23.

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zulema's pov.

Saray mi aspettava davanti a casa mia con le braccia incrociate e alzai gli occhi al cielo, serrando la mascella.
"Ciao." dissi una volta chiuso lo sportello della macchina e scosse la testa furiosa.
Come biasimarla.
"Ciao un cazzo, Zule!" esclamò ad alta voce e non mi preoccupai nemmeno, la mia villa si trovava lontana dal mondo.
Ero circondata da un bosco enorme e potevo fare tutto ciò che desideravo.
"Che cazzo vuoi, Saray?" sbottai aprendo il cancello e la migliore amica mi seguì toccandosi i suoi lunghi capelli.
"L'hai licenziata, sei impazzita?" disse entrando in casa mia e mi tolsi il capotto lanciandolo nel divano.
Accesi le luci soffuse e andai nel reparto liquori, non mi interessava se era presto ma avevo la necessità di bere.
Che giornata del cazzo.
"Non l'ho licenziata, abbiamo litigato e mi ha fatto incazzare tutto qui." dissi facendo spallucce versandomi un bicchiere di vodka e mi sedetti nel divano incrociando le mie gambe lunghe.
"E poi?" disse la gitana sedendosi e sospirai pensando alla bionda.
"Ero a casa sua poco fa, mi sono scusata in modo civile e le ho detto che non l'ho licenziata. È troppo sprecata per andare negli altri ospedali, la voglio con me." dissi appoggiando il bicchiere vuoto nel tavolino davanti a me, terribilmente tesa.
"Cambia atteggiamento, fidati." disse la gitana accarezzandomi il braccio e appoggiai la testa sullo schienale del mio divano enorme.
"Non so che cazzo fare, Saray." sussurrai toccandomi il viso e la mia migliore amica scoppiò a ridere.
"Guardati, sei in crisi per quella biondina non ci posso credere! Perché non provi a darle una possibilità? Attenta che potrebbero rubartela." disse facendomi l'occhiolino e tremai.
No.
"Amelia non lo farebbe mai." sussurrai pensando a come la guardava ma non era da lei, provarci con le specializzandi.
"Parlo in generale, é una bella ragazza e non avrebbe nessun problema a trovarsi un'altra. Ha messo fin da subito le cose in chiaro con te, ma tu che cazzo fai? La illudi e poi l'allontani. Scopati Lauren piuttosto e non rompere i coglioni Zule, sei noiosa." disse la gitana facendo spallucce e la guardai inarcando un sopracciglio.
Ero sconvolta dalle sue parole.
"Guarda che sono il tuo capo." borbottai mettendo il broncio ma purtroppo la mia migliore amica aveva ragione come sempre, mi sbatteva la verità in faccia come al solito.
"Lauren non mi soddisfa più." dissi un attimo dopo leccandomi le labbra ed era vero, mi urtava da morire.
Quando andavo a letto con lei pensavo a cosa avrei potuto fare a Macarena.
Ero veramente fottuta.
Pensavo a lei mentre scopavo un'altra e non era una cosa normale.
La mia mente è terribilmente dannata.
"Che? Seria?" disse Saray scoppiando a ridere e alzai gli occhi al cielo.
"Non riesco nemmeno a venire, non dura proprio per un cazzo e nemmeno parliamo quando ci vediamo. Vuole solo infilarsi nel mio letto e mi sono stancata, nemmeno la bacio." dissi nauseata e già mi mancavano i baci di Macarena su di me.
Ma che cazzo stavo dicendo?
"Ti stai innamorando della bionda!" urlò Saray battendo le mani in aria felice e scoppiai a ridere scuotendo la testa.
"Lo sai che non mi innamoro." dissi facendo spallucce e mi morsicai il labbro, prima volevo stare ancora con lei ed era così piccola vestita con quel felpone.
"Lo so che non ti innamori più." sussurrò la gitana appoggiando la testa sulla mia spalla e accarezzai il suo braccio piano, sospirando forte.
"Mi manca, ogni secondo." mormorai serrando la mascella e la mia migliore amica mi strinse di più al suo corpo.
"Lo so, ma forse lei può farti stare meglio un pochino non trovi?" disse Saray con una vocina esile per non farmi innervosire e chiusi gli occhi.
Ero tanto confusa.
"Non lo so nemmeno io cosa mi potrebbe far stare bene, non so cosa voglio in questa cazzo di vita e mi sembra tutto inutile attorno a me." dissi facendo spallucce e risi appena, afferrai la mia borsa cercando il tabacco e mi girai una sigaretta lentamente.
Giusto per tenere la mente occupata.
"Zule non voglio vederti stare male." disse la mia migliore amica con le lacrime agli occhi e la tranquillizzai.
"Sto bene, sono solo esausta di non provare più nulla, nemmeno la minima cosa. Sembra che tutto quello che ho archiviato mi si riversi contro, ma sai cosa? Va benissimo così." dissi alzandomi e andai in balcone appoggiandomi nella ringhiera.
"Puoi cambiare un bel po' di cose nella tua vita, se tu lo vuoi davvero. Magari prova a frequentare la biondina, altrimenti te la rubano." disse Saray fumando al mio fianco e mi torturai il labbro, scuotendo la testa.
"Ha a malapena 30 anni, dai cazzo." dissi facendo uscire il fumo dalle mie labbra guardando il paesaggio mozzafiato di casa mia, volevo terribilmente averla nel mio letto ma il fatto che fosse così fragile mi bloccava.
Da quando mi importava degli altri?
Mi sono sempre divertita con tutti ma quando vedevo quegli occhioni verdi ci ripensavo un'infinità di volte prima di decidere di farle del male.
Macarena meritava amore.
E a me l'amore mi ha distrutta.
"Quindi? Quante specializzande ti sei scopata in passato? Non sarebbe la prima in ogni caso." disse la gitana vagamente e la guardai attenta, chiusi gli occhi e già la vedevo sotto di me che urlava il mio nome a squarciagola.
Cazzo.
"Devo vedermi con qualcuna, andiamo al locale stanotte? Devo distrarmi." dissi serrando la mascella e la mia migliore amica annuì sorridendomi.

21:00, Joe's bar.

"Dottoressa Zahir, cosa le porto?" disse Joe preparandomi alcuni cocktail e gli dissi il solito, mi guardai attorno e mi sistemai il top aderente che portavo.
Mi ero vestita in modo elegante e gran parte del mio corpo era scoperto, abbassai la mia giacca costosa e i miei occhi si depositarono su Macarena.
Macarena?
Strabuzzai gli occhi ed era proprio lei, seduta su un tavolo poco distante dal mio che rideva e scherzava con gli amici.
Lexie Grey, Jackson Avery, April Kepner e Alex Karev.
Erano un bel gruppo, i migliori oserei dire e lei sembrava così a suo agio stando con loro.
Il mio sguardo vagò in tutto il suo corpo e aveva un vestito aderente, con una scollatura profonda e i capelli erano raccolti in una coda elegante.
Il suo trucco era leggero e amavo il fatto che non avesse bisogno di truccarsi tanto per essere bella.
Era veramente stupenda stasera e volevo morderle quelle labbra e baciarla.
"Joe, un'altro grazie." dissi voltandomi verso al mio amico che mi versò un'altro bicchiere di tequila.
Tequila.
La mia mente già stava vagando a cosa avrei potuto farci con la biondina qui presente.
Scossi la testa alzando gli occhi al cielo e la vidi guardare nella mia direzione, mi fece un cenno sorridendomi ma poi guardò dietro alle mie spalle.
Una ragazza la raggiunse e la biondina l'abbracciò scoccandole un lungo bacio sulla guancia, non avevo mai visto questa e provai un fastidio enorme dentro di me.
Saray mi guardò divertita da lontano ma scossi la testa, appoggiai il bicchiere nel bancone e mi diressi verso Macarena.
Sgranò appena gli occhi vedendomi arrivare e i suoi amici mi guardavano incantanti ma i miei occhi neri erano su quelli verdi della bionda.
"Ferreiro, posso parlarti?" dissi con un tono di voce autoritario e si morsicò piano il labbro annuendo, rossa in viso.
Volevo afferrarla per la coda e sbatterla al muro ma mi diedi un contegno, sorrise alla ragazza toccandole poi la spalla mentre io le lanciai un'occhiataccia.
Che cazzo.
Macarena mi raggiunse e le afferrai la mano, trascinandola in un corridoio riservato che portava al retro del locale.
"Che è successo?" disse guardandomi intensamente e la spinsi delicatamente al muro, serrando la mascella.
Avevo voglia di lei.
"Hai deciso se tornare o meno?" sussurrai guardandomi attorno ma era deserto questo posto perché Joe aveva dato il permesso solo a me di venire.
"Non lo so ancora, le serve una risposta urgente?" disse andando subito in panico e le sue guance erano appena rosse.
"No bambina, era per chiedere." mormorai accennandole un sorriso, abbassò lo sguardo arrossendo e mi faceva impazzire quando faceva così.
Era così esile e piccola.
"D'accordo." disse rabbrividendo dal freddo e il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo quasi del tutto esposto.
La mia giacca era aperta e squadrò il mio seno più risaltato del solito grazie al top che portavo, si morsicò il labbro e mi avvicinai coprendola il doppio.
"Che? Vuoi spogliarmi?" sussurrai arrivando ad un centimetro dal suo viso e la imprigionai appoggiando la mano affianco alla sua testa, sul muro dietro di lei.
"No, oddio." disse con la voce tremolante e sorrisi scoppiando poi a ridere perché mi piaceva da morire quando si imbarazzava a causa mia.
"Rilassati, piccola." dissi distrattamente e mi morsicai il labbro per il nomignolo che mi era accidentalmente scappato.
Ero proprio fuori di testa.
Alzò la testa osservandomi curiosa e mi regalò un sorrisetto malizioso, se avesse continuato a fare così non ci avrei pensato due volte e l'avrei scopata qui.
Mi teneva testa in modo impeccabile e già sapevo che non si sarebbe mai sottomessa con me al 100%, perché era troppo sveglia e da quello che mi aveva confessato tempo fa, voleva avere qualcosa e farlo suo.
"Posso tornare dagli altri o deve dirmi altro? Ho freddo." disse mettendo la testa di lato e sulla sua guancia notai una fossetta adorabile.
"Ti riscaldo io, se vuoi." sussurrai di scatto e sgranai gli occhi, non riuscivo a darmi proprio un contegno e la tensione sessuale che stavamo provando era assurda, mi stavo eccitando troppo.
"Davvero? Mhm." mugugnò ridendo appena e sospirò nervosa, incredibile come le mettessi paura.
L'altra mano libera vagò sul suo fianco e questo vestito le stava da Dio, il suo profumo mi stava facendo uscire fuori di testa ed era così piccola rispetto a me.
"Ti piacerebbe?" dissi alzandole il viso ma dai suoi occhi vedevo che era tesa, la scrutai attentamente e mi accorsi che non potevo fare così.
Le avevo fatto un discorso oggi, ma mi stavo comportando sbagliando tutto.
Ero un fottuto controsenso in tutto ma era più forte di me, non fare così con lei.
"Non ho nient'altro da dirti, bionda." sussurrai autoritaria rialzando tutte le mie mura e annuì, scivolando via dal mio corpo velocemente.
Era rossa in viso e ritornò dentro nel mentre che io le stavo dietro, mordendomi il labbro inferiore squadrando il suo corpo perfetto.
Ritornai al bancone ordinando qualcosa di più forte cercando di placare il calore che avevo dentro e osservai la biondina ritornare da quella ragazza, si calmò un minimo e incominciò a parlare scherzando con i suoi amici.
La fissai come un'ebete e lei si accorse del mio sguardo di fuoco, ricambiò rigida e sembrava che in stanza c'eravamo solamente noi due.
Ecco il fuoco che stavo cercando.
Lo stava riaccendendo tutto quanto.

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