"E quando ti senti sola riempi la mente
Alza gli occhi nel cielo, rinchiuditi sempre
Tra l'eleganza delle stelle"Quella mattina, esattamente come succedeva ormai da due anni, mi svegliai con il solito macigno all'altezza dello stomaco. Lo stesso che mi portò a non avere la voglia nemmeno di alzarmi dal mio letto. Le lezioni erano cominciate, ma quel giorno non avrei messo piede a scuola, neanche se me lo avesse chiesto il presidente in persona.
Il cielo era cupo sopra i tetti delle case di Denver, segnando l'arrivo di una delle solite piogge a cui tutti siamo abituati. Non era cupo solamente il cielo però, perché quel giorno nemmeno il mio cuore scherzava.
«Tesoro, sei già sveglia?» Chiese la nonna entrando nella mia stanza. Alzai lo sguardo e la vidi lì, con un muffin alla fragola tra le mani, e lo sguardo un po' più spento del solito, ma come biasimarla? Esattamente due anni prima era morta sua figlia, come sarebbe mai potuto essere il contrario?
«Speravo di svegliarmi e ritrovarmi già al tredici Gennaio, dici che sarebbe stato troppo improbabile?» Le chiesi invitandola in silenzio a sedersi accanto a me. A passo lento la nonna mi raggiunse, sedendosi sul mio letto e porgendomi quel dolcetto.«Non posso mangiarlo, non oggi» le dissi solamente guardandola negli occhi.
«Fidati, tua madre non vorrebbe altro che tu lo mangiassi, proprio oggi, proprio visto quanto ne hai bisogno» disse lei invece porgendomi il dolcetto. Lo presi tra le mani, spezzandolo a metà e porgendole una delle due.
«Solo se lo mangiamo assieme, che ne dici?» Le chiesi, e solo allora vidi il suo sguardo brillare di qualcosa di nuovo.L'anno prima non avrei mai permesso a me stessa di mangiare quel dolcetto, mentre ora ero riuscita ad accettarlo, purché dividendolo con lei.
«Andremo fra circa un'ora, voglio che Britney abbia tempo di realizzare» disse lei mangiando il muffin.
«È già sveglia?» Le chiesi io, al che mi rispose semplicemente annuendo. «Allora scendiamo assieme, così io vado da lei.»«Rose, prima di andare, vorrei dirti solo una cosa» disse la nonna prendendomi per mano. «Grazie, piccola mia.»
«Per cosa mi stai ringraziando nonna? Non hai motivo di farlo, lo sappiamo entrambe» dissi io guardandola confusa, al che mi prese la testa con le mani per porgermi poi un bacio sulla fronte.
«Ti ringrazio per essere riuscita a comprendere che sei ancora in diritto di essere felice, e perché non vedevo l'ora di vederti sorridere si nuovo.»«Ciao campione...» disse il nonno avvicinandosi a quella lastra di marmo che tanto avevamo imparato a conoscere.
Matt Miller
13 Agosto 1968- 12 Gennaio 2005
A un padre e ad un marito in grado di amare con tutto il proprio cuore, che tu possa non spegnerti mai solo grazie al tuo immenso amore.«Ti abbiamo portato la nuova sciarpa del Barcellona Matt, questa qui sta iniziando a rovinarsi...» disse la nonna posando accanto alla lapide quel regalo che avevamo deciso di fargli per Natale. Mio papà era un grande amante del Barcellona, per questo non esitammo nemmeno un secondo all'idea di fargli quel regalo.
«Devo ammetterlo, state migliorando come squadra, non posso negarlo...» iniziò a dire il nonno.«Nonno!» Disse Britney ridendo lievemente.
«Stellina, non posso esagerare con i complimenti, non sia mai che qui qualcuno si monti la testa...» disse indicando la foto del nostro papà.Mi avvicinai ad essa e vi posai un bacio sopra, come ero solita fare da quando venne messa per la prima volta. M'illudevo che quel contatto potesse arrivargli davvero, come se bastasse accarezzare la sua foto per attraversare tutti i cieli che ci separavano.
Indietreggiai un po', per poi guardare la lapide subito dopo quella di papà.
Isabelle Katy Morrow
27 Luglio 1970-12 Gennaio 2005
Alla donna dal sorriso più raggiante, che ora
tu possa splendere ancor di più tra tutte quelle stelle.
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Nel ricordo di noi due
Chick-LitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...