Trentanove.

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-But if you ask her she'll say "i really love Starbucks!"- Michael cantò, facendo esplodere l'arena in risate e urla.

Continuai a cantare con loro, alzando le braccia al cielo e ridendo.

-L'ultima canzone, Irvine!- annunciò il bassista, guardando gli altri.

Il concerto finì alle undici e quaranta.

Lasciai che l'arena si svuotasse e Calum scese dal palco, canticchiando e infilandosi le mani in tasca.

-Ragazze, che avete in programma di fare stanotte?- chiese, scavalcando la transenna e appoggiandocisi contro.

-Dormire.- mi stiracchiai e arricciò il naso.

-Noi rimaniamo qui, facciamo una sorta di notte in bianco.- indicò gli altri ragazzi, che stavano sistemando le chitarre.

-E precisamente, che fate?- chiesi, incuriosita.

-Ash ha comprato quattro bottiglie di vodka, ci mettiamo in pigiama e stiamo sul palco a fissare gli spalti vuoti.- alzò le spalle e sorrisi. Se c'era qualcosa con cui andavo molto d'accordo, questa era la vodka.

-Molto poetica come cosa.- lo presi in giro e Susan rise.

-Sai, siamo una band seria.- disse lui, e alzai gli occhi al cielo.

-Per favore.- ridacchiai.

-Quindi, posso contare su di voi o dovrò circondarmi di coglioni come sempre?- ci chiese poi, e io guardai la mia migliore amica.

-Ci stiamo.- rispose la bionda.

-Siete grandiose!- ci sorrise e ce ne andammo.

Dopo aver preso e messo il pigiama, tornammo sul palco oramai vuoto.

-C'è qualcuno?- chiesi, scostando la tenda nera che dava sul palco. Il posto era buio, e non vedevo davanti al mio naso.

-Giuro che se questo è uno scherzo, vi uccido.- dissi, stringendo la mano di Susan.

-Buh!- una luce si accese all'improvviso e rischiarò il volto del neozelandese.

Susan urlò e io feci lo stesso, correndo verso il ragazzo e spingendolo per le spalle.

-Fottuto coglione!- ridacchiò e si coprì il viso con le mani, cercando di proteggersi dai miei colpi. Risi e mi bloccò, stringendo le braccia intorno a me e perdendo l'equilibrio.

Continuai a ridere e finalmente mi lasciò, mi tirai a sedere sulla sua pancia e gli strinsi le braccia tra le dita.

-Sei un'idiota!- ridacchiò e lui annuì, consapevole.

-Mi stai facendo male, Rose!- cercò di liberarsi, ridendo.

-Lo so, te lo meriti, mi hai fatto venire un colpo al cuore!- sorrise e alzò le sopracciglia.

-Non è colpa mia se sono bellissimo.- si vantò e alzai gli occhi al cielo, mentre qualcosa mi picchiettò la spalla. Mi girai.

-Disturbo?- alzai lo sguardo e smisi di ridacchiare.

-Cosa? No, lo stavo picchiando.- Luke si mise le mani sui fianchi e scossi la testa, lasciando le braccia di Cal.

-Posso unirmi, allora.- il suo sguardo era duro e scossi la testa, mentre sentì Calum lamentarsi.

-No, per favore.- sussurrò il ragazzo sotto di me.

-No, penso di averlo già fatto abbastanza io, ma grazie.- cercai di difenderlo e il biondo annuì.

-Sta arrivando anche Michael, non voglio che faccia qualche battutina sarcastica su di voi, o sarò costretto a tirargli una sediata in faccia.- disse e andò dietro le quinte.

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