XIV.

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Sha:"Harry, ragazzo che piacere vederti. Presumo ti sia arrivato il mio patronus."

Harry si era mosso in automatico senza riflettere quando era entrato nel camino. Non aveva nemmeno pensato che il collegamento al ministero potesse non essere già stato aperto, siccome non aveva finito di ascoltare il messaggio.

Ma a quanto pare il camino era già funzionante, e collegato direttamente all'ufficio del ministro della magia in persona, davanti al quale si trovava ora, senza sapere il perché o cosa dire.

Non sapeva che gli era preso, dal lancio della monetina era uscito testa, per cui avrebbe dovuto restarsene a casa e tentare di fare pace con Ron.

Ma quando aveva sentito che alla fine avevano catturato Lucius Malfoy e tutta la sua famiglia, il ragazzo dagli occhi di giada aveva ricordato un' altro paio di occhi, quasi argentei, ma in qualche modo così simili ai suoi, e "magicamente" era già nel camino.

Har: "Bu-Buonasera Ministro..ecco, io..ehm. Si, in effetti sì."
Sha: "Sapevo ti saresti precipitato qui, perciò ho provveduto ad aprire il camino. E a quanto pare avevo ragione."
Har: "mi scusi.." rispose il ragazzo in imbarazzo.
Sha: "Ma non stare in piedi, accomodati." disse mentre versava del the apparentemente appena fatto in due tazze.
Sha: "Zucchero?"
Har: "Un cucchiaino, grazie." rispose il più giovane sedendosi in modo titubante.
Sha: "Immagino che tu voglia testimoniare al processo, giusto?"
Har: _Però, dritto al punto il damerino_ "Beh sì, sono qui per questo, è già iniziato?"
Sha: "Strano...Credevo di aver incluso nel messaggio che si sarebbe tenuto domani alle 8."
Har: "Oh...io, non ho finito di ascoltare...mi dispiace" disse a voce sempre meno udibile, guardando in basso e torturandosi le mani.
Sha: "Tranquillo ragazzo, è comprensibile. Non c'è bisogno che tu ti senta in imbarazzo. Il tuo senso di giustizia è lodevole come sempre. Anche se hai sofferto tanto alla tua giovane età, riesci ancora a trovare il tempo, e soprattutto la forza di volontà nel dare alle persone ciò che si meritano."
Har: "So che sembra illogico, ma in verità voglio testimoniare a favore dei Malfoy...so chi è Lucius e ciò che ha fatto, e non sono qui per difendere lui. Ma so anche che la Signora Black e il figlio Draco non c'entrano nulla, hanno avuto un ruolo cruciale nella disfatta di Riddle, e sono pronto a testimoniare sotto veritaserum, se fosse il caso."
Sha: "Di certo non sarà questo a cambiare la mia opinione di te. Il tuo senso di giustizia rimane comunque più che meritevole di lode."

A quelle parole Harry sorrise ed iniziò a rilassarsi, sentendosi accettato e capito.

Sha: "Tuttavia, indipendentemente da ciò che tu vorrai testimoniare al processo voglio mettere in chiaro alcune cose."
Ed il ragazzo tornò ad essere teso come una corda di violino.

Sha: "Non deve essere facile rimuovere quest'onere morale, che ti è stato accollato da ormai troppo tempo. Ma, Harry, voglio che tu sia sicuro di ciò che fai."
Shaklebolt si alzò dalla sua poltrona e andò a poggiare una mano sulla spalla di Harry, che si trovava seduto dall'altro lato della scrivania.
Sha: "Questa è una cosa che non ti riguarda più. Non hai alcun obbligo morale nè nei confronti di quelle persone, nè della comunità magica. Hai già fatto così tanto per tutti, non sentirti in obbligo di dover fare ancora. Sei solo un ragazzo, e meriti di vivere la vita spensierata che ti è stata sempre negata."

Harry pensò a fondo alle parole che gli erano state dette, e da un lato sentiva sollevato un fardello enorme dalla propria nuca, ed era grato di aver  finalmente ascoltato proprio quello che voleva sentirsi dire da tempo.
D'altro canto però, sapeva anche ,o meglio si imponeva, un altro tipo di debito morale.

La morte di tanti innocenti era avvenuta a causa sua e non si sarebbe mai potuto perdonare per quello.

