46- Stufo

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«Sei sicuro che non disturbiamo, Fra?» Daniel fa una pausa e rivolge lo sguardo nella mia direzione.
«Dopotutto... ci stiamo infiltrando in quattro...»

«Ma io sono troppo curiosa di vedere le prove del concerto!» interviene Carlotta saltellando.

«Già, anche io...» Serena mi rivolge un sorriso allegro.
«L'altra volta il nostro Francesco ha spaccato al karaoke!»

Rimango in silenzio e le rivolgo un timido sorriso.

«Sì però...» Daniel fa una pausa e riprende poco dopo.
«Possiamo davvero assistere alle prove? Gli altri sono d'accordo?»

«Non preoccuparti, Dani... agli altri fa solo piacere... Ci date supporto...» rispondo rivolgendo lo sguardo in direzione di Daniel.
«E poi... non sarebbe male avere un pubblico che ci valuta...»

«È una scocciatura stare a scuola anche di sera...» si lamenta, Riccardo.

«Eddai, Rick...» lo rimprovera, Daniel.

«Se fosse per stato qualcun altro, non sarei venuto... quindi ritieniti privilegiato.» continua poi, rivolgendo il suo sguardo serio nella mia direzione.

«Grazie, Rick...» rispondo, accompagnato da una breve risata.

«Piuttosto...» interviene Serena, assumendo un'espressione malinconica.
«Ryan? Ancora niente?»

Rimango in silenzio per qualche minuto e vado ad abbassare leggermente lo sguardo.
«No... non ne abbiamo mai parlato... Lui... continua a comportarsi come sempre... come se non fosse mai successo niente...»

«Perché non vai tu a parlarci?» Riccardo fa una pausa e riprende poco dopo.
«È passata una settimana.»

Da una parte...
Vorrei farlo...
Ma dall'altra ho davvero tanta paura di quello che potrebbe dirmi...

È passata una settimana dal compleanno di Ryan.

Non mi sarei mai aspettato che quella sera io e lui finissimo a letto insieme; è stata una attrazione irrefrenabile in cui nessuno dei due era in grado di staccarsi dall'altro.

Nonostante non fosse la prima volta per me, non ho mai provato una sensazione del genere quando lo facevo con Aaron; è stato tutto molto più coinvolgente, più passionale ma allo stesso tempo molto dolce.
Ormai ho ammesso definitivamente a me stesso di essermi innamorato di lui.
Quel sentimento impetuoso che ho cercato di tenere a bada per tutta quella sera, è riuscito ad inghiottirmi completamente una volta che Ryan ha poggiato le sue labbra sulle mie.

I nostri corpi erano in perfetta sintonia e attraverso i nostri sguardi esprimevamo la nostra attrazione reciproca, la voglia di entrambi di sentire il calore dell'altro.
In quel momento, ero felice, tra me e Ryan c'era un'intesa unica, rara, una fiamma viva, accesa, che più andava avanti più cresceva.
È come se avessi vissuto un piccolo ma dolce sogno e purtroppo, come tutti i sogni, la mattina successiva tutto si è resettato.

Ryan la mattina dopo è andato via prima che io mi svegliassi e ad oggi, nonostante sia passata una settimana, non abbiamo mai parlato di quello che è successo quella notte tra noi.
Ha assunto lo stesso modus operandi di quando ci eravamo solamente baciati, ma stavolta si tratta di qualcosa di molto più grande, di molto più complicato di un semplice bacio.

Ryan ha ripreso a comportarsi con me come a suo solito, come se non fosse successo niente e anche io allo stesso tempo ho fatto la mia parte, evitando completamente di rimanere da solo con lui.

Ci siamo visti molto spesso in questa settimana per via delle prove ma, anche se una parte di me vorrebbe parlargli, vengo bloccato dall'enorme paura di essere rifiutato un'altra volta da qualcuno.
La mia testa è piena di pensieri confusi che si scontrano l'uno con l'altro e non ho proprio idea di cosa fare.

I'M NOT PERFECTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora