Quindici.

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Rimasi interdetta dalla sua domanda, lo guardai male e lui sorrise.

-No, certo che non faremo sesso!- sbraitai, puntandogli il dito contro.

-Perché no?- ebbe il coraggio di chiedere, facendo il labbruccio.

-Semplicemente perché ti conosco da troppo poco tempo!- urlai, lanciandogli il cuscino contro.

Rise e alzò gli occhi al cielo.

Presi un cambio e aprì la porta del bagno -Tanto sai che succederà, prima o poi.- mugolò qualcosa e si alzò, ammiccando.

-Smettila, Luke, non voglio parlarne!- posai i vestiti sul mobiletto e mi slegai i capelli, scuotendo la testa.

Ridacchiò e mi passò dietro, prendendo i suoi boxer grigi. Lo guardai male e scrollò le spalle.

Presi la sua maglia e inziai a piegarla, lui rimase dietro di me, con un sorriso furbo stampato in faccia.

Giocherellava con le punte dei miei capelli, arrotolandoseli sulle dita e sorridendo.

-Sei bella.- non lo guardai, cercando di allineare le pieghe della sua maglietta.

Lo guardai dallo specchio, lasciò un piccolo bacio sul mio collo e alzai gli occhi al cielo.

-Sei angosciante, davvero.- dissi e scoppiò in una fragorosa risata.

L'unica fossetta comparì sulla sua guancia. Era bello quando sorrideva. Insomma, era sempre bello, ma quando sorrideva volevo sotterrarmi.

-Stanno bussando, vai ad aprire.- mormorai, facendo un cenno con la testa.

Dei colpi secchi provenivano da fuori la stanza, lui sospirò e si indicò.

-Sono praticamente nudo, vai tu.- scossi la testa e lo spinsi fuori dal bagno.

-Tra poco lo sarò anche io, quindi vacci tu e non scassarmi il cazzo, Luke.- sorrisi beffarda.

-Sei sempre così fine e gentile con me, Rose.- gli chiusi la porta in faccia, inziando a spogliarmi per entrare in quella benedetta doccia.

Luke's POV

Andai ad aprire la porta della camera, stringendomi l'asciugamano intorno ai fianchi.

-Luuucas, state scopando?- Michael.

Continuò a bussare fino a quando non aprì la porta, guardandolo.

-Perché cazzo sei ubriaco?- entrò in camera, sedendosi sul letto e guardandomi.

-Stavate scopando?- mormorò, gli occhi leggermente arrossati.

Scossi la testa e ridacchiò.

-Trattala bene.- quasi minacciò, bevendo un sorso della sua birra.

-So come trattare Rose, ma si può sapere perché sei ubriaco? Oltretutto perché sei nella mia stanza? Esci, lei è sotto la doccia e non voglio che esca e che ti trovi qui.- strinsi la mascella, indicando la porta.

Annuì e continuò a ridacchiare.

-Beh, ciao Luke!- strillò, uscendo.

Chiusi la porta, mi infilai i boxer e strisciai sotto le coperte.

Dopo poco, Rose uscì dal bagno, un ridicolo pigiama blu con delle stelline adosso.

-Che cos'è quella roba?- indicai la sua maglia, lei incrociò le braccia sotto al seno e scosse la testa.

-È il mio pigiama preferito, stá zitto.- ridacchiò, arricciando il naso e passando da scopabile ad adorabile in pochi secondi. Strabiliante.

-Vieni qui.- allargai le braccia e si trascinò fino al mio corpo, appoggiando la testa sul mio petto.

Le mie mani veloci scivolarono fino al suo fondoschiena, che strinsi delicatamente. Sussultò e scosse la testa.

Iniziai a canticchiare, e poco dopo sentii il suo respiro regolarizzarsi. Si era addormentata.

Gli lasciai un piccolo bacio tra i capelli e l'osservai.

Il naso piccolino, le ciglia lunghe e bionde, una piccola ruga tra le sopracciglia gli si era formata perchè aveva aggrottato la fronte.

Premetti le labbra contro di essa e subito si rilassò, mugolando qualcosa e stringendomi a se.

-Sono qui, non scappo.- ridacchiai.

-Stá zitto, Luke.- mormorò. 

Anche nei suoi sogni rimanevo la grande testa di cazzo che ero, ma mi bastava sapere che lei mi amava per essere felice.

-Ti amo, lo sai?- gli chiesi, baciandogli una guancia.

-Concerto?- continuò a parlare di cose a caso, e mi faceva ridere la cosa.

Crollai poco dopo, sopraffatto dalla bellezza della ragazza di fianco a me.

*********

-She said, hey, it’s alright, does it make you feel alive? Don’t look back, live your life, even if it’s only for tonight!- una figura piccolina si scateneva a ritmo di musica, teneva la spazzola tra le mani a mo di microfono. Muoveva i fianchi e ridacchiava di se stessa.

Mi stropicciai gli occhi e sorrisi.

-She said, hey, it’s alright if it makes you feel alive.- saltellò e la canzone finì. 

Si girò e sorrisi, mentre le sue gote si colorarono di un rosso acceso.

-Perchè non mi hai detto che eri sveglio!?- urlò, incazzandosi. Risi e alzai le spalle. Era carina.

-Se te l'avessi detto, avresti smesso di muovere quel tuo grazioso culo.- sorrisi beffardo e fece una smorfia.

-Farò finta di non aver sentito.- rimise a posto la spazzola e ridacchiai, guardandola.

-Vado a fare colazione, muoviti e finisci la valigia o non ci faremo scrupoli a lasciarti qui.- si infilò delle Vans e uscì, sbattendo la porta.

Buttai lo spazzolino nella tasca del mio trolley e scesi, trovando Rose seduta comodamente sulle gambe di Calum.

Si alzò e mi sorrise, lanciai un'occhiataccia al moro e presi posto davanti ad Ashton.

-Mi esplode la testa.- si lamentò Michael.

-Finchè continuerai ad ubriacarti ti verrà sempre il mal di testa.- disse la rossa, sorridendo e posando un bacio sulla fronte del ragazzo. Lei gli mise distrattamente una mano tra i capelli, giocherellando con le ciocche colorate e ridacchiando alle stupide battute del riccio.

Sapevo che la loro era solo amicizia, ma in qualche strano modo io ero fottutamente geloso.

Egoista, ecco, la volevo solo per me e non volevo che altra gente la guardasse o toccasse.

-Potete smetterla di fare questo giochino perverso con me? Grazie.- mormorai, infastidito.

-Che giochino perverso?- mi guardò Susan, alzando un sopracciglio.

-Sapete che sono geloso, quindi voi due non dovete guardare così la mia fottuta ragazza!- indicai il neozelandese e Michael.

-E tu, Rose, non vedi che il tuo amico Mikey sta solo aspettando il momento giusto per portarti via da me?-la guardai e lei scosse la testa.

-Siamo tuoi amici, Lucas, non siamo contro di te.- Calum posò la forchetta e mi guardò.

-Certo, come no.- sbottai e Rose si alzò dalla sedia.

Il suo sguardo era pieno di indignazione e sapevo che si sentiva offesa dalle mie parole.

-Se davvero la pensi così allora non riesco proprio a starti vicino.- la vidi allontanarsi e aggrottai la fronte, guardando gli altri.

Fecero come lei, uno ad uno, finchè non rimasi solo in quel fottuto tavolo.

Ashton se ne andò per ultimo, si fermò dietro di me e scosse la testa, stringendo la mano alla sua fidanzata.

-Chi ha bisogno di una sana scopata, adesso?- disse befferdo, per poi andarsene.

follow me ; lrh (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora