45.

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zulema's pov.


Quella frase mi aveva destabilizzata.
"Ho freddo, andiamo bionda?" mormorai accarezzandole il viso e annuì, lo sapevo che stava male riguardo a cosa avevo fatto stammatina.
Ma era stato più forte di me, avevo deciso di lasciarmi andare perché la desideravo con tutta me stessa.
"Okay." disse mettendosi al mio fianco e non parlammo fino a quando non ci sedemmo in macchina.
Partii abbastanza tesa e per farla addolcire un pochino afferrai la sua mano e sfregai le nocche sulle mie labbra.
Nascose un sorriso arrossendo e mi faceva impazzire quando faceva così, i suoi occhi verdi si risaltavano ancora di più.
Mi stavo sbloccando.
Ci stavo provando per davvero.
Dopo alcuni minuti parcheggiai nel mio garage e slacciai la cintura, scendendo.
La biondina mi raggiunse abbastanza tesa e mi tolsi il capotto lanciandolo nel divano, le feci un cenno verso le scale e tremò di colpo.
"Rilassati." dissi cercando di alleggerire la tensione e la ragazza annuì salendo le scale con me.
"Hai sempre vissuto da sola qui?" mi domandò guardandosi attorno e sussultai, voleva conoscermi al 100%.
Forza Zulema, sbloccati un po'.
", quando mi sono trasferita qui anni fa ho comprato questa casa a seconda delle mie esigenze e sopratutto gusti." dissi guardandola di lato nel mentre che percorrevamo questo corridoio e aprii la porta della mia camera.
Macarena arrossì lievemente nel ricordare ciò che avevamo fatto mentre io stavo morendo dentro.
"Perché ti sei trasferita?" disse ancora togliendosi il capotto e l'afferrai per la vita, attaccandola al mio petto.
"Shh." mugugnai spostandole i capelli di lato e mi attaccai al suo collo, era così piccola che la coprivo quasi tutta.
Le lasciai alcuni baci umidi e caldi che la fecero rilassare e dalla sua bocca uscivano sospiri strozzati ed eccitati.
Mi faceva impazzire.
Le sue mani timide finirono sulle mie braccia e la trascinai a letto, senza smettere di mordicchiare la sua pelle.
La spinsi con un colpo secco e arrossì di colpo nel vedermi sopra di lei, era così innocua e piccola che mi affrettai ad abbassarmi al suo viso e lasciarle un piccolo bacio sulla fronte.
"Sei mia, bambina." sussurrai lasciandogliene uno sull'angolo della bocca e sorrise.
"Tu sei mia." disse con un tono di voce possessivo che mi fece sussultare, ma mi piaceva come lo diceva.
Mi faceva intendere che non stava scherzando per nessuna ragione al mondo ed era maledettamente severa.
Mi eccitava vederla così donna, con me.
"Dimostramelo." sussurrai mordendomi il labbro e scattò subito afferrandomi per i fianchi, mi fece mettere sotto di lei e sorrisi, quasi orgogliosa per la sua forza.
"Insegnami." disse giocherellando con la cintura che portavo sui pantaloni e la guardai dritta negli occhi, autoritaria.
"Mi vuoi davvero così tanto?" le domandai curiosa alzandomi sui gomiti e la biondina annuì, mordendosi il labbro.
Dovevamo distrarci in quale modo.
Quella frase era stata fatale per entrambe e a me i cambiamenti mi terrorizzavano.
"Bene." dissi serrando la mascella e improvvisamente un tuono la fece sobbalzare, mi voltai appena lungo la mia vetrata e il cielo era nero.
Mi spostai cambiando le posizioni e abbassai le bretelle del suo vestito lasciandole dei piccoli baci sulle spalle.
La sua pelle fu coperta da brividi e sorrisi per l'effetto che le facevo.
"Cosa ti piace fare quando piove?" sussurrai con voce sensuale e sussultò non appena le feci un cenno alla vetrata, la pioggia stava aumentando e alcuni lampi illuminavano la stanza un po' buia.
"Non so leggere, tu invece?" mi guardò estasiata e sbottonai la mia camicia alzandomi in tutta la mia altezza.
"Mhm." gemetti apposta facendole serrare la mascella e i suoi occhi verdi si depositarono sul mio intimo rosso fuoco.
"C'è una cosa che mi piace fare." sussurrai dopo alcuni secondi e appoggiai il ginocchio sul materasso arrivando davanti al suo viso, colmo di eccitazione.
Le morsicai il labbro e scesi lasciandole dei baci sul collo, mise la testa di lato e sorrise nel mentre che la mia mano era impegnata a toglierle le calze sfilandogliele lungo la sua coscia snella.
"Scopare, per tutto il tempo." sussurrai al suo orecchio e le scappò un gemito nel sentirmi parlare così, mi divertivo molto.
"Non lo trovi eccitante, Macarena?" aggiunsi dopo un po' e aveva gli occhi chiusi e si stava mordendo il labbro.
Mi stava facendo impazzire e avrei voluto che con me, azzardasse un po' di più.
"Farlo con te, sarebbe eccitante." sussurrò guardandomi dritta negli occhi e un lampo illuminò il suo viso.
Ecco cosa volevo.
"Oggi lo proverai, sarà molto piacevole quindi preparati perché ci divertiamo." sussurrai mordendole piano la mascella e non vedevo l'ora di sentirla urlare.
Avevo voglia di lei sempre.
Mi sentivo completa.
"Non vedo l'ora, Zulema." sussurrò stuzzicandomi un pochino e mi alzai, dirigendomi verso l'armadio.
Mi voltai appena sorridendo e la vidi alzarsi sui gomiti per squadrarmi, aprendo di poco le gambe non vedendo l'ora di sentirmi.
La ragazzina mi stava provocando.
Nel mio letto.
Afferrai alcune cose che l'avrebbero fatta impazzire sicuro e non vedevo l'ora dato che queste cose non le facevo con tutte.
"Ti fidi di me?" dissi afferrando una benda e la vidi annuire subito, mi fece tanta tenerezza e le lasciai subito dei piccoli baci sulle labbra.
"Alzati, legati i capelli." sussurrai porgendole la mano e obedii, afferrò l'elastico che aveva sul suo polso e se li legò in uno chignon disordinato.
Era bellissima.
"Chiudi gli occhi, piccola." sussurrai dolcemente e lo fece, le misi la benda e le lasciai un lungo bacio sul collo.
Non parlai.
Mi limitai a spogliarla e il suo vestito cadde a terra, era in intimo me e osservai il suo corpo perfetto.
Era in piedi davanti a me e mi inginocchiai incominciando a lasciarle una scia di baci sulla coscia, salendo.
Sussultò per l'impatto e sorrisi non appena mi accarezzò i capelli senza farmi nessun tipo di male.
Arrivai al suo addome e le abbassai di poco gli slip, aprendole piano le gambe.
Le scappò un gemito non appena baciai il suo punto sensibile e con una mano accarezzai i suoi glutei nudi.
"Qui, ci starebbe un'altro livido." dissi prendendola in giro e rise appena, spingendo la mia testa al suo centro ma volevo farla dannare ancora un pochino.
Mi alzai di nuovo e baciai il suo seno facendole inarcare di poco la schiena, infatti si mantenne a me e con mossa veloce sganciai il suo reggiseno.
La vidi mordersi il labbro e le baciai il collo aderendo il mio seno contro al suo apposta per farla gemere e tremare.
Ma io ero vestita.
"Sei bellissima." sussurrai di scatto baciandole la spalla e mordicchiai i suoi capezzoli facendola mugugnare.
Nel mentre che la torturavo un pochino la osservai provare piacere e sorrisi perché la causa ero assolutamente io.
E il fatto che lei non mi stesse guardando mi faceva sentire più sicura, perché quando i miei occhi incontravano i suoi in un certo senso mi toglieva le maschere.
Ma non del tutto.
"Zule-" sussurrò gemendo dato che stavo baciando il suo interno coscia e con mossa veloce la spinsi nuovamente nel letto, facendola imprecare sottovoce.
Salii sopra al suo corpo e le afferrai i polsi portandoli sopra alla sua testa, forte.
"Ascolta il rumore della pioggia, concentrati e non pensare a niente." sussurrai contro al suo orecchio e annuì tesa come una statua.
Sorrisi divertita e mi spogliai facendole sentire ogni singolo movimento, la mia cintura cadde a terra e si infranse con il rumore della pioggia.
La vidi sussultare e si morsicò il labbro inferiore capendo che ero letteralmente nuda, senza nessun vestito addosso.
Mi portai indietro i capelli e nel mentre che salivo sopra al suo corpo le lasciavo dei baci a caso, per farla restare sveglia.
Tremai appena dal freddo e ci mettemmo sotto le coperte, Macarena invece sembrava rilassata e con molta calma tolsi i suoi slip facendoli scivolare piano lungo le sue gambe che aprì.
La ragazzina aveva capito.
"Concentrati sul suono." sussurrai mordendole il labbro e l'accontentai dato che stava cercando le mie labbra.
La baciai con passione e chiusi gli occhi gemendo perché i suoi baci erano perfetti, mi accarezzò la schiena nuda per testare che effettivamente fossi nuda e le sue mani scesero lungo la mia colonna vertebrale.
Affondò le unghie nella parte bassa della mia schiena e mi faceva impazzire quando lo faceva, mi stava dimostrando che mi sentiva solo sua.
Le nostre lingue si intrecciarono tra di loro e volevo farle provare un qualcosa assolutamente di nuovo.
Mi staccai dalle sue labbra lasciandole un ultimo bacio e mi infilai in mezzo alle sue gambe, non appena combaciai l'intimità con la sua spalancò la bocca sorpresa.
Era così bella.
"Sei fradicia, ti eccito nuda biondina?" sussurrai muovendomi appena e scivolavo così bene che quasi piansi, era tutto così perfetto con lei.
"Stai zitta." borbottò nervosa e subito le baciai quel broncio, afferrai i suoi polsi e glieli strinsi forte.
"Zittisci il tuo capo, piccola?" sussurrai gemendo appena e mi morsicai le labbra muovendomi con più velocità.
"Dio, Zulema." disse ansimando velocemente e i suoi gemiti mi facevano uscire letteralmente fuori di testa.
Sentirla così sotto di me che mi chiedeva di più era paradisiaco.
"L'hai mai provato?" sussurrai dopo un paio di spinte e scosse la testa in estasi, mi mossi più velocemente e portai gli occhi all'indietro perché stava assecondando anche lei le mie spinte.
Aveva già capito il meccanismo.
Imparava in fretta.
"Piccola." la richiamai affondando il viso contro al suo collo e mi scappò un gemito abbastanza rumoroso.
Dovevo essere lucida al 100%.
Lasciai i suoi polsi e mi lacerò la pelle supplicandomi a bassa voce di andare più veloce.
L'accontentai subito e le sue cosce strinsero la mia vita stretta, mi mossi con più velocità contro di lei e urlammo all'uniscono, per un punto perfetto.
Macarena era in un'altro mondo.
La pioggia si infrangeva con i nostri gemiti e le avevo fatto indossare la benda affinché sentisse tutte queste emozioni il doppio, più amplificate.
"Zulema, per favore." sussurrò graffiando tutta la mia schiena e portò la testa all'indietro urlando estasiata.
Gemetti contro la sua bocca afferrando il suo fianco e aumentai le spinte sentendo l'orgasmo invadere il mio corpo.
Ma non mi fermai e gemetti ad alta voce sentendo la biondina urlare colma di piacere per questa cosa nuova.
Amavo sentirla così.
Diedi un ultima spinta e venimmo insieme in un'orgasmo a dir poco meraviglioso.
"Cazzo." sussurrai senza fiato rimanendo ancora attaccata a lei e le tolsi la benda perché volevo guardarla.
I suoi occhi verdi erano più accesi del solito e mi guardò incantata, baciandomi.
Ricambiai il bacio e mi accarezzò le spalle facendomi rilassare, era bellissimo farla mia in questo modo.
Non mi sentivo così viva da tempo.
Il suo modo di stringermi perché non voleva perdermi era veramente sublime.
"Non ho mai provato nulla del genere, è stato bellissimo io.." disse arrossendo e risi mettendomi al suo fianco per rilassare i miei muscoli ancora di più.
"Non venire una seconda volta." dissi prendendola in giro e arrossì nascondendosi, rossa in viso.
Scoppiai a ridere come non avevo mai fatto da tempo e mi meravigliai di me stessa, non ci pensai due volte e afferrai la bionda per la vita trascinandola vicino.
La volevo riempire di baci.
Baciai la sua spalla nuda e lei si accoccolò a me con un sorrisetto sulle labbra felice, amava le piccole cose.
Un bacio dopo averla fatta mia.
Il fatto che io fossi qui con lei.
Non le interessava il sesso al 100%, lei voleva sentirmi, vedere quello che provavo ed era ben diversa la cosa.
"Dammi un bacio." sussurrò afferrando il piumone per coprirmi e alzò di poco la testa sulla vetrata come se fosse gelosa che qualcuno ci potesse vedere.
"No." dissi severa e mugugnò accoccolandosi contro al mio collo.
"Uno." tentò nuovamente circondando la mia vita con la coscia e il piacere che stavo provando in corpo era meraviglioso, mai visto prima.
"Dieci." disse borbottando e mi misi sopra di lei, nella stessa posizione di prima.
Si morsicò il labbro estasiata e non si stancava mai, era bello vederla nel mio mondo così tanto innocua.
Un tuonò fortissimo arrivò alle nostre orecchie e Macarena mi abbracciò di colpo tremando come una foglia.
Quel gesto mi aveva colto di sorpresa ma al posto di staccarmi provai a seguire i consigli del mio psicologo.
Una volta per tutte.
"Hey, sono qui." sussurrai mordendomi il labbro e già sentivo il respiro diventare pesante per aver oltrepassato la mia linea rossa così di colpo.
Macarena mi accarezzò la schiena accorgendosi del mio corpo teso e mi rilassai, diminuì la presa e mi baciò sulle labbra molto dolcemente.
"Scusami, sono stata impulsiva." sussurrò rossa in viso e mi tranquillizzai perché aveva veramente capito, subito.
Baciai le sue guance rosse una ad una e inspirai il suo profumo meraviglioso, accorgendomi che Macarena stava diventando la mia terapia.
Ma non di quelle fasulle che durano giorni e poi tutto diventa come prima.
Ma di quelle vere, che durano per tutta la vita e ti fanno stare bene davvero.

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