Undici.

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-Luke, smettila di chiamarmi su Facetime!- mi lamentai, inquadrandomi.

Era sdraiato nel suo letto, con un cuscino bianco tra le braccia.

-Mi manchi.- ammise e sorrise, muovendo leggermente il cellulare.

-Ma se non mi vedi da tre ore appena.- sospirai -E sei solo tre camere lontano da me.- precisai.

Fece il labbruccio e ridacchiai.

-Eddai, stá zitto e fammi dormire, che mi devo alzare presto domani. E anche tu.- strinsi la coperta tra il pugno.

-Aspetta, guarda.- chiuse la chiamata, lasciandomi stranita.

Dopo poco, sentii bussare alla mia porta.

-Luke...- mugugnai e andai ad aprire, trovando il biondo.

Aveva addosso i suoi soliti skinny, una felpa nera e il cappuccio era tirato sul suo ciuffo, nascondendolo per metá.

-Vieni.- mi prese la mano e feci solo in tempo a richiudere la porta dietro di me, che fui trascinata via.

-Facciamo degli scherzi, piccola.- sorrise e io rimasi imbambolata al soprannome che mi aveva dato. Piccola.

-E come fai con le chiavi? Insomma, abbiamo solo quelle delle nostre camere.- alzò un sopracciglio e ammiccó.

-Sono Luke Hemmings, so essere molto persuasivo.- allungó le vocali della parola "molto" e ridacchió.

Scesi le scale di corsa con lui, mi fermai dietro un angolo e l'osservai mentre ancheggiava verso il bancone della reception, dietro la quale c'era una ragazza, sui vent'anni.

-Heyla.- ammiccó lui -Cerco le chiavi delle stanze 123,124,125. Puoi aiutarmi?- fece il labbruccio e lei scosse la testa -Mi spiace, non posso dargliele.- si morse il labbro inferiore. Cazzo, Luke.

-Capisco, ma sa, non puó fare una piccola eccezione? Potrei ricambiare il favore.- sorrise maliziosamente e la ragazza deglutì, mordendosi l'interno della guancia. Che cazzo? Io la ammazzo. Troia.

-123.- si alzó e porse le tessere lentamente al biondo, facendole scivolare lungo il liscio bancone.

-124.- si morse ancora il labbro inferiore e cercai di non sbavare, mentre le dita affusolate del ragazzo circondavano le tessere magnetiche.

-E 125. Perfetto.- sorrise e le infilò in tasca, avvicinando il viso contro quello della donna. No, non la bacia, ne sono sicura. Insomma, ha due fottuti anni in più di lui. Un groppo in gola mi si formò quando le sue labbra sfiorarono quelle di lei.

-Buonanotte.- alzó una mano in segno di saluto e corse verso di me.

Mi prese la mano, la ritirai subito è si fermó a guardarmi.

-Che?- sussurrò.

-Lo sai.- aggrottó la fronte e annuì.

-Quanto mi fai incazzare Rose, tu non lo sai.- premette le sue labbra contro le mie e mi ritrovai la schiena al muro, mentre le sue mani vagano sul mio viso.

-Tu sei l'unica.- sbottò e boccheggió, staccandosi per un secondo.

-L'unica ragazza che voglio.- sorrise e non sentii più il pavimento sotto i piedi, mentre capì che aveva portato le mie gambe ai lati dei suoi fianchi, il suo bacino premuto contro il mio. Cazzo.

-Prima che io perda il controllo, andiamo a cagare il cazzo ai nostri amici.- annuì, mentre mi risistemai la maglia. Dio, quel ragazzo attivava zone del mio corpo che solo lui sapeva trovare.

follow me ; lrh (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora