21.0- Vincente e Perdente

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⚠️ ATTENZIONE IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI SCENE R18, SI SCONSIGLIA LA LETTURA AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI⚠️

***

"Aaron... Ho paura... Fallo andare via!"

"Lasciami in pace e torna in camera tua, mostro."

"Questa voce... Mi sta dicendo cose brutte... Ho paura..."

"E perché hai paura? La voce che senti è quella di un mostro, esattamente come te!"

"No... io... io non sono un mostro..."

"Sì, invece! E sai dove meritano di stare i mostri? Rinchiusi da qualche parte!"

"No... Aaron... Lasciami! Lasciami andare!"

***

In passato, ho già assistito a degli episodi simili a quello di stamattina nel bagno.
All'epoca ero solo un bambino e non ero in grado di capire esattamente di cosa si trattassero; l'unica cosa di cui mi resi conto, fu che lui non era normale, come diceva mia madre, lui era solo un mostro, era un debole e io stavo al di sopra di lui, perché io sono un vincente.

Ricordo che in quella situazione, lo chiusi all'interno dello sgabuzzino al buio; più sentivo le sue urla e il suo pianto, più mi sentivo soddisfatto di quello che avevo appena fatto.

Nonostante fossi solo un bambino di 10 anni, avevo iniziato da tempo ad odiarlo. Già, lo odiavo e tutt'ora lo odio a morte.
È colpa sua, solo colpa sua se mio padre ha smesso di voler bene a mia madre.
Lui non è mio fratello, è sempre stato solo un parassita che si è intromesso nella mia famiglia e l'ha rovinata, è solo un mostro e come tale deve essere trattato.

Se all'epoca gli avessi permesso di passarla liscia, sarei stato sconfitto da lui e non potevo di certo far andare le cose in questo modo, dopotutto perdere non è mai stata un'opzione per me; io sono e sarò sempre un vincente, devo esserlo, per me stesso e soprattutto per mia madre.

Ricordo che Ryan aveva spesso questo tipo di crisi e tutte si manifestavano allo stesso modo.
Sentiva una voce bassa come quella di un mostro, una voce che lo spaventava, lo faceva piangere e, a detta sua, gli ripeteva in continuazione che doveva morire.

Nonostante non mi sia mai importato nulla di tutta questa storia, quell'idiota ogni volta che si manifestava una delle sue crisi veniva da me.
Non ho idea del perché lo facesse, ma ovviamente si trattava di una cosa completamente inutile perché quando non gli facevo dei dispetti tipo quello di chiuderlo all'interno dello sgabuzzino, finivo semplicemente per ignorarlo.

Più avanti, le crisi iniziarono ad apparire più  frequentemente e, un giorno, durante una delle sue crisi peggiori, sua zia venne qui e, dopo diverso tempo, riuscì a calmarlo.
Gli ripeteva di continuo frasi come: "Calmati... Ci sono io." e "Non ascoltare la voce del demone... Ascolta me.".

Fu in quel momento, nascosto dietro alla porta a spiare quella scena, che ebbi la conferma che Ryan non è normale e, successivamente, quando mi resi conto del suo potere, iniziai anche a capire che non solo non si tratta di una persona normale, ma anche pericolosa, esattamente come sua madre.

Chi l'avrebbe mai detto che Francesco fosse uno di loro...

Porto la sigaretta alla bocca e, dopo aver aspirato profondamente, vado a rilasciare il fumo, riaprendo leggermente la bocca.

Chissà quale sarà il suo potere...

Mi lascio andare all'indietro, facendo sprofondare la schiena sul mio cuscino e porto lo sguardo verso il soffitto.

I'M NOT PERFECTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora