Manca poco alla serata in discoteca e, come avevamo stabilito, sono andato a casa di Daniel per aiutarlo a scegliere come vestirsi.
Stamattina, dopo quello che è successo nel bagno, Aaron mi ha portato a riposare in infermeria.
L'infermiera della scuola, ha avvisato il professore ed è anche andata a chiamare mio padre al telefono che, ovviamente, non si è fatto vivo per venire a prendermi e ha incaricato Viviana di andare al posto suo.Arrivati a casa, Viviana è rimasta con me per qualche ora per assicurarsi che stessi bene e mi ha preparato anche una tazza di camomilla.
Si è comportata come una zia con me e avere il suo sostegno, anche se per quelle poche ore, è stato fondamentale per me.
Avevo la continua paura che quella voce potesse tornare a tormentarmi e mi ero proprio convinto di non andare più a questa serata.
In quel momento, ho avuto paura, se non fosse arrivato Aaron in quel momento, probabilmente sarei uscito fuori di testa.Tuttavia, più tardi, dopo una lunghissima chiamata con Daniel, ho deciso di andare solamente per fargli da supporto; non mi sono sentito di lasciarlo da solo.
Nella chiamata, gli ho spiegato a grandi linee quello che è successo nel bagno, del mio attacco di panico e della mia ansia, e ho evitato ovviamente di parlare di Aaron e della strana voce che ho sentito nella mia testa.
Daniel mi è stato molto d'aiuto con quella chiamata ed è stata la prima volta in cui mi sono sfogato quasi completamente con lui.
Piano piano, sto facendo dei progressi nel confidarmi con lui e anche Daniel sembra felice della cosa.«Fra... Sei sicuro che così vado bene?» pronuncia Daniel, rivolgendomi uno sguardo imbarazzato.
«Certo che sì!» rispondo, avvicinandomi a lui e posizionandolo poi davanti allo specchio.
«Guardati bene... sei un bono assurdo, vestito così.»«É che... mi sento un po' nudo...» commenta Daniel, portando le mani a coprire la parte del petto non coperta dalla camicia.
«Ma cosa dici?» faccio una pausa e riprendo poco dopo.
«La camicia è solo leggermente scollata e si vede un po' del tuo petto ma fidati di me, stai benissimo... un tocco sexy ci vuole.»«Non mi prenderanno per un esibizionista, vero?»
«Certo che no... E poi... ti ricordo che con noi ci sarà il più grande esibizionista vivente... non hai proprio alcun motivo di preoccuparti per una camicia leggermente scollata.»
Daniel emette una risatina divertita e si volta poi verso di me, distogliendo lo sguardo dallo specchio.
«Ti riferisci a Ryan?»«E a chi se non lui?» rispondo, incrociando le braccia sul petto.
«Quello è capace di presentarsi direttamente senza maglietta...»«A me sta simpatico...» commenta Daniel, continuando a ridere.
«Bah... è fastidioso... è sempre in mezzo alle scatole... e mi ha chiamato due volte oggi...»
«Ah sì?» chiede Daniel, assumendo un'espressione confusa.
«Per cosa?»«Da quando ha scoperto che so suonare il pianoforte sta cercando in ogni modo di reclutarmi nella sua banda di casinisti...»
Sul volto di Daniel compare un'espressione sorpresa.
«Wow... davvero sai suonare, Fra?»«Sì...» rispondo, distogliendo lo sguardo.
«Ma non ho alcuna intenzione di accettare.»«Eh? Perché no?»
«Ho abbandonato il pianoforte da tempo, Dani...»
«E allora?» Dani fa una pausa e si avvicina verso di me, posizionando poi le mani sulle mie spalle.
«Ti piaceva suonare?»
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I'M NOT PERFECT
Teen Fiction⚠️ ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (BOYXBOY) In questa storia sono presenti scene R18⚠️ «Tu sei uno a cui piace fare dei patti, giusto?» Rimango in silenzio e gli rivolgo un'occhiata ostile. «Che cosa vuoi esattamente?» «Che ne dici... di fare un patto...