Ma questo non c'entrava nulla con il processo dei Malfoy, lui era lì per un altro motivo...solo ignorava quale fosse. Sapeva che era li perché lo voleva e non perché si sentisse costretto da una moralità forzata, solo non sapeva PERCHÉ lo voleva. Ma giurò su Godric che lo avrebbe capito.

Har: "La ringrazio signore, davvero. Ma le assicuro che questa non è solo una cosa che sento di dover fare, ma è anche qualcosa che voglio fare. Non è una forzatura morale."
Sha: "In questo caso, sono più che felice di questa tua decisione!"

Har: "Signore...dove si trovano ora?"
Sha: "Questa è un'informazione riservata, non posso rivelartela. Ho già trasgredito le leggi per avvisarti."
Har: "Posso almeno vederli?"
Sha: "Mi spiace Harry, non posso fare altro. Mi ha fatto piacere parlare con te, ma ora è arrivato il momento di andare. Ci vediamo domani al processo."
Har: "La prego signore, solo 10 min-"
Sha: " Buona notte Harry." Concluse l'uomo attivando il camino per G.P., e notificando al ragazzo che non avrebbe cavato un ragno dal buco restando lì.
Così Harry, abbastanza deluso, si alzò dalla poltrona, salutò Shacklebolt cordialmente, e scomparve tra le fiamme verdi dirigendosi a casa.

Grimmauld Place era vuoto, freddo e buio. Nulla che non si potesse risolvere con la magia, ma era Harry a volerla così.
Era deluso, avrebbe voluto parlare con Draco, sapere che aveva fatto in quei giorni, dove era stato e cosa aveva pianificato di fare. Ma gli era stato negato.
Come avrebbe reagito, quando avrebbe scoperto che stava per testimoniare anche a suo favore? E poi, in che condizione lo stavano tenendo?... li stavano tenendo..entrambi . Sí, Harry era decisamente preoccupato per entrambi.

Cosa sarebbe successo domani? Sarebbe riuscito a scagionarli? E se fosse riuscito, che cosa avrebbero fatto poi? Harry già immaginava la voce spocchiosa di Draco urlargli contro che non aveva bisogno della sua pietà, della sua innata capacità di voler dimostrare a tutti quanto buono e misericordioso fosse "Saint Pottah" ecc, ecc...

-Forse avrei dovuto insistere di più e parlare con lui...-
_ O forse no._
-...perché dici così?-
_ Non ricordi come il biondino ti abbia minacciato, di non far sapere nulla alla madre del vostro incontro?_
- Si ma, cosa c'entra?-
_ Ma sei proprio tonto! Salazar ti prego prendimi con te!_
-Uff, smettila di fare la melodrammatica e spiegati meglio._
_Buon Merlino, se fossi andato a parlargli adesso, la madre lo avrebbe ovviamente scoperto, e così anche Lucius! Sarebbe stato nei guai fino a domattina._
-Io...non ci avevo pensato.-
_ Maddai? Davvero?? Fortuna che ci sono io o faresti solo casini. _
-Non è che io abbia così tante persone oltre a me stesso...ora ho perso anche Ron...-
_ Ah, quindi NOI ora siamo IO. Sono te solo quando ti conviene eh?_
-È un tuo modo per non farmi pensare a Ron?-
_No, è il TUO modo._
-Touchè.-

Rimasto ancora una volta tra se e se, Harry era arrivato di fronte all'albero genealogico della famiglia black.

Odiava quel dipinto, ma era l'unico luogo in cui potesse vedere anche un solo ricordo del suo padrino.

Il nome di Sirius si leggeva ancora. Il ramo era appassito, segno che non avrebbe portato discendenza...non che cambiasse qualcosa dato che era stato disconosciuto anni e anni prima.

A dire il vero, ora a guardarlo bene, tutto l'albero era appassito. Restavano solo un paio di rami vegeti: quello di Andromeda, il cui volto era stato però bruciato come quello di Sirius perché appunto disconosciuta, e quello di...Narcissa! È vero, Narcissa era un membro della famiglia Black!

-Chissà che rapporto aveva con Sirius..quanto mi manchi Sirius. Avresti fatto lo stesso al posto mio?-
_Probabilmente no_
-Già, lui avrebbe....HA dato la vita per i suoi amici...-
_Sirius sarebbe rimasto a casa e avrebbe fatto pace con Ron, ma tu non sei lui._
-A quanto pare... non gli somiglio nemmeno un po'.-




_ Non è mica detto sia un male._

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