XVIII.

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Her: "HARRY!"
Har: " 'Mione!"
Gin: "HAR'!"
Una raffica di capelli rossi si trovò a correre tra le braccia del prescelto.
Har: "Haha, Ginny ci sei anche tu?"
Disse il moro, preso alla sprovvista dalla ragazza che gli era volata tra le braccia.
Her: "Sei stato grandioso Harry! Sei riuscito nell'impossibile, ancora una volta!"
Gin: "Già, hai fatto piangere tutti, anche quello zuccone di mio fratello."
Har: "Ron..ci sei anche tu.."
Constatò dopo aver staccato gli occhi dalle ragazze per posarli sul suo amico. Non che non se ne fosse accorto. Con le sua urla lanciate durante i verdetti era quasi impossibile.
Ron: "Come potevo non esserci?
Ascolta... sono stato uno stronzo, e mi dispiace. Continuo a non condividere ciò che hai fatto.."
Mol: "Ronald Weasley.."
Ron: "Ma alla fine la vita è la tua e io, che sono il tuo migliore amico, ci sarò sempre. Poi sei stato davvero grandioso, lo devo ammettere."
Har: "Ron..grazie."
Ron: "Puoi perdonarmi?
Har: "Non devi nemmeno chiederlo!"
Disse stringendogli la mano con quella libera dalla morsa della rossa.
Art: "Sei stato veramente bravo Harry."
Mol: "Siamo orgogliosi di te!"
Har: "Ma ci siete anche voi? Siete venuti tutti qui per vedere il processo?"
Sha: "Uno dei più belli, a mio avviso."
Har: "Signore anche lei?"
Sha: "Certamente. E non me ne pento. Complimenti signor Potter, anche meglio di alcuni tra i migliori avvocati! Al dipartimento degli Auror servirebbe proprio una testa come la sua"
Har: "Io non so che dire...grazie davvero. Ma non sono-"
Sha: "Oh tranquillo Sg. Potter, ha tutto il tempo per prendere il suo diploma, il dipartimento Auror la aspetta a braccia aperte. Anche se dovesse scoprire che non è ciò che vuole, ci sarà sempre una porta aperta per lei."
Art: "Primo ministro, che piacere!"
Sha: "Arthur Weasley -"

Harry non riusciva a descrivere la gioia che provava in quel momento. Aveva fatto pace con Ron, aveva salvato Draco e sua madre. Lucius era stato spedito con un biglietto di sola andata per Azkban e tutta la famiglia Weasley, era corsa a supportarlo.
Aveva anche ricevuto una proposta per il lavoro che ha sempre sognato di fare.
Stava provando davvero quella gioia, quella momentanea, fugace, che Harry tanto odiava.

Fu destato dai suoi pensieri quando la donna che aveva appena salvato da una condanna di reclusione, si fermò poco distante dal gruppo, facendogli capire di volergli parlare privatamente. Il ragazzo si scollò Ginny dal braccio e si allontanò con un " torno subito" dalla folla di teste rosse che ora intraprendevano conversazioni diverse.

Nar: "Potter.."
Har: "Signora Malfoy"
Nar: "Io, non so proprio come ringraziarla. Dopo tutto quello che la mia famiglia le ha arrecato.."
Har: "Signora, sono io a doverla ringraziare. Io le devo la vita, tutti gliela dobbiamo a dire il vero. Se non avesse mentito, non sarei sopravvissuto."
Nar: "Il mio è stato un atto di puro egoismo. Ho solo pensato al bene di mio figlio... quindi sono qui a nome di tutta la mia famiglia.."
La donna iniziò pian piano a piegarsi, fino a effettuare un inchino, che date le sue condizioni fisiche, era sorprendentemente eseguito da manuale.
Nar: "..per chiederle scusa, di tutto."
Har: "La prego si alzi!"
Il moro corse subito ad aiutare la donna ad alzarsi.
Har: "So perfettamente che non è colpa sua." Riprese ora che Narcissa era tornata in posizione eretta.
"Ho fatto ciò che sentivo. Anche il mio è stato un atto egoistico."
Nar: "Potter, tu.."
La donna si fermò prima di continuare. Non capiva il perché avesse detto così. O meglio, un sospetto lo aveva, ma non poteva certo saltare alle conclusioni. Doveva raccogliere prove, evidenze al riguardo.
Har: "Ah, quasi dimenticavo...sapete già dove stare? Avete una casa che possa ospitarvi?"
Nar: "Beh, ora non le sembra di essere alquanto indelicato? Ha sentito la sentenza, non abbiamo più niente...ma immagino che troveremo un modo, io e Draco."
Rispose indispettita
Har: "Mi scusi signora, non volevo risultare invadente, ma il fatto è che.."
Harry si morse la lingua. Stava davvero per farlo? Va bene salvarli dal processo ma...questo? Forse era troppo. Si stava torturando le mani, indeciso su cosa fare. Ma quando i suoi occhi si poggiarono sul viso sfregiato di Draco, le parole gli uscirono come un fiume.
Har: "Vede, Sirius era il mio padrino e quando...."
Proprio non ce la faceva, non riusciva ancora, a distanza di anni, a parlare della prematura scomparsa del suo padrino. Diventava troppo reale se detta a voce alta.
Har: "Beh, la casa a Grimmauld Place è grande, so che è stata la casa di proprietà della famiglia Black per anni, e ora verrà a vivere con me anche sua sorella, Andromeda Thonks, per occuparci insieme del piccolo Teddy.
Magari potrebbe essere un occasione per riunirvi, potreste venire anche voi. Ci sono stanze per tutti. E se proprio non dovesse andare bene, avreste un tetto provvisorio fino a quando non riuscirete a trovare qualcosa di meglio."
Narcissa era esterrefatta. Non poteva credere alla bontà d'animo di quel ragazzo. Sì, aveva salvato il mondo magico, ma aveva salvato anche loro da Azkban e ora li stava salvando dalla strada? ... finalmente capiva il motivo per il quale il figlio lo chiama "San Potter". Doveva essere veramente un santo.
Il ragazzo però, dopo un po' di tempo che la donna aveva passato con gli occhi e la bocca aperti per lo stupore, e non avendo ricevuto ancora una risposta, iniziò a impanicarsi. Magari era stato troppo azzardato.
Har: "Cioè, non si senta costretta a dover accettare o dovermi rispondere subito, si prenda il suo tempo per parlarne anche Draco"
Draco. Quella fu la parola chiave per risvegliare la donna dal suo stato di trance. Pensò a quanto in quegli anni, il figlio gli avesse parlato di Potter. Fino allo sfinimento in effetti. Aveva visto come lo aveva guardato, durante la guerra, in tribunale, e come a sua volta era stato guardato dal ragazzo con gli occhi di giada.
Non sapeva se fosse la scelta giusta, ma poteva essere la chiave per rendere felice il suo bambino, davvero felice.
Nar: "È- è sicuro che possiamo? So i nostri trascorsi ma non vorrei davvero approfittare di lei in questo modo."
Har: "Più che sicuro. E poi la casa è davvero grande, nel peggiore dei casi ci sarebbe anche la possibilità di non vedersi per nulla."
Non fece intempo a rispondere che a quella conversazione si aggiunse un terzo componente.
Dra: " Pottah!"
Nar: "Oh Draco, giusto in tempo! Stavo per dire al signor Potter che accettiamo la sua generosa offerta . Vivremo a Grimmauld Place per qualche tempo, fino a quando non riusciremo a stabilizzarci in una nuova dimora!"
Drac: "Tu, COSA?!?"
Disse con una voce più stridula di quella che volesse.
Nar: "Vado a informare il giudice sulla nostra nuova disposizione, tu assicurati di ringraziare il signor Potter."
Concluse allontanandosi, con il sorrisetto fiero di chi aveva appena lanciato una miccia.
- Tale figlio, tale madre- si ritrovò a pensare sogghignando Harry. Mentre Draco, beh sembrava essere stato colpito in pieno, più che da una miccia, da una bomba vera e propria.

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