Epilogo.

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Un raggio di luce del primo giorno del nuovo anno, passava incurante tra le tende socchiuse frettolosamente.

Non era particolarmente luminoso, date le basse temperature stagionali. Ma fu incredibilmente preciso, dritto sulle palpebre chiare e stanche, ancora chiuse dalla notte precedente.

Era quasi come se il sole stesso, si stesse prendendo gioco del sonno ritrovato del biondo.

Inevitabilmente aprì gli occhi.

Il primo colore che invase la sua visuale fù nero.
No, era marrone...un marrone scuro.

Sembrava quasi il legno del suo vecchio letto, quello a casa di Harry, ma nella nuova casa non aveva un letto a baldacchino.

Man mano che il suo cervello si svegliava, ed iniziava a formulare nuovi pensieri, anche le sensazioni corporee lo fecero, e notò uno strano peso al livello delle clavicole.... così come un insistente fastidio al fondoschiena.

Per di più, non potè fare a meno di notare, che nonostante ciò, non si sentiva affatto irritato dal tutto, anzi!
Si sentiva incredibilmente riposato, e ciò affievoliva il suo solito malumore mattutino, spesso generato dall'incubo più recente al risveglio.

Ricordava di aver già sentito questa sensazione, ed era stato-

-Harry!-

Doveva indagare.

Abbassò lo sguardo, e trovò in corrispondenza del peso che sentiva sul petto, un braccio dalla pelle ambrata, e ricoperto di peluria scura, sul quale risultavano come dune, delle vene prominenti che continuavano anche sulla mano.

La realizzazione lo colpì come un colpo di pistola, e ciò sortì l'effetto di farlo arrossire come mai prima d'ora.

Beh....quello, insieme anche ai ricordi della sera prima, che ritornarono a galla tutti insieme, ora che poteva dire di essersi svegliato.

Una leggera risata, lo fece sobbalzare.

Voltò così il suo sguardo verso quel suono, che ormai aveva capito di amare, e vi trovò i due smeraldi che lo stavano già guardando da un po'.

E solo in quel momento, si accorse dell'altra mano del moro. Che era posta dietro alla sua testa, e che gli stava accatezzando dolcemente i capelli, probabilmente da prima che si svegliasse.

Rimase incantato.

Non poteva credere che tutto quello fosse solo per lui.

Lo sguardo di Harry era bellissimo, carico di amore e di emozione, e con un sorriso che lo acconpagnava da parte a parte del volto.
Per non parlare, che la coperta copriva solo parte del corpo scolpito di quel ragazzo, che lasciava scoperto da ogni tipo di tessuto, il petto virile e buona parte di quegli addominali che avrebbero fatto sbavare persino un ragazzo etero.

Ed era tutto suo.

Dra: "Bu- buongiorno..."
Har: "Buongiorno amore."

Come se non bastasse, al già crescente imbarazzo di Draco, si aggiunse anche quel nomignolo detto con leggerezza, che sapeva corrispondere però a verità.
Ed il bacio sulla fronte che ricevette subito dopo, fu il colpo di grazia.

Har: "Che fai, ti imbarazzi per un bacino?
Dopo quello che abbiamo fatto ieri?"
Questo lo fece se possibile, diventare ancora più rosso, tanto da iniziare ad assumere delle sfumature di viola.

Dra: "Harry jamer Potter, sei un pervertito."
Rispose, questa volta prontamente, prima di lanciare il cuscino (diventato del tutto inutile, ora che aveva il braccio di Harry) in faccia al moro.

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