27- Una brava persona

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Ma che mi è venuto in mente?!

"Voglio far parte del vostro gruppo."

Perché ho detto una cosa del genere?!

In quel momento ero talmente arrabbiato con Aaron che ho finito per reagire come un bambino che fa un dispetto ad un altro dopo aver litigato.
La mia era chiaramente una reazione nata dal desiderio di sfida verso Aaron; ho reagito chiaramente d'impulso.
Solamente ora mi sto rendendo conto di essermi comportato come un idiota e di essermi messo nuovamente in un'altra situazione difficile.

Posso sempre dire che ho cambiato idea...
O che era uno scherzo...

Emetto un sonoro sospiro e vado ad appoggiare la fronte sul banco.
«Sono un coglione...»

«Almeno te lo dici da solo.» risponde Riccardo, mentre finisce di mettere le sue cose nello zaino.

Emetto un sonoro lamento e vado a rialzare la testa dal banco, per poi portarmi una mano davanti al viso.

«Come mai tutta questa disperazione?»

Sposto la mano dal mio viso e mi volto verso Riccardo.
«Ho detto a Ryan che voglio far parte del suo gruppo...»

«Davvero?! Gli hai detto di sì?!» emette Daniel, comparendo alle mie spalle.
«É una buona cosa...» continua poi, sorridendo.

«No... non lo è! Mi ha preso in un momento sbagliato e ho finito per dirgli di sì...»

«Ma dai, Fra... hai detto che a te piaceva suonare... secondo me è una buona cosa...» Daniel fa una pausa e riprende poco dopo.
«Secondo me ti fa solo bene passare un po' di tempo con loro... Hai bisogno di divertirti un po'.»

«Ryan non mi diverte.» rispondo, assumendo un'espressione infastidita.
«É solo fastidioso...»

«Sabato ti sei divertito con lui... ti ha convinto a scendere nella pista e a ballare... Dopo quello che è successo è anche andato via con te e ti ha portato a casa sua...» Daniel mi rivolge un altro sorriso.
«Ryan fa lo scemo e si diverte a punzecchiare gli altri... ma è una brava persona...»

Brava persona...

Rimango in silenzio e vado ad abbassare lo sguardo, verso il mio banco.

E io...
Che ne so...
Non lo conosco abbastanza per dire che è una brava persona...
Si comporta in modo ambiguo...
E non fa altro che confondermi...

«Prova a dargli una possibilità... se poi la cosa non dovesse piacerti smetterai di andare a fare le prove con loro.»

Accidenti Dani...

Mi alzo dalla mia sedia e, dopo aver preso lo zaino ed averlo infilato sulle spalle, mi avvio verso la porta della classe, superando Daniel.
«Dai... andiamo...» pronuncio poi, accompagnato da un sonoro sospiro.

Daniel ridacchia alle mie spalle e mi raggiunge poco dopo insieme a Riccardo.

Una parte di me...
Vorrebbe riprendere a suonare...
Una parte di me...
Sente la mancanza del pianoforte...
Non posso negarlo.
Ma dall'altra parte...
Ho paura che tutto questo possa andare a creare l'ennesimo casino...
E l'idea di passare tutto quel tempo con Ryan mi mette addosso una strana ansia...

Mi torna in mente ancora una volta la scena avvenuta a casa di Ryan; si va a creare l'immagine nitida dei suoi occhi e poi delle sue labbra che vanno lentamente a scendere per poggiarsi sulle mie.
Finisco inevitabilmente per arrossire come un idiota ed abbasso velocemente lo sguardo per non farmi notare da Daniel e Riccardo, che nel frattempo hanno iniziato a parlare tra loro.

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