18- Musica

288 24 31
                                    

Ultimamente sto cercando di passare un po' di tempo da solo.
Nonostante non mi piaccia stare a casa con mio padre e la sua compagna stronza, non mi sono sentito di tornare a scuola.
Almeno per qualche giorno, volevo prendermi del tempo per stare da solo e distrarmi senza pensare a tutti i problemi che sono andati a crearsi in questi giorni.
Ho passato questi tre giorni senza rispondere a nessuno al telefono per poter rimanere completamente da solo con i miei libri e la cosa in un certo senso ha funzionato.
Andare in biblioteca o comunque leggere qualcosa a casa mia mi fa stare decisamente meglio e almeno per un po' tempo, mi dimentico di tutte le cose che stanno accadendo intorno a me.

Tuttavia, la sera, quando vado a dormire, i pensieri tornano a tormentarmi, mi sale nuovamente la rabbia e la tristezza e, per quanto provi a trattenermi, finisco sempre per mettermi a piangere come un idiota.

Il fatto è che non ce la faccio più.
Sono stanco, veramente stanco di tutto e tutti.
Stanco di mio padre, di Alex, di ritrovarmi sempre in mezzo a qualche casino per via di Ryan o di Aaron, di girarmi in continuazione in un amore non corrisposto, di non essere capito da nessuno e, soprattutto, sono stanco di me stesso.

I libri sono la mia unica via d'uscita, l'unico modo per uscire da una realtà che mi sta stretta e che mi soffoca in continuazione ogni giorno.
Non mi sento in grado di affrontare i miei problemi adesso, ho solo bisogno di mantenere la mia mente occupata altrove.

Tuttavia, ancora una volta, i miei problemi sono venuti a trovarmi nonostante stessi cercando in ogni modo di evitarli; per qualche strana ragione, finisco sempre per incontrare Ryan da qualche parte.

«Quando hai intenzione di lasciare andare il mio braccio?» chiedo con tono infastidito.

«Quando arriveremo, Franz. Se ti mollo adesso, finiresti per scappare.»

Già...
E anche il più velocemente possibile...

Emetto un sonoro sospiro e riprendo a parlare poco dopo.
«Mi spieghi perché ogni volta finisci per trascinarmi con te da qualche parte?»

«Non preoccuparti, Franz. Come ho già detto, oggi parleremo solo di musica. Hai detto che hai bisogno di distrarti, no?»

«E con "distrarmi", intendevo stare da solo...»

Ryan si ferma sul marciapiede e rivolge poi lo sguardo verso di me.
«E dimmi... ha funzionato?»

Rimango in silenzio per qualche minuto e riprendo a parlare poco dopo.
«In parte...»

«Immaginavo.» risponde subito Ryan, accompagnato da una risatina.
«Lascia fare a me, tu non hai idea di come ci si diverte.» continua poi, riprendendo a camminare per il marciapiede.

Bah...

«Almeno puoi dirmi dove stiamo andando?» chiedo, accompagnato da un sonoro sospiro di resa.

«Te l'ho detto... A fare le prove per il concerto.»

«E io che ci sto a fare?»

«Ci ascolti, ci dai dei pareri o suggerimenti per qualche canzone o se vuoi, siccome sai suonare il piano, puoi unirti a noi... in effetti, ci servirebbe un pianista.»

«Sai suonarlo anche tu, no?»

«Certo ma non sono ancora in grado di suonare due cose contemporaneamente, sai?» Ryan fa una pausa ed emette una breve risata divertita.
«Per alcune canzoni che vogliamo fare l'aggiunta del pianoforte al resto degli strumenti le renderebbe perfette.»

«Mi rifiuto...» emetto secco, con tono deciso.

Ryan emette un sonoro sospiro e dirige poi lo sguardo verso di me.
«Perché? Sono sicuro che ti piacerebbe.»

I'M NOT PERFECTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora