita.
"No." dissi assecondando le spinte e mi morsicai il labbro provando un po' di piacere, inarcai la schiena e Zulema sorrise nel vedermi così estasiata.
"Dio, sì." sussurrai urlando e l'araba aumentò le spinte scivolando meglio dentro di me.
Il mio corpo era ricoperto dal piacere e Zulema mi portava letteralmente in un'altro mondo dove stavo bene.
Per davvero.
Il mio anestetizzante.
Sorrisi gemendo e mi scappò un urlo, il mio respiro era veloce ed era incredibile il piacere che stavo provando.
"Vieni per me." sussurrò la mora afferrandomi il viso per poterla guardare negli occhi e l'orgasmo mi colpì in pieno.
Delle goccioline di sudore scesero lungo la mia valle dei seni e la mia regina araba rimase ancora dentro di me.
"Stai bene?" sussurrò mordendosi il labbro e annuii sentendomi piena grazie allo strap che portava.
Uscì piano e sussultai essendo indolenzita ma era stato stupendo.
Zulema gettò l'oggetto in terra e le gambe mi tremavano appena, ero devastata come non mai prima d'ora.
Mi accoccolai a lei e mi abbracciò lasciandomi dei piccoli baci sulla guancia, sorrisi perché non era più tesa con me ma molto più tranquilla.
Ci stavamo sbloccando eccome.
"Dormi bambina." sussurrò coprendomi con la coperta e mi rilassai sentendo il suo profumo meraviglioso addosso a me.
Sperando che l'indomani potessi trovarla al mio fianco.
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Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) L'anatomia è una scienza che studia la conformazione e la struttura degli esseri viventi, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante, si divide in: - a. umana, a. comparata, a. vegetale. Zulema Zahir è il capo di...