XL.

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Se qualcuno avesse detto ad Hermione Granger, che poco prima di Natale lei si sarebbe trovata a cercare di aiutare Draco Malfoy, probabilmente avrebbe affatturato quel pazzo all'istante.

Eppure, stava esattamente accadendo quello.

Per questo, ora, si trovava davanti a quella porta, mettendo da parte tutti i cattivi ricordi che quel biondo le aveva causato.

Dal bullismo per il suo stato di sangue, l'inadeguatezza, al senso di oppressione e i continui giudizi.
Per non parlare di quello che aveva fatto ai suoi due migliori amici.

Ma di quella persona crudele che era Draco Malfoy, ormai non ne restava più alcuna traccia.

Lei stessa aveva assistito a quel cambiamento, e pur essendo titubante all'inizio, aveva sempre supportato il suo amico, in quei sentimenti che nemmeno lui sapeva ancora di provare .

-" Her: "Forse...forse potrei parlarci io."
Gin: "Ne sei sicura? Possiamo sempre convincere Harry-"
Her: "Lui non si arrenderà mai, lo sappiamo entrambe.. anche se ha detto così, continuerà ad amarlo, e ne soffriranno entrambi."
Gin: "...e va bene. Se però non te la senti, non sentirti obbligata. Troveremo un'altra soluzione."
Her: "Tranquilla Gin', sono cambiate tante cose in questi mesi, posso farcela. E anche loro...anche loro possono farcela. Hanno solo bisogno del nostro aiuto." "-

Aveva detto prima, ma ora non aveva idea di come ci sarebbe riuscita.

Per quanto l'abbia fatta soffrire,
Hermione in realtà, pensava che Draco fosse una manna dal cielo per Harry.

Lei era stata la prima a vedere il suo amico, subito dopo essersi svegliato dal coma.
Aveva visto i suoi occhi, così spenti, vacui, quando tutti i ricordi della guerra tornarono con prepotenza.
Aveva visto la sua espressione a casa Weasley, appena uscito dall’ospedale.
Ed aveva ascoltato tutto quello che il golden boy si teneva dentro, avanti alla tomba del loro amico.

E tutto ciò, non aveva fatto altro che preoccuparla a morte.

Harry sembrava un morto vivente. Come se in verità, la sua anima fosse morta in quella foresta, e di lui fosse rimasto solo un mucchio di carne e ossa.

E forse, per Harry, era davvero stato così.

Eppure...
Da quando Draco era riapparso dal nulla, ed aveva iniziato a legare con il moro, i cambiamenti in quest’ultimo erano innegabili.

Era più sorridente.

Comunque stanco, ma meno cupo.

Aveva ripreso a mangiare bene….aveva anche fatto shopping per Diana!

E anche gli occhi, poco alla volta, riacquistavano la loro luce.

Ma la ragazza, da strega più brillante della sua epoca quale era, aveva osservato anche Draco.

Non avrebbe mai dimenticato di come il biondo, al proprio processo, sembrasse così vuoto, così....rotto.
Talmente rassegnato al proprio destino, da sembrare avesse già iniziato a subire gli effetti del bacio dei dissennatori.

Ma anche lui, non appena aveva riavuto Harry nella sua vita, era cambiato.

Hermione lo sapeva che il purosangue non stava bene con sé stesso. Si vedeva, soprattutto quando lo trovava da solo.

Ma era come se, quando stava con Harry, riuscisse a perdonarsi, poco a poco.
Minuscoli passi, ma costanti.

E col moro sorrideva, lo sfidava, rideva.

La mia Epifania Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora