Trentacinque.

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Uscì dall'acqua, passandomi una mano tra i capelli asciutti, ci tenevo a loro e di certo non volevo che la salsedine li rovinasse.

Andai verso il mio asciugamano, cercando i miei amici.

Li trovai seduti al bar, stavano parlando tranquillamente e ridevano.

Andai verso di loro, arrivando dietro la sedia di plastica di Rose e appoggiando le mani sulle sue spalle.

-Oh, ciao, bentornato.- sorrise e tornò a chiaccherare con Michael.

Presi il suo cellulare dalla tasca e mi sedetti di fianco ad Ash, aprendo la fotocamera interna e inquadrandoci.

Scattai la foto e aprì Twitter.

"@rosesimpson: HACKER"

Incorporai il selfie e risi, aspettando le notifiche.

Ashton si passò una mano tra i ricci e guardai Susan, che stava parlando al telefono.

-Come vanno le cose?- chiesi, sorridendo al mio amico.

-Tutto alla grande, andiamo d'accordo, a volte litighiamo, ma risolviamo tutto subito.- sorrise e annuì, pizzicandomi il naso con le dita.

-Stasera si festeggia per bene il tuo compleanno, okay biondo?- mi chiese Calum.

-Che volete fare?- li guardai, mentre Rose picchiettò la sigaretta contro il posacenere posto al centro del tavolo.

-Andiamo a bere qualcosa, sai, robe così.- divagò Michael, facendo un cenno con la mano.

-Mi piace come idea.- ammisi e sentii Rose ridacchiare.

+

-Luke, hai visto il mio telefono?- si toccò le tasche, guardandosi intorno. Lo tirai fiori dal mio borsone e glielo porsi, sorridendo.

-Perché ce l'hai tu?- chiese, prendendolo e mettendolo sotto carica.

-Ti odio, lo sai, vero?- sbuffò quando non risposi.

-Tu non mi odi, Rose.- risi e mi avvicinai, scostandogli i capelli su una spalla.

-Si invece, ora voglio farmi una doccia e prepararmi per stasera.- prese l'accendino dalla tasca e lo lanciò sul comodino, mentre le mie labbra si posarno sul suo collo.

-Sono le cinque, hai tempo.- sussurrai, mettendogli le mani sui fianchi e mordendo delicatamente un punto.

-Dipende da ciò che devo fare.- mi rispose.

-Indovina?- ridacchiai, prima di lasciare un segno violaceo sulla sua pelle candida.

-Credo che dovrai tenere a bada i tuoi ormoni per i prossimi tre giorni, Lukey, mi spiace.- si girò, sorridendomi e lasciandomi un bacio sulle labbra.

-Dio, odio quel coso.- arricciai il naso, sedendomi sul letto.

-Quel coso ha un nome e si chiama ciclo.- precisò lei, iniziando a togliere il telo dalla sua borsa.

-Non volevo mancargli di rispetto, scusi.- dissi, sarcastico.

-Senti, non ho deciso io di nascere donna, credi davvero che sia felice di averlo?- incrociò le braccia al petto e scossi la testa.

-No, però.- provai a parlare.

-Però un cazzo, credi anche che io non voglia farlo?- continuò, guardandomi male.

-Si.- ammisi.

-Beh, non è così, io ti amo ed è sicuro che lo voglia fare.- le sue guance diventarono rosse e si girò, dandomi le spalle.

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