28.

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Zulema ci stava interrogando come al solito, era impeccabile e tanto autoritaria.
"Oggi è il vostro giorno fortunato, ho un caso clinico abbastanza serio. Parliamo di riparazione o sostituzione della valvola aortica e chi risponde a più domande, viene in sala con me." disse appoggiandosi nella scrivania e mi guardò accennandomi quasi un sorriso.
Ricambiai senza farmi vedere e dopo la nostra ultima conversazione sembrava più pacifica nei miei confronti.
"Partiamo per gradi, che cos'è l'insufficienza aortica? Macarena?" disse guardandomi dritta negli occhi e Saray ridacchiò al suo fianco.
In stanza c'erano loro due e anche un'altro chirurgo, ovvero Teddy Altman.
A quanto sapevo grazie alle voci che giravano in questo ospedale, Teddy è stata spedita qui grazie a Owen Hunt, suo marito nonché primario di chirurgia d'urgenza e traumatologia.
Si sono conosciuti in Iraq dato che erano nell'esercito come chirurghi d'urgenza.
Teddy aveva un soprannome così come Zulema: "dea della cardiochirurgia", ci sapeva fare ma non era allo stesso livello dell'araba.
"L'insufficienza aortica è una patologia caratterizzata dalla non completa chiusura della valvola aortica con rigurgito di sangue nel ventricolo sinistro e progressiva dilatazione del cuore." risposi velocemente e menomale che avevo studiato tanto durante la mia settimana di pausa.
Saray segnò subito il mio nome per contare quante risposte davo e dovevo essere svelta perché il posto in sala doveva essere solo mio.
"La stenosi aortica?" azzardò Teddy dopo due minuti e alzai la mano prima di tutti, il mio obiettivo era l'araba.
E volevo sorprenderla.
"La stenosi aortica è invece determinata dalla non completa apertura della valvola, che quindi determina un ostacolo alla fuoriuscita del sangue dal ventricolo sinistro che si ipertrofizza per espellere tutto il sangue e quindi si sovraccarica di lavoro." risposi svelta e alcuni mi guardarono male ma non mi interessava perché qui regnava la competizione.
E Zulema era mia.
"Whoa, grande biondina." disse la gitana facendomi l'ok e Zulema le lanciò un'occhiataccia, borbottando.
"Le cause più frequenti invece?" disse Teddy guardandomi con quei suoi occhi verdi impeccabili e risposi senza pensarci dato che stava parlando con me.
"Sono: la degenerazione calcifica, che riguarda soprattutto gli anziani ed è molto frequente dopo i 70 anni, la bicuspidia aortica e la malattia reumatica." dissi serrando la mascella e Lexie mi sorrise, orgogliosa di me.
Mi stavo mettendo bene in carreggiata.
Zulema fece altre domande sui vari sintomi ma scuoteva la testa, voleva risposte più specifiche e approfondite.
"Posso fare anche io le domande?" disse Saray ad una certa e risi, era tantissimo simpatica e l'adoravo.
"Segna i punti tu, chi è in testa?" disse Zulema dandole un leggero schiaffo sul braccio e tutti scoppiammo a ridere.
"Ferreiro." disse facendomi l'occhiolino e sorrisi arrossendo appena dato che tutti gli sguardi, erano su di me.
"Bene, vediamo se la bionda è preparata sul mio campo a tal punto da soddisfarmi nei dovuti modi." disse l'araba guardandomi intensamente e sussultai per la sua palese frecciatina.
Eccola qui, come al solito.
"Diagnosi." mormorò a bassa voce e strinsi i pugni con forza, già la vedevo ansimare sotto di me nel mio letto.
Rimasi in silenzio cercando di scacciare il pensiero e la mora sogghignò capendo che ero in difficoltà a causa sua.
Non potevo pensare a queste cose nel mentre che mi stava interrogando.
"Chiedo ad un altro, se vuoi." disse stuzzicandomi e Saray le diede una leggera gomitata sul fianco.
Ma poi mi ripresi, fortunatamente.
"No allora, la metodica principale per valutare il funzionamento della valvola aortica è l'ecografia. In aggiunta, in casi selezionati, per una maggiore precisione diagnostica, può essere proposto un accesso trans esofageo, attraverso una sonda specifica che viene introdotta attraverso la bocca, previa adeguata preparazione ed eventuale sedazione." risposi cercando di ricordarmi tutto, alzai una mano non finendo di parlare ma poi scossi la testa notando che ero stata specifica come al solito.
Zulema sorrise divertita notando che avevo avuto la forza di riprendermi e mi morsicai il labbro sotto al suo sguardo, passando poi una mano sul collo.
"Se io dovessi fare l'intervento invece, in quanti modi posso applicarlo?" domandò Saray ad una certa e Zulema alzò gli occhi al cielo, alcuni risposero ma stavano rispondendo a tutt'altro.
"Non è questo quello che voglio sentire, voi state parlando in modo generico ma la mia domanda è un'altra." disse Saray con un tono di voce intimidatorio e si vedeva che erano migliori amiche, erano molto simili.
Alzai timidamente la mano e la gitana mi guardò senza scomporsi un attimo, dandomi poi il consenso di parlare.
Dovevo provarci, dato che ero in testa.
"Gli interventi sulla valvola aortica si dividono in due gruppi fondamentali: quelli di "plastica" o "riparazione." incominciai con la voce che mi tremava appena e Zulema mi accennò un mezzo sorriso autoritario tranquillizzandomi.
Stavo facendo bene.
"Ecco, approfondisci Macarena." disse Teddy appoggiandosi nello stipite della porta e presi un lungo respiro profondo.
Mi sentivo in soggezione, tutti mi guardavano ma i miei occhi erano incollati in quelli neri dell'araba che mi trasmettevano una forza assurda.
"Viene mantenuta la valvola nativa opportunamente rimodellata e gli interventi di "sostituzione", in cui la valvola viene sostituita con una protesi biologica o meccanica. Gli interventi di plastica aortica consistono nella riparazione della valvola in modo da correggere la sua patologia insufficienza o stenosi senza sostituirla. Quando possibile è preferibile riparare una valvola anziché sostituirla, perché la plastica valvolare è associata a un miglior mantenimento della funzione cardiaca, migliore sopravvivenza e minor rischio di endocardite." spiegai gesticolando e Teddy esultò appena felice della mia risposta.
Gli altri presero appunti intanto e Zulema sospirò, afferrando il foglio.
"Abbiamo finito, molti di voi hanno saputo rispondere nei dovuti modi e sono felice che qualcuno al giorno d'oggi apre un libro e studia. Quindi, Macarena vieni con me in sala insieme a Jackson e Lexie." disse alzando lo sguardo e ci guardò, gli altri sbuffarono imprecando e uscirono dato che la mora gli congedò subito.
"Il paziente è già in sala, non appena mi arriveranno gli ultimi esami il vostro cercapersone suonerà quindi state nelle vicinanze ok? Siete stati bravi." disse sorridendoci appena e mi morsicai il labbro, volevo baciarla da morire.
"Ci sarò anche io, così posso correggervi dato che il grosso lo fa Zulema come sempre." disse Teddy dandole una pacca amichevole e l'araba rise, alzando gli occhi al cielo.
"Andate, ci vediamo dopo." disse autoritaria e uscii dalla porta, feci due passi percorrendo il corridoio deserto ma la mia vita venne afferrata con forza per poi essere trascinata in una stanza vuota del medico di guardia senza farci vedere.
Ero sconvolta.
Riconoscevo già il suo tocco e Zulema chiuse la porta di scatto, sbattendomi contro di essa per poi mordermi il labbro.
"Cazzo." sussurrai stringendo la mora al mio corpo e la baciai subito, facendo scattare la serratura della porta.
Eravamo affiatate da morire.
Le nostre lingue si intrecciarono tra di loro e Zulema tolse il mio camice, appoggiandolo distrattamente nella sedia a sinistra senza interrompere il bacio.
Mi prese in braccio come se fossi una piuma e allacciai le cosce alla sua vita ansimando eccitata.
Che diamine stava succedendo?
Camminò facendomi sdraiare nel letto e si mise sopra al mio corpo esile, il mio cervello era ormai andato a fanculo.
Spalancò le mie cosce snelle e si mise in mezzo non prima di essersi tolta il camice lanciandolo sopra al mio.
"Zulema, che sta succedendo?" sussurrai eccitata e mi bloccò i polsi aderendo il suo seno contro al mio.
Alzai di poco la testa e mi rilassai vedendola infilata con forza tra le mie gambe, questa donna era troppo potente e sentivo la sua forza nell'aria.
"Ti sto dando il tuo premio, sei stata brava e volevo baciarti da tutta l'ora." sussurrò contro al mio collo e mi morsicai il labbro eccitata, aveva voglia di me.
Strinsi la sua vita stretta con le mie cosce e gemetti ad alta voce, diede delle piccole spinte con il suo bacino e tremai.
"Dio." mormorò stringendo il mio seno e le graffiai le scapole dalla sua maglia dato che non mi permetteva di toccarla.
Continuò a muoversi stringendomi la gola e se avesse continuato così sarei venuta, ed ero letteralmente vestita.
"Abbiamo un'intervento." dissi ad una certa e non volevo andare lì impreparata dato che ero stra in ansia.
"Lo so bene, lo vedo che sei tesa cerca di rilassarti ti sto aiutando." mormorò mordendomi il labbro e continuò a muoversi dolcemente contro la mia intimità ma volevo sentirla.
La mia mano scese lungo la sua schiena perfetta e le strinsi i glutei facendola sussultare appena ma non mi riprese.
"Questo è mio, solo mio." sussurrai eccitata testando ancora il terreno e questa donna era così perfetta.
Ed era letteralmente sopra di me che mi stava dando un minimo di piacere.
"Col cazzo proprio, mocciosa." borbottò mordendomi il labbro autoritaria e diede una spinta fortissima con il bacino, facendomi quasi urlare di scatto.
Le molle del letto si mossero tantissimo e se avesse continuato minimo mi avrebbero sentito tutti.
E Zulema non stava facendo nulla.
"Mocciosa?" dissi sconvolta e la mora annuì baciandomi con passione, succhiò il mio labbro e ansimai apposta.
Gemetti il suo nome contro la sua bocca apposta e sapeva che la stavo provocando per farla cedere un po'.
Strinse il mio fianco abbassando la testa e portò la mia coscia nella sua vita muovendosi ancora contro la mia intimità apposta, facendomi uscire fuori di testa.
"Ti voglio nuda." sussurrai baciandola sulle labbra e scosse la testa, scendendo verso al mio collo e vedevo che si stava controllando nel non lasciarmi segni.
Dovevamo andare in sala.
"Dimmi cosa vuoi, piccola." sussurrò fermandosi appena e inarcai la schiena portando gli occhi all'indietro.
Ero eccitata da morire e non potevo andare in sala con tutta questa tensione addosso a causa sua, non era normale.
"Scopami, Zulema per favore." sussurrai ansimando ed ero senza fiato.
"È questo quello che vuoi?" disse guardandomi dritta negli occhi con la sua autorità e ci pensai.
Era questo quello che volevo?
Io volevo lei, terribilmente tanto.
"Dio ." sussurrai senza pensarci due volte e la sua mano scese lungo il mio addome, senza aspettare.
Guardò l'orologio e fece un sospiro di sollievo nel vedere che era ancora presto.
Continuò il suo percorso e percepii le sue dita infilarsi dentro ai miei slip, fradici.
"Porca troia." disse sogghignando e sbuffai serrando la mascella, ancora non aveva capito che era il sogno di tutti qui dentro e che la sua bellezza era sublime.
"Piccola, sei così bagnata." sussurrò mordendomi il labbro e mi stuzzicò il clitoride facendomi gemere di scatto.
Quanto mi è mancata sentirla.
Mi sento così completa, con lei.
Ero già caduta nel mio mondo perfetto e Zulema Zahir era il mio anestetico preferito perché prelevava ogni mio dolore possibile ed immaginabile.
"Ed ecco che ancora una volta, tu sei sotto di me che mi implori." disse soddisfatta nel vedermi godere grazie a lei e affondai le unghie sul suo braccio che in questo momento si stava muovendo, sempre più veloce.
Mi penetrò subito scivolando in un modo impeccabile dentro di me e portai la testa all'indietro gemendo il suo nome.
Non mi stancavo mai.
"Quanto cazzo ti voglio, non ne hai idea Zulema proprio zero." ammisi afferrandola per la nuca e le infilai la lingua in bocca nel mentre che mi faceva sua, il suo corpo mi copriva interamente e mi sentivo così piccola.
"Mi vuoi, mhm?" sussurrò eccitata e affondai le unghie sul suo braccio, facendomi godere come non mai.
Queste sensazioni erano straordinarie.
", ti voglio." mormorai guardandola appena e mi scappò un gemito che lei si affrettò e reprimere con le sue labbra.
Assecondai i suoi movimenti con il bacino e misi la testa di lato mordendomi il labbro cercando di non fare rumore.
"Guardami." sussurrò afferrandomi per la gola e la guardai in piena estasi.
"Più forte." dissi implorandola con vocina esile e non mi vergognavo nemmeno di dire semplicemente..
Quello che volevo che mi facesse.
Zulema sorrise appena e mi inchiodò fortissimo nel materasso, muovendosi con una velocità assurda dentro di me e mi scappò un urlo, incontrollato.
"Porca troia." imprecai spalancando la bocca e il mio corpo aveva degli spasmi incredibili mai visti prima.
Zulema spinse appena con il bacino per potermi penetrare in modo più preciso e mi morse il labbro, possessivamente.
Poteva essere stronza, narcisista quanto voleva ma il suo modo di farmi sua non l'avrei sostituito con nessun altro.
Mai in tutta la mia vita.
Era proprio questo quello che volevo.
Lei.
"Quanto cazzo sei mia, bambina." disse gemendo appena nel sentire i miei ansimi strozzati e le gambe mi tremarono nel mentre che sorridevo eccitata.
Zulema notò il mio sorrisetto felice nel vedermi sotto di lei e sbuffò appena, stringendomi la gola per tenermi ferma.
Quanto avrei voluto che fosse mia.
"Vieni per me." sussurrò leccandomi il collo e dopo mezzo secondo venni, feci per urlare ma morsicai il cuscino fortissimo per vari secondi.
Soffocando le mie urla di piacere.
Zulema si mosse ancora fino a quando non mi fui calmata e chiusi gli occhi.
Ero rilassata al 100% e l'ansia non esisteva già più, la tensione si era alleggerita di molto e come al solito era stato tremendamente bello.
"Dio." sussurrai mordendomi il labbro e distesi i muscoli, rilassata tantissimo.
Zulema mi sollevò i pantaloni e si tolse da sopra di me, incredibilmente tesa.
"Aspetta, per favore due minuti." sussurrai con vocina esile e sembravo davvero una bambina piccola.
Sbuffò appena e sapevo che non era una tipa da coccole post scopata ma la volevo vicina, questo era il mio primo intervento al suo fianco e doveva capirmi.
Allargai nuovamente le gambe facendole un cenno e si infilò, baciandomi il collo.
Chiusi gli occhi rilassandomi e la lasciai fare nel mentre che le sue mani esperte vagavano sotto la mia maglia.
"Non so se sto facendo la cosa giusta con te, ma non ce la faccio a starti lontana e quando mi sono presa quelle due settimane di vacanza io.." incominciai parlando sottovoce e Zulema mi guardò dritta negli occhi.
"Tu cosa?" disse serrando la mascella ma le accarezzai la spalla piano, si stava già scaldando per le mie parole.
Dovevo andarci molto molto piano.
"Ti ho pensata, tantissimo." dissi facendo spallucce e Zulema si sdraiò al mio fianco, mi misi di lato dato che eravamo in un letto singolo e la vidi guardare il soffitto arricciando le labbra.
"Perdo il controllo con te, questo è vero ma riesco a riafferrarlo tutto quanto perché non è nella mia natura, sottomettermi così tanto al 100%." mormorò con la mascella maledettamente contratta e sospirai.
Alzai una mano e giocherellai con una ciocca dei suoi capelli, rigirandomeli tra le dita e aveva un profumo buonissimo.
"Io ho sempre amato la sincerità invece, quella vera e pura. Come quando dici di amare una persona ed è così bello, abbiamo troppe cose brutte dentro di noi quindi perché non farle uscire e circondarci di cose che ci fanno stare bene?" dissi mordendomi il labbro e la mora voltò la testa nella mia direzione, curiosa.
"Cosa ti fa stare bene?" sussurrò mettendosi di lato anche lei e mi morsicai il labbro ad averla così vicina.
Mi sentivo al sicuro, troppo.
"Non lo so più, sto cercando di capirlo e forse sto solo perdendo tempo. Non so cosa fare Zulema." dissi toccandomi il viso nervosamente.
La vidi sospirare ma non appena fece per rispondermi il suo telefono vibrò.
"Cazzo, gli esami sono pronti." disse alzandosi di scatto dal letto e la seguii a ruota infilandomi il camice al volo.
Ma prima che potesse aprire la porta si voltò verso di me e mi guardò, severa.
Si inchinò e mi lasciò un lungo bacio sulle labbra facendomi sorridere.
Stavamo per entrare in sala.

"Benvenuta nel mio mondo: i cuori spezzati sono il mio forte e ora vedrai come ne aggiusto uno vero, al 100%."

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