13.

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Il silenzio attorno a me era così sublime che sembrava abbracciarmi tutta quanta.
Alzai di poco lo sguardo alla finestra e c'era un sole pallido, con tantissime nuvole attorno come se volessero inghiottire tutta quella luce che in questo momento mi rendeva tanto tranquilla.
Mi massaggiai le tempie molto lentamente ma sussultai non appena la porta del laboratorio si aprì di scatto.
"Puoi venire un attimo con me?" disse Zulema brusca e tremai leggermente nel vederla in tutto il suo splendore.
La settimana era iniziata da poco e non l'avevo vista praticamente niente.
Si volatilizzava in mezzo secondo.
", arrivo." dissi nervosa e misi le cose dentro al mio armadietto personale per poi camminare al suo fianco tesa.
"Oggi Amelia non ti ha ancora cercata? Ormai sei sua." sbottò entrando dentro l'ascensore e sospirai.
Non ce la faceva a non lanciarmi frecciatine, era veramente impossibile.
"Ero in sala con lei, stamattina." dissi guardando un punto fisso davanti a me, anche perché eravamo in ascensore solamente io e lei e questa cosa non mi stava aiutando proprio per niente.
Mi mancava già il fiato ad essere in uno spazio ristretto con questa donna.
"Ti piace?" mi domandò dopo vari secondi di totale silenzio e feci una smorfia, voltando il viso nella sua direzione non capendo cosa volesse.
", è veramente brava." dissi facendo spallucce ed era vero, le porte si aprirono e uscimmo all'uniscono.
"Ma io ti sto chiedendo in quel senso, te la faresti o l'avete già fatto?" disse autoritaria e boccheggiai parecchio per queste sue domande così intime.
Ma per chi diavolo mi aveva presa?
"Non capisco, dove voglia arrivare." sussurrai facendomi subito piccola rispetto a lei e menomale che questo piano era maledettamente vuoto dato che era ora di pranzo e tutti stavano andando in mensa.
"Puoi rispondere?" disse l'araba entrando in una stanza dove c'erano tanti farmaci e sussultai non appena chiuse la porta alle sue spalle.
"No, non me la sono scopata." dissi alzando le braccia incredula guardandomi poi attorno, ogni giorno stavo scoprendo cose nuove di questo ospedale e c'ero quasi un mese.
Imparavo in fretta.
"Dai vostri comportamenti sembrate fidanzate, tutto qui, la mia é solamente una curiosità dato che sei una specializzanda e mi sembra poco professionale, comportarsi così." disse serrando la mascella e decisi di avvicinarmi un po' al suo corpo.
"Anche se fosse?" sussurrai guardandola dritta negli occhi e il mio sguardo si posò sulle sue labbra.
Non mi rispose limitandosi a guardarmi e alzò una mano spostandomi una ciocca dietro all'orecchio distrattamente.
Ma non oltrepassava mai nulla con me.
In generale con nessuno.
"Quindi è un ?" mormorò seria e non so cosa diavolo stava accadendo ma avanzai ancora senza smettere di fissarle quelle labbra perfette.
"Ragazzina, stai al tuo posto con me." disse ad una certa riprendendomi non appena sfiorai il suo naso con il mio e inspirai il suo profumo così buono.
Il suo corpo era rigido come una statua ma volevo starle vicina anche per mezzo secondo nonostante mi allontanasse.
Ma ci eravamo baciate cazzo.
Come facevo a non pensarci?
Era stato troppo bello per me.
La sua schiena aderì nella porta e sbuffò una risatina divertita ma sapevo già che non mi avrebbe mai lasciato tutto questo controllo, era veramente impossibile.
"Biondina." mi richiamò non appena sfiorai la sua guancia con il mio labbro inferiore piano e mise le mani sulle mie spalle, tenendomi ferma.
Ma non ce la facevo a non staccarmi.
Questa donna era troppo attraente e più lei mi allontanava, più io mi avvicinavo volendo averla al 100%.
Dopo mezzo secondo la mia schiena era contro la porta e i miei polsi bloccati, Zulema aveva uno sguardo di fuoco e quasi sorrisi per quanto fosse bella.
Ma ero terrorizzata.
"Che cazzo ti sta prendendo?" disse con un pizzico di divertimento nella voce e abbassai la testa, arrossendo.
"Eccola, che infrange le mie regole." sussurrò liberandomi per poter alzare il mio mento con due dita.
"Mi scusi, non lo so nemmeno io." dissi serrando la mascella per darmi un contegno ma ovviamente..
Avevo fatto una figuraccia.
Zulema rise ma poi diventò seria un attimo dopo, avvicinandosi molto piano al mio viso mettendo poi una mano affianco alla mia testa, per bloccarmi.
I suoi occhi neri erano fissi sui miei e mi torturai le mani non sapendo che fare, era troppo potente rispetto a me.
"Vuoi un'altro bacio?" sussurrò sfiorando il mio labbro con il suo ma non appena mi porsi per baciarla, si allontanò di poco facendomi tremare leggermente.
Stavo per baciarla di nuovo.
Fanculo proprio a tutto quanto.
"Mhm?" aggiunse porgendosi di nuovo e stavo trattenendo il fiato, per come fosse bella e affascinante così vicina a me.
"Se le dicessi di sì?" azzardai sensualmente flirtando un minimo e stavo imparando a reggere il suo sguardo.
Sorrise appena vedendo il mio atteggiamento così nuovo e mise la testa di lato, chiudendo piano gli occhi.
La guardai come un'idiota e mi avvicinai nuovamente ma mise la testa di lato.
Serrai la mascella e sfiorai la sua mano afferrandola piano e con cautela le accarezzai le nocche, dolcemente.
Non sapevo come poteva reagire.
La mora abbassò lo sguardo guardando il mio gesto senza togliere la mano e riportò il suo sguardo su di me.
Alzò gli occhi al cielo sbuffando appena e si avvicinò nuovamente a me, mi mancò letteralmente il fiato e con i suoi denti perfetti mi afferrò piano il labbro inferiore.
Ansimai leggermente e rimase per alcuni secondi così, tirandomelo leggermente.
Non avevo neanche il coraggio di toccarla e strinsi maggiormente la sua mano, facendola sorridere divertita.
"Zulema." la richiamai goffamente non appena aumentò la presa sul mio labbro, mordendolo un pochino di più.
Quanto era eccitante solo Dio lo sa.
"Niente bacio, ragazzina." sussurrò lasciando la presa e uscì dalla stanza.
Lasciò la porta aperta e il suo profumo era addosso a me, lasciai un grosso sospiro riprendendo fiato e l'eccitazione che stavo provando era altissima.
"Vieni o devo portarti in barella?" disse l'araba e sbuffai incredula uscendo per raggiungerla velocemente.
"Eccomi." dissi evitando il suo sguardo e lei si fermò in mezzo al corridoio, abbassandosi alla mia altezza autoritaria.
"Guardami." mormorò seria e la guardai dritta negli occhi serrando la mascella.
"Brava bambina, ora seguimi." disse dopo vari secondi a bassa voce e annuii ritrovando un minimo di autocontrollo.
Col cazzo che ero una bambina ma comunque non dissi nulla per non farla innervosire e rimasi indietro giusto per squadrarla dalla testa ai piedi.
Il suo corpo era perfetto ed ero solamente un illusa se pensavo che questa donna potesse essere mia.
Non ero alla sua altezza proprio per niente e mi vennero le lacrime agli occhi per questo pensiero, così veritiero.
"Stai bene? Vuoi che ti misuri la pressione o preferisci una flebo?" disse stuzzicandomi ma scossi la testa prendendo un lungo respiro profondo.
Non stavo bene al 100%.
Stavo elaborando troppe cose messe assieme e non avevo un attimo di tregua ma forse andava bene così, ero felice per il fatto che avevo elaborato la rottura con Kayla da una parte.
"Non ti sarai mica offesa per prima?" disse ancora, ma le diedi le spalle con una lacrima che mi rigava il viso, per la troppa pressione addosso a causa sua.
"No, per niente." dissi mentendo e volevo terribilmente quelle labbra sulle mie perché forse, era l'unica cosa che mi avrebbe fatto stare bene un minimo.
Perché quel bacio per me aveva significato eccome, purtroppo.
"Stai piangendo biondina, pensi che non me ne sia accorta? Hey." disse sfiorandomi la spalla e mi irrigidii come una statua, forse dovevo starle lontana.
"Sto bene, può spiegarmi perché mi ha chiamata? Così posso andare a studiare, dato che sto per finire." dissi asciugandomi il trucco colato e Zulema non disse una parola, fissando i miei occhi verdi rossi e gonfi.
Non volevo mostrarmi debole con lei.
"Volevo una tua consultazione riguardo ad un caso clinico, ma a quanto pare lavori meglio con la Shepherd quindi, è inutile chiederlo." disse sarcastica allontanandosi da me e sbuffai con le lacrime agli occhi.
Non mi aiutava proprio per niente.
"La stavo per baciare prima e ancora mi deve fare queste frecciatine del cazzo che onestamente, mi stanno incominciando a stancare assai." dissi sbottando furiosa e mi tolsi lo stetoscopio dal collo, nervosa come non mai perché mi aveva terribilmente irritata.
"Vuoi un'altro schiaffo?" disse innervosendosi e le scoppiai a ridere in faccia, scuotendo poi la testa.
"Dai forza, almeno sento qualcosa." dissi avvicinandomi con le lacrime che mi rigavano il viso, letteralmente ferita.
"Vieni qui." sussurrò a bassa voce facendomi un cenno ma abbassai lo sguardo, negando infastidita.
Per lei erano solo stronzate, tutto qui.
"Ragazzina." mi richiamò alzando la voce non appena uscii dalla stanza e percorsi il corridoio deserto, ma prima che potessi svoltare l'angolo ero contro al muro, con Zulema vicina a me.
"Mi lasci." dissi cercando di togliermi dato che non volevo averla vicina e mi afferrò per i polsi, molto forte.
Piansi silenziosamente e appoggiai la testa contro al muro, respirando a fatica perché mi toglieva letteralmente il fiato.
"Inspira ed espira, forza." disse seria asciugandomi le lacrime molto piano e seguii il suo consiglio.
In poco tempo il mio battito cardiaco si stabilizzò e mi legai i capelli per non farli andare davanti al viso.
"Ti senti meglio?" mormorò piano sfiorandomi la guancia con il pollice e annuii guardandola, abbastanza ferita.
Serrai la mascella abbassando la testa e mi accarezzò piano lo zigomo.
"Voglio che mi guardi." sussurrò accarezzandomi lentamente il viso e alzai la testa per incontrare i suoi occhi neri.
Si guardò attorno constatando che non c'era nessuno ed ero attaccata contro al muro, con il suo corpo perfetto vicinissimo al mio in tutta la sua altezza.
Rise appena e senza staccare la mano dal mio viso si avvicinò piano al mio viso, tremai sul posto come una foglia e le sue labbra si appoggiarono sulla mia guancia per poi avvicinarsi nell'angolo della bocca facendomi chiudere gli occhi.
Incredibile come fosse brava a riconoscere già i miei punti deboli.
"Se hai qualcosa dentro, che ti sta disturbando lascialo uscire fuori." sussurrò vicinissima alle mie labbra e il suo fiato caldo mi solleticava il viso, per non parlare del suo profumo che non mi rendeva per niente lucida.
"Fare il chirurgo non è facile, devi essere forte qualunque cosa accada. Ma se non lo sei tu, come pretendi di esserlo con gli altri, ragazzina?" aggiunse calcando l'ultima parola e appoggiò la sua guancia contro la mia.
Ero senza fiato, letteralmente in balia di lei e dal suo tono di voce severo.
Mugugnai di approvazione nel sentire il profumo del suo shampoo e inspirai fregandomene delle conseguenze.
Volevo questo profumo sulla mia pelle.
"Il dolore non durerà per sempre, non lasciare che si prenda il meglio di te. Hai avuto un momento di debolezza." disse al mio orecchio ed era una sensazione meravigliosa sentire la sua pelle a contatto con la mia.
"Non voglio essere debole, mai." ammisi accarezzandole piano il braccio che si era appoggiato nel muro per reggersi e volevo farla tanto mia.
Mi alzai sulle punte piano per arrivare quasi al suo viso e sorrise per il mio gesto, lasciandomi un'altro bacio sull'angolo della mia bocca.
Ma ovviamente non cedeva neanche sotto tortura, era impossibile toccarla.
Mi prelevava ogni energia possibile.
"Non voglio vederti così, ti ho assunta per un motivo e qui dentro devi essere tanto tanto forte biondina. Salviamo vite, le persone hanno bisogno di noi quindi fai un bel respiro profondo e sii gentile. In particolare con te stessa." disse vicinissima alle mie labbra e mi morsicai l'interno della guancia piano per trattenermi, la volevo terribilmente tanto.
Non ce la facevo più.
Afferrai il suo camice bianco tirandola verso al mio corpo e mi sgridò con lo sguardo, non smetteva di guardare le mie labbra leccando piano le sue.
Le mie mani sfiorarono appena la sua vita per attirarla a me ed entrambe eravamo terribilmente serie.
Non riuscivo a smettere di guardarla e chiusi gli occhi sfiorando le labbra con le sue, Zulema aprì leggermente la bocca appoggiandola sulla mia per prendere i miei ansimi leggeri ma il suo telefono squillò facendola imprecare.
"Cazzo." sussurrò facendo un sospiro eccitato e alzò gli occhi al cielo, sbirciai appena e mi pietrificai sul posto leggendo il nome di Lauren sul display.
Serrai la mascella con un nervosismo addosso e Zulema rispose, fregandosene totalmente di me ritornando glaciale.
Mi congedò con un cenno della mano e la guardai sconvolta, consapevole del fatto che ci stavamo per baciare.
Di nuovo.

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