12- Piano B

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Oggi è veramente una giornata di merda...

Tra tutte le cose che ho avuto oggi per la testa, ci mancava solamente il ritorno di Alex.
Pensavo di aver risolto la questione facendomi accompagnare da Aaron ma in effetti non avevo considerato che potrei incontrarlo in qualsiasi occasione.

Che cazzo ci fa qui?

Alex avanza verso di me e si ferma poi a pochi passi di distanza.

«Oggi il tuo amichetto non c'è, eh? Sei da solo.» pronuncia poi, accompagnato da una breve risata.

«Anche tu a quanto pare.» faccio una pausa e gli rivolgo un'occhiata ostile.
«I tuoi amici di merda ti hanno abbandonato?»

Alex si avvicina di scatto verso di me, porta una mano in corrispondenza del mio collo e mi spinge poi verso il cancello facendomi sbattere contro di esso.

«Io almeno non me li scopo i miei amici.»

La pressione della mano di Alex sul mio  collo mi rende difficile respirare e cerco quindi di liberarmi dalla sua presa, ma invano.

«Sei ripugnante! Perché non ti uccidi? Faresti un favore a tutti!»

«Hey...»
La voce di Ryan, proveniente dalla nostra destra richiama l'attenzione di Alex, che sposta finalmente la sua mano dal mio collo.

Comincio a tossire ripetutamente e mi porto una mano sul petto.

«E tu chi cazzo sei?» chiede Alex, guardando storto Ryan.

«Senti fratello... non mi piace mettermi in mezzo alle faccende degli altri... ma Francesco ha già un impegno con me adesso.» risponde Ryan tranquillamente, immergendo le sue mani nelle tasche dei jeans.
«Ti dispiacerebbe andartene?»

Ma che cazzo sta dicendo?

«Sei l'ennesima persona che si fa succhiare il cazzo da questo essere ripugnante?»

«Ripugnante? Lui?» Ryan fa una pausa ed emette una risatina.

«Che cazzo hai da ridere?»

Ryan rimane in silenzio per qualche minuto e rivolge ad Alex il suo solito sorrisetto.
«Sai... credo che qui l'unica persona ripugnante sia tu.»

Che cazzo sta facendo?!
Razza di idiota...
Non lo provocare!

«Che cazzo dici, stronzo?!» Alex  si avvicina minacciosamente verso Ryan, per poi prenderlo per la maglietta ed avvicinarlo verso di lui.
«Ritira quello che hai detto!»

«Beh... Vedi fratello... Qui siamo in 3...» Ryan fa una pausa e porta la sua mano sul polso di Alex, per poi stringerlo forte e facendo emettere dei versi doloranti da parte di Alex.
«Io sono decisamente troppo bello per essere ripugnante... e Francesco non ha delle caratteristiche per cui mi viene da definirlo una persona ripugnante...»

Ryan si blocca nuovamente e sposta quindi la mano di Alex dalla sua maglia  e lo spinge poi verso il cancello della scuola.
«Per cui, qui rimani solo tu... e sai una cosa?»
Sul volto di Ryan compare nuovamente il suo sorrisetto.
«Credo che non ci sia persona più ripugnante di uno che quasi soffoca qualcun altro solamente perché gode nel veder soffrire gli altri.»

Alex assume un'espressione attonita e rimane in silenzio mentre Ryan lascia poi andare Alex e mi viene quindi incontro.

«Su, andiamo.» pronuncia poi Ryan, prendendomi per un braccio e portandomi poi velocemente via con sé.

Alex, alle nostre spalle, rimane in silenzio mentre noi ci allontaniamo, camminando per il marciapiede.

«Come va il collo?» chiede Ryan, continuando a camminare e mantenendo la sua presa sul mio braccio.

I'M NOT PERFECTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora