Quarantuno.

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All'aereoporto quasi mi congelai.

Spostai lo sguardo dal quadernino che tenevo tra le mani e lo rivolsi verso il ragazzo biondo che camminava verso di me. Quando su vicino, mi porse un bocchiere di carta colmo di caffè, si sedette di fianco a me e mi prese il viso tra le mani.

-Non devi piangere.- mi disse, sorridendo e strofindando la punta del naso contro il mio. Con i pollici accarezzó i miei zigomi e mi tirai le maniche del suo golfino.

-Te l'ho detto, ogni giorno, leggi una pagina.- mi ricordò, indicando il quadernino dalla copertina nera e lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

-Non voglio che tu te ne vada.- mormorai, buttandomi tra le sue braccia e affondando il viso nel suo collo, inspirando il suo profumo dolce e estasiante.

-Credi che per me sia facile lasciarti, piccola?- strinsi la sua maglia tra le mani, come se quell'azione potesse realmente tenerlo con me. Singhiozzai, le sue mani accarezzarono delicatamente la mia schiena e non mi importava del fatto di apparire debole.

Luke mi faceva quell'effetto, riusciva a distruggermi e ricomporre tutti i pezzi del mio essere in pochi secondi. Crepare la mia corazza e lasciare che i sentimenti mi travolgessero, tutto l'amore che provavo per lui riversato nei miei gesti.

-Mi dispiace così tanto.- sussurrò, lasciando un bacio tra i miei capelli biondi. Michael nel weekend me li aveva tagliati e tinti di un biondo platino davvero stupendo. Ma in quel momento i capelli non erano il mio problema. Il problema era che avevano vietato ai ragazzi di portarci con loro per il resto del tour, ovvero per le quattro settimane rimanenti.

-Ti prometto che ti chiamerò su Facetime o Skype ogni giorno.- disse e mi prese il viso tra le mani, sorridendo, ma con un velo di malinconia davanti agli occhi.

-Queste settimane voleranno, te lo prometto.- continuò, scostando qualche ciocca da davanti al mio viso.

-Ti amo, Rose, capisci?- un sorriso sincero e dolce nacque sul suo volto, annuì e continuò a guardarmi, come se volesse memorizzare ogni minimo dettaglio che una telecamera non può cogliere.

Calum lo richiamò e disse che l'aereo privato era pronto.

-Non dimenticartelo.- disse, prendendo il suo borsone e alzandosi. Lo seguii e sentii i miei occhi colmarsi si lacrime.

-Ti amo.- mi disse un ultima volta, prima di sparire dietro le porte a vetri.

-E io di più.- mi toccai le labbra, cercando di realizzare che non l'avrei baciato per quattro settimane e mi strinsi nel golfino con ancora il suo odore.

Susan mi corse vicino, gli occhi gonfi, le labbra ancora umide e un fazzoletto tra le mani. La abbracciai. Mamma mi diceva sempre che gli abbracci riescono a togliere molti pesi dal petto e a far sorridere le persone.

-Mi mancheranno.- abbozzai un sorriso, lei annuì e ingoiai le lacrime.

-Torniamo a casa ora, ragazze.- ci raggiunse Halsey, l'aria abbattuta e lo sguardo basso. Michael, con il suo orgoglio, non l'aveva neppure salutata, preferendo invece stare tutto il fottuto tempo sul cellulare.

-Mi dispiace.- sussurrai, raccogliendo il quadernino di Luke e il mio caffè.

-Non fa niente, hey, sto bene.- sorrise lei, prendendo la sua borsa e uscimmo dalla zona riservata. I fotografi erano ancora lì, così mi ricordai di ciò che mi disse Calum una volta.

Alzai il dito medio e camminai tranquillamente in mezzo a loro, seguita da due ragazze confuse. Finalmente arrivammo al nostro van e mi ci infilai dentro, sospirando.

+

"Sei il bacio distratto la mattina appena sveglio, le mie mani tra i tuoi capelli e l'amore"

Questo era ciò che Luke aveva scritto sulla prima pagina di quella sorta di diario, mi disse di leggere una pagina ogni giorno, così da non dimenticarmi il suo amore nei miei confronti. Come se potessi realmente farlo.

Sorrisi per le sue parole dolci e la porta della camera si aprì, Liz mi guardò e si sedette di fianco a me.

-È la prima volta che vi separate?- mi chiese, prendendomi la mano e sorridendo.

-Si.- ammisi, arrossendo.

-Potremmo andare a fare shopping, se vuoi.- propose, l'ultima cosa che volevo fare era uscire da quella camera.

-In realtà non mi sento molto bene Liz, scusami, mi dispiace.- sussurrai, scusandomi.

-Tranquilla tesoro, torneremo verso le sei, riposati.- sorrise dolcemente e mi baciò la fronte, alzandosi e andandosene.

-Grazie.- la ringraziai e sorrise.

Sospirai e mi alzai, lo spostamento d'aria mi buttò in faccia l'odore familiare e rassicurante di Luke.

Passai il pomeriggio a esplorare la sua camera.

Ad un tratto, il pc iniziò a fare rumore, guardai lo schermo e accettai la videochiamata Skype, trovandomi davanti il viso assonnato di Luke.

-Hey, amore.- la sua voce era roca, intorno a lui una sorta di corridoio.

-Come stai? Com'è andato il viaggio?- chiesi, rimettendomi comoda sul letto e giocando con la felpa.

-Inizio col dire che non sono ubriaco.- mormorò, tirando fuori una chiave e cercando di aprire la porta.

-Ce la fai, Luke?- ridacchiai, dopo la terza volta che imprecò contro la serratura.

-Si, ecco, benvenuta nella mia camera.- fece un gesto con la mano e aprì la porta, cambiando fotocamera e inquadrando l'enorme stanza lussuosa.

-Vai a farti una doccia.- gli consigliai, ridendo. Lui sbuffò e mi rivolse un sorrisetto sbronzo.

-Vuoi che metta il cellulare in doccia, piccola?- ammiccò e risi per il suo ragionamento poco razionale.

-No, voglio che tu vada a lavarti e che dorma.- dissi, appoggiando la testa al cuscino. Lui sbuffó.

-Tra cinque minuti torno, stai in linea?- chiese e io annuì, sbadigliando.

Appoggiò il cellulare sulle coperte e cinque minuti dopo lo riprese, inquadrandosi. Aveva ancora i capelli umidi, le guance rossicce e l'aria stanca.

-Sai cosa ci vorrebbe ora?- disse, grattandosi la pancia e guardandomi.

-Cosa?- chiesi, stringendo il cuscino tra le braccia.

-Fare l'amore con te.- disse e sentì le mie guance andare praticamente a fuoco.

-Mi manchi.- continuò, sorridendo dolcemente.

-Anche tu, Lukey.- sorrisi e avvicinò il cellulare al viso, premendo le labbra contro la telecamera. Risi per quella sorta di bacio e fecilo stesso, per poi riappoggiarmi al cuscino.

-Sono contento del fatto che sia rimasta a casa mia, in camera mia.- disse e sorrisi.

-Ora dormi.- mormorai dolcemente, sbadigliando.

-Dormi anche tu, Rose.- si passò una mano sugli occhi e appoggió il cellulare di fronte a sé. Lasciai il mio pc aperto e lo coprì per metà con la coperta, ridacchiando.

-Buonanotte.- mi augurò e chiuse gli occhi.

-Buonanotte.- risposi e mi addormentai.

[Sorreh per il capitolo corto.

*michael's voice*
balls.

Baci baci.]

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