XXIX.

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Har: "Malfoy, senti, ti dev-"
Dra: "Per l'amor del cielo Weasley, dovevi pestare gli occhi di scarafaggio, non spargerli per la stanza!"
Ron: "Miseriaccia Malfoy, ne è caduto solo un po' sul tavolo!"

Erano ormai più di 40 minuti che andava avanti così.
Harry tentava di parlare con Draco, e il biondo trovava ogni tipo di scusa per avere sempre qualcosa di più urgente da fare.

Come ad esempio:
urlare a Weasley di essere un incompetente,
• tagliare lui stesso la pelle di drago perché "sicuramente, con la vostra delicatezza da elefante, fareste saltare tutte le scaglie!",
sgridare Weasley,
• cercare assiduamente un nuovo mestolo d'argento perché quello che aveva procurato Potter non era "abbastanza argento",
o ancora...
urlare a Weasley di essere un incompetente...perché non era mai abbastanza.

Dra: "Quel tuo "solo un po'" è invece la parte fondamentale della pozione!
Ora dovrai ricominciare da capo! Tu pulisci tutto, io vado a prenderne di nuovi.
E che sia l'ultima volta.
Non ho intenzione di percorrere la maratona di New York a causa della tua incompetenza!"

E con questo uscì dalla stanza come una furia.

Her: "1 minuto e 58 secondi!"
Ron: "Cosa?"
Her: "L'arco di tempo in cui non ti ha dato dell' incompetente."
Disse ridendo la ragazza, mentre si assicurava di girare in senso orario la pozione, ogni 5 minuti esatti.
Anche il rosso fu contaggiato dalla sua risata.
Ron: "Ridi pure 'Mione, ma sta attenta a non far cadere quel mestolo, o non ne avremo più uno così argento!"

Le risate dei due aumentarono, finché non si accorsero di non essere seguiti dal moro, che aveva lo sguardo perso in direzione della porta.

Her: "Harry?.."
Har: "Oh, ehm..scusa Herm' non ho sentito. Hai detto qualcosa? "
Her: "Va..tutto bene?"

Ron: "Amico, sembra che tu sia più confuso del solito."

Harry mostrò uno sguardo ancora più preoccupato.

Har: "Io...credo di sì?"
Her: " È una domanda o una risposta?"
Ron: "Avanti sputa il rospo, prima che torni il biondo tinto."

Har: "È  proprio questo il punto! È da quando mi sono svegliato che cerco di parlare con lui, ma mi ignora ogni singola volta.
Mi da sui nervi!"

Hermione, da uno sguardo indagatore, passò ad uno carico di compassione. Si avvicinò subito all'amico e gli toccò la spalla in modo apprensivo.

Her: "Oh Har'..cosa è successo?Avete litigato?"

Il rosso corrugò lo sguardo, non dovrebbe dargli sui nervi perché ci parla con lui?
Insomma, era l'unico a cui sembrava che il mondo stesse girando al contrario ultimamente?

Ron: "E non dovresti esserne felice?"

Harry, corrugò la fronte e si girò verso Ron.

Har: "In che senso?"
Ron: "Beh, intendo dire che è molto meglio quando sta zitto, no?"
Her: "Ron...per l'amor del cielo..."

La mano della riccia finì sulla propria fronte, e un velo di rabbia lampeggiò negli occhi verdi del moro. Solo un secondo però.
Durò talmente poco che il rosso si chiese se non lo avesse immaginato.

Ron: "Cosa? Avete visto anche voi che da lui escono solo insulti e sarcasmo. Io pagherei oro pur di fargli cucire quella boccaccia dalla lingua biforcuta!"

Lo sguardo torvo di entrambi fu abbastanza eloquente.

Ron: "Ok, ho capito. Sto zitto." Disse alzando le mani.
-Giuro che non riuscirò mai ad abituarmi a questa cosa, qualsiasi essa sia...-
Pensò, rassegnato al fatto che in realtà, avrebbe dovuto farlo prima o poi.
Anche se in passato aveva pensato fosse molto più probabile vedere Piton ballare in bikini, piuttosto che Harry e Draco avere una pseudoamicizia.
Sospirando, si avviò a pulire la parte "importantissima" degli occhi di scarafaggio volati sul bancone.

La mia Epifania Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora