Sedici.

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I think I've had enough, I might get a little drunk.

Appoggiai il mento sul palmo della mano, i ragazzi quella sera furono veramente bravi, e si stava festeggiando il loro ennesimo successo.

Luke era seduto in fondo al bancone, io facevo dondolare le gambe giù dallo sgabello, tra le mani tenevo un bicchiere colmo di brandy. Ne bevetti un sorso, guardai il segno del rossetto che avevo lasciato sul vetro e sospirai.

Io e lui avevamo chiuso, per qualche ragione. Mi sorrise debolmente quando incrociai il suo sguardo. Era ubriaco, ancora una volta.

Si avvicinò e prese posto nello sgabello di fianco al mio.

-Sei ubriaca?- mi chiese, in un sussurro.

-Potrei esserlo.- non capivo neanche io, la testa non mi girava, ma il petto mi andava in fiamme.

I say what's on my mind, I might do a little time

-Perchè ci siamo lasciati, piccola?- chiese, guardandosi le scarpe.

-Perchè è così che deve essere, Luke.- strinsi il bicchiere tra le dita e chiusi gli occhi, prespirando profondamente.

-Passavamo più tempo a litigare che a fare cose normali.- sbottai, guardandolo.

-Cose normali?- ridacchiò, aggrottando la fronte.

-Quello che fa di solito una coppia, ecco, non facevamo mai niente.- scosse la testa alle mie parole.

-Che cosa fa una coppia normale, Rose?- strinse gli occhi in due fessure e alzò le spalle.

-Si coccolano e guardano un film sotto le coperte, stanno svegli tutta la notte a parlare dei loro sogni e a fantasticare, si baciano fino allo sfinimento e finiscono a fare l'amore, Luke, l'amore, non sesso. Vanno in giro a capovolgere il mondo con il loro affetto, si dicono le cose in faccia e non litigano ogni tre dannati secondi. Siamo così giovani e io sento di stare sprecando del tempo con te, ora.- le lacrime mi inondarono gli occhi, appoggiò il bicchiere sul bancone e si asciugò le labbra con la manica della sua maglia bianca.

-Io...- mormorò, prendendomi il viso tra le mani.

-Hai ragione, mi spiace così tanto.- tentò di scusarsi, mentre iniziò a piangere.

-Domani torno a casa, Lucas.- mi alzai anche io, appoggiando la fronte contro il suo petto e sospirando.

Era meglio per entrambi, non eravamo fatti l'uno per l'altra. Non eravamo come Susan e Ashton, loro si che erano belli iniseme. Si facevano del bene l'un l'altro, si riempivano d'amore a vicenda.

-Casa tua?- chiese, gli asciugai le lacrime e fece lo stesso con me.

-Già, torno a Londra, a casa mia.- sorrisi debolmente e annuì.

-Tu non mi ami più?- chiese, sussurrando. Un piccolo singhiozzo uscì dalle sue labbra, facendomi spezzare il cuore.

-Si che ti amo, Lukey, con tutta me stessa, ma è meglio per tutti quanti.- annuì ancora una volta e mi lasciò.

'Cause all of my kindness is taken for weakness.

-Che cazzo hai fatto?- urlò il moro, passandosi le mani tra i capelli.

-Cristo, Rose, sai che hai fatto? Non si riprenderà tanto facilmente, Luke non è quel tipo di ragazzo, cazzo!- agitò le mani, una voce metallica annunciò il mio volo e scossi la testa.

-Che ti devo dire, Calum? Mi dispiace, okay? Non funzionavano le cose, lui era così freddo e non riuscivamo mai ad avere una conversazione decente che non trattasse del mio culo o del sesso!- feci un passo, cercando di raggiungere l'hostess che avrebbe dovuto farmi entrare in quel benedetto aereo, ma lui me lo impedì.

Strinse le mie braccia tra le mani e chiuse gli occhi, sospirando.

-Non so come cazzo stai, ma ti giuro che non trovarai mai nessuno che ti amerà tanto quanto ti ami lui. Sono stato chiaro?- strinse i denti, guardandomi dritto negli occhi.

-Cos'è, una sorta di maledizione, Hood?- scosse la testa, ghignando.

-Questa era solo una previsione, perchè so che sarai infelice senza di lui, infelice come un bambino senza regali il giorno di Natale.- mi liberai dalla sua presa, una parte di me forse sapeva che diceva la verità. Anzi, tutta me stessa lo sapeva, solo che non ero ancora pronta ad ammetterlo.

-Buon viaggio, signorina Jamison.- mi sorrise l'hostess vestita di blu, ridandomi il mio biglietto strappato a metà.

Now I'm Four Five Seconds from wildin'

Impreco, aprendo la porta e trasicnandomi dietro la mia grande valigia.

-Rose?- trillò una voce, mentre una ragazzina mi corse incontro.

-Ciao Eloise!- quasi urlai, sorridendogli.

-Che ci fai qui ora? Credevo che il tour finisse tra molto.- mi strinse tra le braccia.

-Si, ci sono stati dei problemi e ho preferito tornare a casa.- abbassai lo sguardo e annuì, stringendomi una mano.

-È per Luke, vero?- annuì ancora una volta e chiusi la porta dietro di me.

Trascorsi il pomeriggio con lei e mia madre, guardando la tv e cucinando la cena.

E già mi mancava quel ciuffo biondo, quegli occhi azzurri e quel piercing.

follow me ; lrh (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora