zulema's pov.
Macarena mi guardava con quei suoi occhioni verdi e come al solito mi aveva spiazzata con la sua affermazione.
Ma cosa volevo realmente?
"Cosa vuoi sapere?" dissi agitandomi subito e mi maledii, la ragazzina voleva avere le sue risposte.
Come darle torto d'altronde.
"Cosa sono per te?" disse semplicemente e la sua innocenza mi distruggeva ogni volta che la guardavo.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo e l'attirai per un braccio facendola distendere nuovamente sotto di me.
Dovevo addolcirla, era troppo tesa.
"Zulema, perché non parliamo?" disse con un tono di voce eccitato e stavo già uscendo fuori di testa, era così bella sotto di me in questo momento.
Volevo farla mia, assaggiarla tutta.
"Rilassati." tentai lasciandole una scia di baci sul suo collo magro e mi trattenni nel gemere a causa del suo profumo.
"Zule, per favore." disse assegnandomi un nomignolo e la guardai sorpresa, voltò la testa di lato imbarazzata e sorrisi vedendola in questo stato.
Era così piccola.
Accarezzai la sua coscia e lei istintivamente mi strinse la vita tramite esse per non farmi scappare, aveva il terrore di essere lasciata da me.
"Io non lo so, onestamente." dissi facendo spallucce e mi guardò impassibile, era la verità purtroppo.
Non sapevo cosa fare o dire.
Per me era tutto nuovo.
"Ah, bene." sussurrò la bionda glaciale e mi inchinai dandole un lungo bacio sulla fronte, accarezzandole il fianco.
Tentai di toglierle la camicia di nuovo ma mi bloccò, letteralmente rigida.
Avevo voglia di farla mia, tanto.
"Quindi, il nostro è solamente un rapporto dove tu mi scopi quando ti fa comodo, no? Sto cercando di capire se è una scopamicizia ma dal momento che non posso nemmeno toccarti, cosa dovrei fare?" sbottò togliendomi da sopra al suo corpo e sussultai appena per le sue parole.
Cazzo, ci teneva davvero a me.
"Non ti va bene così, scusami?" dissi ridendo appena e Macarena mi guardò sconvolta, scosse la testa e si alzò dal letto dirigendosi in cucina.
Lasciò la sua camicia aperta e la seguii, mi faceva impazzire vestita così.
"Io ti voglio Zulema, io voglio averti. Ti voglio qui, di notte, voglio svegliarmi con te e parlare con te cazzo." mi spiegò afferrando una bustina e mi accorsi che era camomilla.
Sicuro stava per avere una crisi di nervi.
"A me queste cose, mi fanno schifo." le spiegai sinceramente e rise, camminando nervosamente attorno alla cucina toccandosi il viso.
Bella risposta del cazzo, bravissima Zule.
"Invece a me fa schifo il fatto che tu puoi scoparmi, quando ti pare." disse serrando la mascella e mi innervosii.
"Mi tratti come se fossi una bambola, sei il mio capo però non ti da il diritto di fare quello vuoi al di fuori dal lavoro. Sono tornata per un motivo valido." aggiunse alzandomi di poco la voce e quando faceva così volevo semplicemente farla mia, per rimarcare il mio ruolo impeccabile.
"Eh no ragazzina, quella che mi ha implorata sei sempre stata tu dall'inizio quindi, non è solo colpa mia. Io mi sono sempre bloccata, con te." dissi arrivando ad un centimetro dal suo viso e arrossì appena, mordendosi il labbro inferiore piano.
Zulema, stai calma.
"Se l'ho fatto è perché tu non hai fatto altro che provocarmi, stavi per scoparmi in quel divano lì, tempo fa." disse indicandomelo timidamente e mi avvicinai a lei facendola sbattere nel bancone della sua cucina.
"E quindi?" dissi fregandomene e non capivo dove volesse arrivare con me.
"Quindi vaffanculo." disse furiosa e sgranò gli occhi maledicendosi subito.
Molto bene.
"No scusami, non volevo-" disse in panico ma i suoi capelli biondi erano già serrati attorno al mio pugno, forte.
La spinsi contro la credenza in un primo momento e per non farle male al viso, misi la mia mano come scudo.
"Mandi a fanculo il tuo capo?" domandai confusa e il suo corpo era ricoperto dai brividi, volevo punirla per farle passare questa sfrontatezza.
La mia mano vagò nel suo interno coscia e le tolsi la camicia, facendola poi aderire contro al bancone di marmo, gelido.
Sussultò per l'impatto ed era coperta a malapena dagli slip, avevo tutto questo ben di Dio in mostra e passai le dita lungo la sua colonna vertebrale.
Mi dava le spalle e tirai i suoi capelli biondi avvicinandomi, la mia cintura premeva sulla sua coscia e tremò.
Era così sottomessa.
"Mi dispiace, non volevo dirlo." sussurrò piano e le morsicai il lobo, nel mentre che si distendeva meglio stringendo i bordi con forza, aspettando che la facessi mia in modo brutale.
Già aveva capito il suo destino.
La ragazzina era troppo sveglia.
"Però l'hai fatto, bambina." sussurrai al suo orecchio e urlò appena colpii il suo gluteo destro con uno schiaffo, forte.
Tutto questo era mio.
Lei era mia.
Macarena era già in estasi e baciai la sua schiena nuda facendola gemere, mi inchinai scendendo sempre più in basso e soffiai piano nel punto dove l'avevo colpita, lasciandole poi un lieve bacio.
Non mi riconoscevo più.
Ero veramente fuori di testa, per lei.
Le lasciai un'altro piccolo bacio e mugugnò, facendomi sorridere.
Mise la testa di lato per guardarmi e mi avvicinai rubandole dei piccoli baci sulla guancia, mi faceva impazzire un po'.
"Con Kayla cosa facevate?" sussurrai ad una certa cambiando discorso e le aprì meglio le gambe, i suoi muscoli erano rigidi e tremava dal freddo.
"Era lei che prendeva in mano la situazione, ma nell'ultimo mese non abbiamo fatto più niente." mi spiegò con vocina esile e le baciai piano la spalla per farla rilassare un po'.
La ragazzina non aveva tantissima esperienza e sarebbe stato puro divertimento per me, insegnarle anche queste cose.
E se fosse il nostro mondo?
"Vorresti provare cose nuove? Mhm?" mormorai spostandole di poco gli slip ed era così bagnata, per colpa mia.
"Sì." rispose subito e sorrisi, cercando le sue labbra per un bacio veloce che lei si affrettò a lasciarmi.
"Vorresti, dominarmi bambina?" mormorai abbassando piano quel misero pezzo di stoffa, che scivolò lungo le sue gambe.
"Molto." rispose estasiata e aumentai la presa sui suoi capelli, l'altra mano accarezzò il suo interno coscia e salii sempre più in alto.
Rilasciò dei sospiri strozzati e in un primo momento mi limitai a massaggiare il suo fascio di nervi pulsanti, a causa mia.
Era bloccata, sotto di me, nel suo bancone della cucina e doveva ricordarsi che non poteva alzare la voce con me.
"Kayla ti ha mai scopata così?" sussurrai mordendole la spalla e non appena ne avrei avuto l'occasione l'avrei marchiata da tutte le parti.
"No, non mi toccava più." sussurrò la biondina estasiata già nel suo mondo e aumentai di poco i movimenti facendola sussultare un pochino.
Quella Kayla era un'idiota.
Come potevi non toccare una ragazza del genere? Era veramente assurdo.
"Cosa vuoi in questo momento?" le domandai con un tono di voce sensuale e misi la testa di lato per guardarla, si morsicò il labbro e gemette contro il marmo, stringendo i bordi forte.
Cazzo.
"Te, voglio te." disse dopo vari secondi e la penetrai scivolando in un modo impeccabile dentro di lei.
Le scappò un urlo e mi ricordai la sua affermazione di prima che mi fece sorridere: "qui posso urlare quanto voglio."
Bene.
Aggiunsi un secondo dito non appena notai che era più dilatata la sua apertura e tremò di poco, gemendo il mio nome.
"Zulema, per favore." mi implorò gemendo e la sua voce era così carica di piacere, mi inchinai senza smettere di muovermi e tirai i suoi capelli facendole portare la testa all'indietro.
Sarebbe crollata esausta.
Non era abituata a tutto questo.
L'avrei portata allo sfinimento se fosse rimasta una sola notte con me, sicuro.
"Per favore cosa, piccola?" sussurrai mordendole il collo e spinsi con il bacino per scivolare meglio dentro di lei.
La stavo scopando su questo misero pezzo di marmo e Macarena Ferreiro era bella anche in questo modo.
Assurdo.
"Ti voglio." disse semplicemente e le lasciai un dolce bacio sulla spalla, aggiungendo un terzo dito.
Urlò quasi piangendo per il troppo piacere e sorrisi muovendomi ancora con più forza, la cintura che portavo le stava facendo abbastanza male ma non me ne importò, doveva capire che non poteva trattarmi come voleva lei.
Ero il suo capo.
"Dio." la sentii imprecare sottovoce e tirai ancora i suoi capelli lunghi, bloccandola con una forza disumana.
Era bellissimo vederla così sotto di me.
Il mio braccio si muoveva freneticamente e speravo di non farle tanto male, ma il segno dovevo lasciarglielo per forza.
Mi inchinai di poco sul suo gluteo e le morsicai un lembo di pelle fortissimo, fino a farla piangere dal dolore e sapevo che sarebbe impazzita per questa combo.
Il piacere e dolore erano la cosa più brutale che ci potesse essere.
"Ti odio." disse con le lacrime che le rigavano il viso e le accarezzai il punto non smettendo di farla mia.
Così quando si sarebbe seduta, le avrebbe fatto talmente male che al posto di dirmi quelle cose ci avrebbe pensato un'infinità di volte.
Le sue gambe tremarono dopo l'ennesimo gemito e venne urlando per la prima volta il mio nome, sgranai gli occhi appena e la ragazza stava tremando come una foglia per come ero stata rude.
"Terza volta, che sei mia biondina." le sussurrai all'orecchio uscendo da lei e sussultò appena, serrando le gambe.
Era rossa in viso e mugugnò alzandosi di poco, i muscoli della sua schiena erano contratti da morire ed era così bella.
Uno spettacolo.
L'afferrai per la vita piano e la sollevai da lì voltandola verso di me, si tolse i capelli dal viso e arrossì non appena vide il mio sguardo vagare nel suo corpo nudo.
Era la prima volta che la vedevo per intero ed era così perfetta, così giovane.
"Non essere timida." sussurrai alzandole il mento con due dita e le sue mani finirono sui miei fianchi, che accarezzò dolcemente facendomi quasi sorridere per la sua delicatezza nel toccarmi.
Le gambe le tremavano appena e sorrisi divertita, lasciandole un piccolo bacio sulla fronte per tranquillizzarla.
"Rimani con me, per favore." disse ad una certa senza fiato ma scossi la testa, accarezzandole la guancia molto piano.
"Domani ho una riunione." dissi mordendomi il labbro e lei mi guardò incantata, afferrò la sua camicia da terra e la mise coprendosi subito.
Sorrisi divertita appoggiandomi nel bancone e non riusciva a trovare i suoi slip, li raccolsi da terra e glieli feci vedere.
"Cerchi questi?" sussurrai maliziosamente e le sue guance diventarono rossissime, li afferrò e se li mise velocemente andando in bagno.
La raggiunsi e la vidi guardarsi allo specchio il segno che le avevo lasciato.
Cazzo se era mia.
"Zulema." sussurrò furiosa mettendo il broncio e gemette notando il segno dei miei denti, aveva un livido viola.
"Che?" dissi con un tono minaccioso e subito si fece piccola davanti alla mia autorità, l'afferrai per la vita e la baciai con passione facendola gemere.
La sua lingua rincorse la mia e le baciai il collo marchiandolo a mio piacimento, tutti dovevano sapere che era mia.
"Ti voglio qui, stanotte." sussurrò contro la mia bocca eccitata e già la vedevo sotto di me, io infilata tra le sue gambe che le regalavo un piacere assurdo facendola urlare per tutta la notte.
"Sì?" dissi facendola sdraiare nel letto e i suoi capelli ricaddero nel cuscino, le morsicai il labbro e subito mi aprì le gambe ma sussultò dal dolore.
Sorrisi divertita e quello sarebbe stato uno dei tanti marchi che le avrei fatto.
"Sì, io e te." disse circondando il mio collo con le sue braccia esili e mi infilai in mezzo alle sue gambe, perfettamente.
I nostri corpi sembravano creati per stare insieme, stavo bene con lei.
Mi baciò leccandomi il labbro e le sue mani scesero lungo i miei glutei che lei si affrettò a stringere, possessivamente.
Le ansimai in bocca e mi tirò il labbro inferiore con i denti, sganciando piano la cintura dei miei pantaloni ma la bloccai.
Capì al volo e accarezzò il mio viso dolcemente, avevo una voglia matta di farla mia nuovamente.
Sul suo letto.
"Devo andare." dissi controllando l'orario ma la biondina scosse la testa, stringendomi al suo corpo esile.
Quanto era bella.
Avrei voluto accontentarla ma non potevo, ero troppo bloccata al 100%.
"Piccola, lasciami." sussurrai divertita baciandole il collo e quasi mi abbracciò allacciando le sue gambe nella mia vita stretta, possessivamente.
"No, per favore ti voglio." sussurrò mettendo la testa di lato e le lasciai dei piccoli baci sulla mascella, sbuffando.
"Non posso rimanere, lo sai." tentai con un tono più dolce e mi lasciò andare con le lacrime agli occhi, la baciai ancora cercando di farla calmare e non sapevo nemmeno io cosa eravamo ora.
Non aveva tutti i torti a dire quelle cose prima, aveva tanta ragione.
Rimasi ancora sopra al suo corpo esile e le lasciai un ultimo bacio sulle labbra per poi alzarmi, altrimenti sarei rimasta davvero con lei per tutta la notte.
Sussultò dal dolore non appena si mise seduta ma mi raggiunse camminando piano, si agganciò la camicia e mi infilai il capotto notando che erano quasi mezzanotte.
Accidenti.
"Grazie per essere passata qui." disse la bionda mordendosi il labbro e sorrisi autoritaria, ritornando ad essere glaciale.
Mi avvicinai e le lasciai un lungo bacio sulle labbra, avevo ancora voglia di lei.
Ricambiò il mio bacio alzandosi sulle punte e mi staccai togliendole una ciocca ribelle dal viso, era così bella."Buonanotte bambina, non fare tardi."

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anatomy
Fanfictie➵ ZURENA. (gxg) L'anatomia è una scienza che studia la conformazione e la struttura degli esseri viventi, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante, si divide in: - a. umana, a. comparata, a. vegetale. Zulema Zahir è il capo di...