Introduzione

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A chi trova la forza per andare avanti,
trattenendo lacrime e mostrando sorrisi.
A chi la forza per farlo non ce l'ha avuta,
ed ora tenta di emergere dal buio del suo passato.
Questo è per chi, nonostante tutto, avrà sempre la forza necessaria per non smettere di lottare.



Sin da bambina, non c'era attimo in cui non progettavo il mio futuro in qualsiasi modo mi si presentasse davanti e no, non sto scherzando. Certo, i miei principi morali erano ben diversi da quelli attuali, esattamente come i miei gusti ed interessi. Esempio banale, ricordo ancora quando a otto anni andavo in giro a gridare quanto poco mi piacesse il gelato al cocco per via dei piccoli grumi al suo interno. Beh, la mia attuale ossessione per questo alimento la capirete man mano. Altro esempio sono i risvolti, quelli che si fanno ai comuni jeans e senza i quali non potevo affatto uscire da casa. Che serve a fare che io dica quanto ora li trovi orrendi? Una cosa però non è mai cambiata, la mia lista delle cose da tenere a mente. Sin da bambina, dopo aver visto i primi compiti in classe, o anche semplici quiz simili la mia piccola testa formulò una lista di obiettivi, in cui sono presenti anche passi che spiegano solamente dettagli da non dimenticare mai. E quando dico mai, intendo dire fino all'ultimo dei miei giorni.

La lista è semplice e breve, eppure tremendamente precisa per me.
1: Fare sempre ciò che credo sia meglio.
2: Riuscire a costruire case favolose da far invidia alle corti Rinascimentali.
3: Non innamorarsi, mai.

Man mano negli anni riuscii a seguire alla perfezione questa lista (tranne per un punto, per ovvie ragioni), a cui però si aggiunsero altri passi che maturarono nella mia testa solo con l'esperienza che un'adolescente può vivere. Il punto più importante tra tutti divenne uno in particolare: tenersi alla larga da Ryan Pryce.

Nulla di più semplice, infondo quante probabilità ci sono di ritrovarsi una volta finito il liceo avendo si passioni in comune, ma ambizioni e possibilità economiche diverse? Meno della metà, perciò avrei potuto prendere un bel respiro e stare tranquilla dall'idea di rivederlo dopo i mesi estivi che avrebbero separato l'ultimo anno da liceale al primo da universitaria. Inoltre, essendo uscito dal liceo già un anno prima rispetto a me non avevo nemmeno la benché minima idea di cosa stesse facendo, perciò la probabilità si abbassava ancor di più. Poteva andare meglio di così?

La University of Colorado Denver mi stava aspettando, e nemmeno il presidente in persona mi avrebbe bloccata dall'ottenere quella laurea che tanto bramavo. La specializzazione per divenire un prestigioso architetto edile era l'ultimo degli step per terminare il mio percorso di studi, ma sarebbe stato al contempo la prima fase del mio futuro.

Tutto sarebbe andato secondo i piani, ed io sarei riuscita ad avere il mio ruolo in questo mondo di gente che smania alla ricerca del posto perfetto per criticare da lontano chi lotta con le unghie e con i denti per inseguire il proprio sogno. Criticano molto, stando seduti ad osservare le nostre decisioni sostenendo che fosse incorretto il fatto che noi un posto nel mondo ce lo avremmo avuto, a differenza loro.

Inoltre, non ero mai stata una che si tirava indietro alla prima difficoltà, anzi. Avevo da sempre lottato per raggiungere i miei obiettivi, ed avevo sempre avuto il fegato di scansare dal mio cammino ciò che prevedevo avrebbe portato caos e disordine nella mia vita. Potrebbe sembrare immensamente noioso narrato così, ma in realtà riuscivo a trovare il modo di essere felice senza dover rischiare d'intaccare la mia strada da percorrere.
Ricordo quando, alle cene di Natale, la mia famiglia si radunava assieme trascorrendo la serata in completa allegria e spensieratezza, nello stesso modo ragiona la mia mente. Costantemente razionale e in cerca di serietà, c'erano quei momenti in cui mi concedevo lo svago e la possibilità di respirare senza portare sulle spalle la responsabilità di ciò che ne sarebbe stato il mio futuro.

Man mano che v'imbatterete in quella che è la normale vita di un'ex diciottenne alle prese con il college, capirete però che ben presto nacquero i primi problemi nel rispettare alla lettera ciò che diceva la mia lista, ed è proprio per questo che riuscirete a capire cose che, forse, avevate bisogno di sentirvi dire. Dovreste essermi un minimo riconoscenti, soprattutto visto che sono stata letteralmente la cavia di questo esperimento, il cui risultato finale è stato decisamente diverso da quello che aspettavo, nonostante in linea di massima lo accetti comunque. Forse sto facendo un po' troppi spoiler ed io odio gli spoiler, perciò perdonatemi, prometto di piantarla immediatamente.

E a voi temerari che siete ancora qui, grazie per star scegliendo di inoltrarvi nella caotica vita che mi appartiene.
E soprattutto buona fortuna, perché ve ne servirà.

Nel ricordo di noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora