1 month later, Madrid, 15:30 p.m.
"Zule, devo studiare." mormorai spingendo la mora ma rise e mi baciò il collo distraendomi.
Ero in laboratorio da ore e non avevo nemmeno pranzato, stavo cercando di studiare ma la mora aveva fatto irruzione e mi stava baciando, da tutte le parti.
"Sono tornata ieri." borbottò furiosa e afferrò la mia sedia portandola vicino a lei, facendo un rumore assordante.
L'araba era partita a Dubai per un congresso ed era rimasta due settimane intere, ma non mi aveva scritta.
Nonostante io l'avessi chiamata più volte non avevo ricevuto risposta, e ora era qui come se non fosse successo nulla.
"Che hai fatto?" mormorai di punto in bianco e prese a baciarmi il collo molto piano, mordendolo e leccandolo.
"Solite cose, bambina." disse intrufolando le mani sotto alla mia maglia e non resistetti più.
L'afferrai per il viso e la baciai infilandole la lingua in bocca, zittendola subito.
"Potevi rispondere alle mie cazzo di chiamate o ai messaggi." dissi tra un bacio e l'altro e questa cosa non mi andava giù assolutamente.
Non capivo perché l'avesse fatto.
"Non stiamo insieme, devo raccontarti tutto?" sbottò innervosendosi e mi accigliai subito, letteralmente senza parole per il suo cambio d'umore.
"No, mi bastava un messaggio o una chiamata di due minuti dato che mi importa di te, potevi raccontarmi anche la stronzata più grande del mondo ma invece no, Zulema." dissi con un tono di voce pacato e mi alzai, riordinando i miei appunti subito.
Si alzò anche lei e afferrò l'elastico che portava al polso, legandosi i capelli.
"Ho fatto alcune cose, sono stata impegnata quindi non potevo." disse facendo spallucce e si toccò il collo.
"Non sono importante per te, va bene Zulema é okay." dissi alzando le mani ridendo isterica e venne vicino a me, tentò di toccarmi ma le diedi le spalle.
"Scusami, bambina hey." disse tirandomi il polso delicatamente ma il mio cercapersone suonò all'improvviso.
Lasciai le mie cose sopra al tavolo e corsi dal mio paziente, ma non arrivai in tempo perché Amelia stava già dichiarando il decesso.
"Cazzo." sbottai con le lacrime agli occhi e l'infermiera spense le macchine.
"Non ho potuto fare niente." sussurrò Amelia con la mascella contratta e mi fece cenno di seguirla, era un paziente che stavamo seguendo già da un po' ma aveva avuto un'ictus improvviso.
"Stai bene?" disse la mora accarezzandomi il braccio e scossi la testa con le lacrime che mi rigavano il viso.
Non volevo farmi vedere così quindi andai dall'infermiera e richiesi subito il tablet in modo tale da mettermi a lavoro.
"Maca, abbiamo fatto il possibile." disse Amelia stringendomi in braccio e annuii prendendo un lungo respiro.
"Che è successo?" disse il mio scorpione ad una certa e mi paralizzai sul posto, voltandomi lentamente.
"Paziente in trauma 2, decesso." disse Amelia con un tono di voce pacato e Zulema si avvicinò, lentamente.
"Avevo effettuato io la sostituzione della valvola aortica, perché cazzo non mi hai chiamata?" sbottò alzando di poco la voce e serrai la mascella.
"Perché quando sono arrivata lì non c'era più battito Zulema, ecco." sbottò Amelia sistemandosi lo stetoscopio attorno al collo e l'araba rise, nervosa.
"Ovviamente devi farmi questi dispetti del cazzo perché la bionda vuole fare neuro e tu ne sei estasiata, vero?" disse stuzzicandola e mi accigliai.
"Whoa, che diavolo c'entro io?" dissi incredula e mi avvicinai a loro, tentai di afferrare la mano del mio scorpione ma si scansò letteralmente arrabbiata.
"Non so quale cazzo sia il tuo problema Zulema, ma devi fare pace con te stessa perché le voci qui, girano molto velocemente e lo sai." disse Amelia con un tono di voce duro e mi lanciò un'occhiataccia.
Ma io non sapevo a cosa si stesse riferendo, ero sconvolta.
"E comunque sì, so della sua scelta e sarei felice se lei venisse con me a Boston perché è eccellente. Ti disturba? Hai paura che me la porti a letto?" disse mettendola alla prova e Zulema serrò la mascella mentre io abbassai lo sguardo imbarazzata.
"Shepherd non giocare con me." disse l'araba con un tono di voce minaccioso e mi guardai attorno notando che molti strutturati guardavano la scena.
"Altrimenti?" disse Amelia e le afferrai piano il braccio intimandole di smetterla.
Zulema si avvicinò ancora ma mi misi in mezzo spingendola piano, lontana.
"Non toccare quello che è mio." disse puntandole un dito contro e notai una cosa strana sul suo comportamento.
Da quando era tornata era strana, sembrava che stesse nascondendo qualcosa.
"Non è la prima volta che fai stronzate di questo genere Zulema. E non è nemmeno la prima specializzanda che ti scopi, scommetto che la illuderai e poi la lascerai non appena la situazione si fa più grande del previsto." disse stuzzicandola ancora e notai che non lo stava facendo per dispetto, ma perché voleva vedere la sua reazione.
E onestamente anche io.
I suoi occhi neri si scontrarono con i suoi azzurri e rise allontanatosi, non capivo perché non mi aveva chiamata o semplicemente fatto sapere che stava bene.
Eravamo lontane e la sua presenza mi era mancata veramente tanto.
Ma cosa diavolo era successo?
"Amelia, nessuno qui ti giudica ma tu con me lo fai continuamente." disse Zulema alzando le braccia incredula e osservai la mora che era tanto tesa.
"Fino a prova contraria, sei tu quella che mi ha aggredita quando non ho fatto assolutamente nulla. Ho fatto il giuramento di Ippocrate e secondo te metto a rischio il mio paziente? Rilassati." disse facendo spallucce e afferrò il tablet facendole vedere la tac.
"Vedi?" disse facendomi cenno di avvicinarmi e Zulema sbuffò togliendosi il camice rimanendo con solo la maglia blu.
Inarcai un sopracciglio confusa vedendo una cosa strana sotto la sua clavicola e il cuore mi si ruppe in mille pezzi.
Era come se il mondo si fosse fermato.
Mi sentivo, presa maledettamente in giro e Amelia aveva avuto ragione fin dall'inizio.
Ma cosa dovevo fare in questi casi? Zulema era il mio mondo ora, non esisteva nessun altra se non lei.
"Maca mi stai ascoltando?" disse Amelia toccandomi il braccio ma una lacrima mi rigò il viso, mi avvicinai senza dire una parola e la testa mi girava.
Dando spazio alla rabbia pura.
Spostai i capelli neri del mio scorpione di lato e serrò le labbra sospirando, tentò di allontanarmi ma l'avevo beccata.
Amelia sgranò gli occhi e vide la scena in pieno insieme agli altri chirurghi presenti, spalancai la bocca incredula e non avevo il coraggio di guardarla negli occhi.
Mi aveva spezzato il cuore.
Ed io ero solamente un'ingenua.
"Posso spiegarti." disse l'araba tentando di afferrarmi il polso ma mi spostai con il viso innondato di lacrime.
Le voltai le spalle e non riuscivo a togliermi dalla mente quel maledetto segno violaceo che aveva sul collo, che purtroppo non le avevo fatto io.
Ma un'altra.
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anatomy
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) L'anatomia è una scienza che studia la conformazione e la struttura degli esseri viventi, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante, si divide in: - a. umana, a. comparata, a. vegetale. Zulema Zahir è il capo di...