I'M NOT PERFECT

31- Il Numero Uno

La prima volta che parlai con Aaron, fu dopo l'ennesima volta che Alex ed i suoi amichetti mi avevano accerchiato all'uscita di scuola.

Era stata una giornata pesante per me ed era ovviamente andata a precipitare ancora di più quando avevo visto loro fuori dal cancello della scuola.
Avevo provato a scappare dall'uscita secondaria ma avevo trovato appostati lì il resto degli amici di Alex che, una volta essersi accorti di me, mi avevano quindi strattonato in malo modo fino a portarmi da lui.

Era l'ennesima volta in cui mi ritrovavo da solo a dover subire pugni, calci ed insulti.
Non sono mai riuscito a difendermi fisicamente, la mia unica arma che avevo e che non ho mai messo da parte è la parola.
Rispondevo ai loro insulti senza mai limitarmi, ma ovviamente non potevo avere comunque la meglio da solo contro un gruppo di persone.

Non volevo mettere in mezzo Andrea in tutto questo, gliel'ho sempre tenuto nascosto e di conseguenza non ricevevo mai aiuto da parte di nessuno e quella volta non sarebbe stata diversa dal solito, o almeno, così credevo.

Aaron, generalmente non esce mai dal cancello principale della scuola, è una sua abitudine che mantiene da sempre, perché considera quella secondaria più riservata e tranquilla, tuttavia, proprio quella volta, aveva deciso di passare di lì e si era quindi ritrovato davanti Alex intento ad insultarmi e a sbattermi la schiena sul cancello della scuola.

Notata la sua presenza, Alex ed i suoi amici si erano fermati subito e avevano cercato di trovare scuse per coprirsi, ma Aaron era semplicemente rimasto lì, in silenzio a guardarli; è bastata la sua semplice presenza e un suo sguardo serio per farli correre via.

È stato in quel momento che ho capito realmente quanto prestigio possiede; nessuno si sarebbe mai messo contro di lui.
Al contrario di me, lui era una persona intoccabile.

Aaron sin da quando è stato eletto per la prima volta come rappresentante d'istituto, è sempre stato visto dalla maggior parte degli studenti come una persona perfetta per coprire questo ruolo.

Viene visto come un ragazzo bello, efficiente, sicuro di sé e capace di coinvolgere gli altri.
Primo della sua classe, primo come media tra gli studenti delle classi quinte, ogni anno vincitore nella corsa campestre organizzata nel nostro liceo e stimato dai professori e dalla preside per le sue capacità; Aaron è a tutti gli effetti il Numero Uno dell'istituto, o almeno, è così all'apparenza; il vero carattere di Aaron è qualcosa di molto  più complicato, che si cela dietro la sua maschera da "Numero Uno della scuola".

Dopo quell'episodio avvenuto all'uscita di scuola, Aaron ha iniziato a notarmi durante le assemblee; mi sentivo perennemente il suo sguardo addosso.
Successivamente, dopo una delle solite assemblee, mi prese da parte per parlarmi e si offrì di aiutarmi a risolvere il mio problema con Alex e in cambio io avrei dovuto aiutarlo a barare durante le elezioni per il rappresentante d'istituto.
Quella volta rifiutai ma dopo qualche giorno, stanco dei continui maltrattamenti da parte di Alex che si facevano sempre più pesanti, decisi di accettare la sua proposta.

Una volta ottenuta l'espulsione di Alex e dei suoi amici e aver aiutato Aaron ad ottenere nuovamente la sua carica di Rappresentante D'istituto, ero pronto a chiudere definitivamente il mio rapporto con lui, ma Aaron decise di farmi un'altra proposta.
Mi chiese di essere il suo alleato all'interno della scuola e nacque così il nostro patto.
Sin da subito, mise in chiaro che il nostro patto si basava sul guadagnarci entrambi qualcosa e che non avrebbe fatto qualcosa che sarebbe andato a suo svantaggio.

Inizialmente mi faceva strano avere un alleato a scuola, ero abituato a dovermi adattare e sopportare tutti i problemi che avevano a che fare con la scuola e in un certo senso, questo mi aveva dato una certa sicurezza; mi sentivo protetto, sentivo che non sarei più stato qualcuno da prendere di mira.