XII.

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Ron: "Mione..."
La voce di Ron era bassa quella sera, fuori la porta della camera di Hermione.
Ron chiamava in quel modo la sua ragazza solo quando aveva qualcosa di importante da dire, o quando aveva qualcosa da farsi perdonare.

Questa volta era la seconda.

Era successo tutto troppo in fretta

*Flashback*

Herm: "...quindi mi stai dicendo che Malfoy, Draco Malfoy. Ha avuto la faccia tosta di venire a chiedere a TE di testimoniare al loro processo??"
Harry: "Tecnicamente solo a quello della madre. Il testimoniare anche a suo favore è una decisione che ho preso io.."
Herm: "...e tu hai accettato..." continuò Hermione che pareva non aver ascoltato nient'altro di ciò che aveva detto Harry.
Harry: "Cos'altro dovevo fare Mione?"
Herm: "Ah non so Harry, un fuggitivo figlio del Mangiamorte per eccellenza, non che Mangiamorte lui stesso viene a chiederti un favore . E tu accetti. Oh certo che altro avresti potuto fare, vediamo.... DENUNCIARLO FORSE?" disse con un'ironia non così tanto velata.
Harry: "Suvvia Herm, non è così grave, detta da te sembra quasi una questione di stato."

Hermione, che intanto aveva percorso almeno 30 volte avanti e dietro il salotto al momento vuoto di casa Weasly, si fermò e si girò di scatto sul divano dove Harry si trovava seduto. Il suo sguardo era indecifrabile, misto tra sgomento e terrore che l'amico fosse totalmente impazzito,o peggio, scemo.
Herm: "Santo cielo- Harry, Questa È LETTERALMENTE una questione di stato! Se non lo avessi capito, il pazzo omicida che ti dava la caccia non voleva solo uccidere te, ma voleva impadronirsi dell'intero mondo magico e non!"
Harry: "Sai anche tu che Malfoy e sua madre non centrano nulla. Credimi se ti dico che sono stati fondamentali nella guerra, se siamo riusciti in quello che credevamo impossibile lo dobbiamo in parte anche a loro... e poi non so Herm, non so che mi è preso...quando l'ho visto piangere non potuto fare a meno di rassicurarlo, e l'ho abbracciato. Non potevo e non volevo dirgli di no."
Hermione era sempre più sconvolta -ma che pazzo, È TOTALMENTE SCEMO! A meno che...-pensò, prima di calmarsi e sedersi accanto al suo amico.

Herm: "Dimmi un motivo, uno solo per il quale io mi debba fidare di lui dopo tutto quello che ci ha fatto passare, e io lo farò. "
A quelle parole seguirono attimi di silenzio dove Harry era combattuto, non sapeva come avrebbe reagito la ragazza se avesse nominato quel periodo, ma vedendo il suo sguardo rassicurante si decise a parlare. Non sapeva cosa lo spingesse così tanto a voler difendere Draco. Con loro è stato pessimo! Eppure Harry proprio non riusciva a capacitarsi, che una persona disposta ad andare contro ciò in cui crede per salvare delle vite, possa essere "cattiva".

Harry: "...quella volta, quando fummo catturati dai bracconieri...lui lo sapeva. Lo so che lo sapeva. L'ho capito dal suo sguardo. Aveva paura di parlare perché anche lui voleva che quella guerra finisse. Hermione, io ho l'assoluta certezza, che se quella di schierarsi da una fazione piuttosto che un'altra fosse stata una sua scelta, avrebbe scelto di stare dalla nostra parte. Lo so che lo sai anche tu. Malfoy non è un criminale, è uno stronzo? Sì, decisamente. Ma non è un assassino, o non avrebbe
nemmeno rischiato così tanto lanciandomi la bacchetta."

E lì la ragazza si dovette arrendere al fatto che, il suo amico, era fatto così. Non era pazzo (pur avendo tutte le ragioni di esserlo), e neppure scemo...non del tutto almeno, ma no.
Semplicemente riusciva sempre a vedere la luce nelle persone, anche quando loro in primis non sapevano di averla.

Harry si ricordava sempre di accendere la luce.

Herm: "....tu sei troppo buono Harry, ma hai ragione. Per quanto mi costi ammetterlo, tutti meritano una seconda possibilità, e Malfoy non è un assassino. Non Draco almeno.
Credi...credi che verranno scoperti molto presto?"
Harry: "Non lo so Herm. Ma voglio essere pronto quando accadrà e poter aiutare Draco quanto più mi è possibile -"
Ron: "TU vuoi fare CHE COSA??"

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