zulema's pov.
Saray mi guardava basita e sbuffai incrociando le mie gambe lunghe nel divano del mio ufficio.
"Mi spieghi, che cazzo stai facendo?" sbottò la mia migliore amica dopo un lungo momento di silenzio e si sedette al mio fianco, inarcando un sopracciglio confusa ma era tanto arrabbiata.
Mi voleva bene.
E ancora non realizzavo che una persona teneva a me, nel vero senso della parola.
"Vi ha viste tutto il pronto soccorso, sei andata a Dubai e non le hai nemmeno risposto? Mi spieghi perché devi essere così stronza con lei?" disse parlando a raffica e mi massaggiai le tempie doloranti, gemendo dal dolore.
"Non lo so." dissi alzandomi di scatto e frugai dentro alla mia borsa, cercando un qualcosa che mi facesse passare il mal di testa atroce che avevo.
"Zulema, cosa ti avevo detto? Quella ragazza non se lo merita. Stravede per te, ti considera praticamente il suo idolo e tu la usi come se non valesse un cazzo. Riesci a dare il giusto peso alle cose?" sbottò la gitana e aveva maledettamente ragione ma non l'avrei mai ammesso.
Ero troppo orgogliosa per ammetterlo per non parlare dei miei sbalzi d'umore.
Mi sentivo strana.
L'avevo trattata davvero male e mi ero divertita con altre persone non realizzando che effettivamente avevo distrutto una ragazzina.
"Non ci riesco okay? Ci provo continuamente ma non ci riesco io.." dissi continuando a rovistare e lanciai tutto quello che avevo davanti al muro.
"Zule, hey." disse la gitana afferrandomi il braccio e il mio cervello era in tilt.
"Vado a parlarle." sbottai facendo spallucce ma ancora una volta Saray mi bloccò lanciandomi un'occhiataccia.
"Ferma, fai solo stronzate." disse facendomi risedere nel divano e non sapevo nemmeno io perché volevo vederla o sapere come stava.
L'avevo distrutta con il mio orgoglio.
"Che è successo a Dubai?" disse Saray con un tono di voce pacato e mi morsicai il labbro, vedevo che la mia migliore amica sperava che fosse tutta una stronzata ma ero davvero fatta così.
Ero davvero andata a letto con un'altra.
"Ho visto Lauren, sono impazzita e sono andata a letto con lei più di una volta senza dire nulla a Macarena." dissi realizzando ciò che avevo fatto e mi sentivo veramente una merda.
Cazzo, ero una persona orribile.
"Belle scelte di merda le tue, Zule." disse Saray toccandosi il viso nervosamente e sospirò sconfitta.
Tutti lo facevano con me.
"E dimmi un po', Lauren ti ha fatto provare le stesse cose?" disse la mia migliore amica mettendomi alla prova a ci pensai un po' su.
"No, per niente." dissi spalancando la bocca incredula ed era vero, avevo dato il potere a quella bionda fasulla di marchiarmi pure senza problemi.
Che cazzo di problemi ho?
"Ecco, quindi perché cazzo non glielo hai detto fin da subito? Non puoi dirle che la vuoi e poi fai tutto questo." disse alzando le braccia incredula e vedevo che stava valutando la situazione.
"Cazzo Saray." sbottai legandomi i capelli e mi scompigliai la frangia, dovevo andare dal mio psicologo subito.
Dovevo sfogarmi in qualche modo.
Lauren non aveva la stessa presa della ragazzina sul mio corpo, Macarena era fuoco puro per me.
Riusciva a farmi sentire viva e la mia paura di essere amata mi aveva sopraffatta un'altra volta distruggendo il suo cuore.
Avevo tradito la sua fiducia.
Chiusi gli occhi ricordandomi dei suoi baci e la ragazzina voleva solamente sapere come stessi, avevo innalzato le mie barriere per due settimane intere quando il giorno prima stavamo scherzando e ridendo sul suo letto, completamente nude senza nessun tipo di problema.
Perché sono così sbagliata?
Mi ero donata a lei, le avevo confessato uno dei miei tasti dolenti e avevo fatto la stronzata di tradirla con un'altra donna.
Ma dovevo capire.
La biondina era diversa per me.
Saray fece per dirmi un'altra cosa ma bussarono alla porta e sobbalzai, andai ad aprire e serrai la mascella nervosa.
Amelia era qui davanti a me.
"Possiamo parlare?" disse serrando la mascella e annuii, lasciandola entrare.
"Da sole." aggiunse indicando Saray e la mia migliore amica se ne andò via.
Mi sedetti nella mia poltrona e la invitai a sedersi, davanti a me.
Amelia era di una potenza stratosferica e non riuscivo ad accettare il fatto che ora l'ufficio di mio marito era il suo.
Non accettavo molte cose nella mia vita, non più ormai.
"Arriva dritta al punto." sbottai serrando la mascella e i suoi occhi azzurri si scontrarono con i miei neri.
Questa donna ci sapeva fare troppo, mi aveva sempre tenuto testa e in sala operatoria era impeccabile come sempre.
"Bene, lo sai che non ho peli sulla lingua e se devo dirti una cosa la dico, indipendente da tutto. Sei una stronza Zulema Zahir, hai appena spezzato il cuore di una ragazza che avrebbe potuto darti il mondo e non te la meriti, zero." disse sorridendo appena e serrai i pugni dalla rabbia, come osava parlarmi così?
"Ha il tocco da neurochirurgo e quando è in sala con me è brillante, merita di venire al mio fianco. Però, non può concentrarsi se tu hai questo vizio del cazzo di illuderla e poi trattarla come un'idiota." continuò appoggiando il gomito nella scrivania e la rabbia scorreva impetuosa nelle mie vene, mi innervosiva la sua arroganza e il suo maledetto controllo.
Amelia era forte, la sua storia era sconvolgente ma mai quanto la mia.
"Che cazzo vuoi, Shepherd? Perché la tua esuberanza mi sta incominciando a innervosire, assai." sbottai senza muovere un muscolo e volevo la bionda perché sapeva esattamente come calmare tutto il fuoco che avevo dentro.
"Lasciala stare, per il suo bene. Tu sei un chirurgo brillante, lei ancora deve crescere professionalmente e non merita una persona che è ancora confusa su ciò che vuole." disse usando un tono tagliente e mi accigliai subito davanti alla sua affermazione.
"Lasciarla stare? Lei è mia, Amelia." urlai furiosa ed era incredibile il modo in cui mi agitavo anche per qualsiasi cosa.
Non stavo bene.
"Zulema, lei può essere tua dal momento che la vuoi davvero perché credimi quella ragazzina se potesse ti darebbe tutto quello che ha, è cotta di te." disse guardandomi dritta negli occhi e tremai davanti alla sua affermazione.
"E dimmi un po', vorresti scopartela?" dissi con la mascella contratta e Amelia rise scuotendo la testa ma era maledettamente seria, in ogni circostanza non abbassava mai la sua corazza.
"Sì, sono sicura che è tanto brava." disse facendo spallucce stuzzicandomi apposta e stavo per rovesciare la scrivania davanti a me.
"Non giocare con il fuoco." dissi sorridendole con uno sguardo di sfida, se avesse fatto una cosa del genere sarei uscita letteralmente fuori di testa.
"Una ragazza del genere col cazzo che me la farei scappare e tu lo fai continuamente, non hai mai pensato che il problema sei tu? Hai ancora tante cose dentro di te da risolvere, lasciala perdere non fa per te." disse puntandomi un dito contro e sostenni il suo sguardo eccome, beccandomi tutta la sua verità maledettamente veritiera.
Amelia aveva ragione.
"E cosa faresti tu per lei? Sei rotta tanto quanto me e avresti davvero le palle di prendertela per davvero?" sbottai alzando la voce e Amelia non si scompose nemmeno di un millimetro.
"Sono un casino ma almeno l'amerei, quella che non ha le palle sei tu perché hai il cuore di ghiaccio. Fai il cardiochirurgo aggiustando il cuore degli altri, ma il tuo? È impossibile da riparare Zulema." disse spiazzandomi completamente e si toccò i suoi lunghi capelli castani.
Amelia era bella, da morire.
"Il suo nome è inciso nel mio cazzo di letto, il mio nel suo e non sai tutto quello che abbiamo fatto." ringhiai provando un fastidio enorme al solo pensiero di loro due insieme.
Uscivo fuori di testa.
"Questo è vero ma evidentemente per te non ha avuto importanza perché non ci hai pensato due volte a scoparti un'altra, complimenti ancora una volta per la tua immaturità e confusione nei suoi confronti. Le voci girano, i mesi passano e alla biondina manca l'ultimo esame finale per diventare un chirurgo a tutti gli effetti e migliora ogni secondo che passa quindi, cosa vuoi fare?" sbottò alzando di poco la voce e odiavo da morire quando il mio ruolo non veniva rimarcato come al solito.
Nessuno poteva trattarmi così.
Mai in tutta la mia vita.
"Sei licenziata, non ti permetto assolutamente di rispondermi così perché per l'ennesima volta dimentichi chi hai davanti, Amelia Shepherd." dissi frugando nel mio cassetto per il foglio delle dimissioni e il suo sguardo non fu nemmeno sorpreso.
Come sospettavo.
Si alzò dopo vari minuti sistemandosi il camice e rise scuotendo la testa, la sua mascella era contratta da morire e i suoi occhi azzurri si scontrarono con i miei.
Era uno scenario da brivido.
Spostò la sedia elegantemente accennandomi un sorriso e mi consegnò il cartellino che aveva sul camice.
Eravamo glaciali entrambe ma le parole che pronunciò mi fecero tremare.
Ed io non tremavo mai."Bene, ma Macarena viene a Boston con me e la trasformerò in un neurochirurgo talmente eccezionale che quando la vedrai non la riconoscerai nemmeno, hai perso Zulema e starle lontana ti ucciderà."

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anatomy
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) L'anatomia è una scienza che studia la conformazione e la struttura degli esseri viventi, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante, si divide in: - a. umana, a. comparata, a. vegetale. Zulema Zahir è il capo di...