VII.

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Aveva già preso la bacchetta e si era alzato in piedi, era pronto ad attaccare, quando l'ombra parlò.
X: "Potter."

Quella voce.
L'avrebbe riconosciuta anche in un negozio di trombe magiche per tutte le volte che lo aveva insultato. Eppure adesso aveva qualcosa di diverso. Era quasi spaventata...ma da cosa?
*Fine P. O. V. *

Harry: "Malfoy?"

Eh già. Malfoy, Draco Malfoy.
In persona.
All'improvviso Harry si ricordo della conversazione avvenuta quella stessa mattina con la sua oramai ex-ragazza.
-"Ora che ti sei svegliato, puoi prendere la tua armatura da salvatore del mondo magico, e correre in soccorso del tuo adorato principe delle serpi."-.

Harry divenne "magicamente" rosso, e ringraziò tutti i maghi più potenti il fatto che fosse ormai il crepuscolo, e che il biondissimo non potesse vederlo.

Harry: "Malfoy? Cosa ci fai qui? Non...stai...tu...tu non dovresti essere qui. E soprattutto come hai fatto a trovarmi? "
Draco: "Risparmiamo i convenevoli Potter, ho poco tempo come puoi immaginare.
Innanzitutto abbassa la bacchetta...sono qui per parlare."

Harry, un po' scioccato da quelle parole, fece come gli era stato detto. Un po' per la curiosità di sapere quello che il biondo aveva da dirgli, e un po' perché, in fondo...mooolto in fondo, sapeva che il biondo non aveva cattive intenzioni. Lo sentiva dal tono di voce. Era quasi come se si stesse forzando a parlare. Non voleva essere lì, o magari non poteva. Ma in ogni caso, le parole che stava per dire gli costavano più sforzo di quanto ne potesse immaginare.

Draco: "Ho bisogno che tu mi aiuti."

*Draco P. O. V. *
-Funzionerà vero? Draco, conosci abbastanza bene Potter dal sapere che accetterà...giusto?
Ti basta far leva sul suo stupido animo da Grifondiota e il gioco è fatto.
Un motivo c'è se lo chiamavi San Potter. -
Vedendo l'espressione sconvolta sul viso dello sfregiato però, non era più tanto sicuro della riuscita della sua impresa. Così si affrettò a parlare.

Draco: "Dannazione. Sono stato un idiota a credere che tu, avessi le capacità cognitive necessarie a fornirmi l'aiuto che mi serve. Addio Potter, tu non mi hai mai visto."

Detto ciò, si girò e fece tre passi

-Uno...

Due..

Tre. -

Harry: "Aspetta Malfoy..."

- Grazie, Salazar! Menomale che è un tonto. C'è cascato. -

Draco, infatti, da buon serpeverde quale era, sapeva benissimo che sarebbe bastato smaterializzarsi per andare via. E sapeva altrettanto bene che il povero grifone non ci avrebbe nemmeno minimamente pensato a quell'eventualità.
Tutto ciò di cui aveva bisogno era attirare la sua attenzione, e quale era il modo migliore se non quello di stuzzicare la sua innata curiosità?

Avrebbe fatto finta di andare via in modo da stuzzicare la curiosità che caratterizzava il moretto, dando il tempo a quest'ultimo di metabolizzare in che situazione fosse.
E dando tempo a se stesso di prendere il coraggio, che nel suo caso scarseggiava abbondantemente, di aprirsi alla sua nemesi secolare e dipendere quindi da lui.

Malfoy si fermò dov'era, ma restò girato.
Harry: "Deve essere una cosa seria, se tra tutte le persone lo vieni a chiedere prorio a me. Parla. Ti ascolto."

-Wow, ok.
Questa non me la aspettavo davvero... Sicuro sia lui?
Mi sarei aspettato un "che vuoi?", oppure "va via prima che chiami le autorità", o insulti vari.
Magari è la Granger sotto polisucco...
No, che motivo avrebbe avuto? E poi lei avrebbe capito subito perché sono qui.-

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