Mai vi fu regalo più grande
che sentire il tuo cuore battere col mio.«Ryan, sono incinta, non sono malata!» Dissi ridendo mentre Ryan mi portava in braccio su casa.
«Non mi interessa minimamente, dovresti averlo compreso ormai» disse lui posandomi un rapido bacio a fior di labbra, costringendomi a sorridere involontariamente per la dolcezza che lèssi sul suo viso. Mi sembrava tutto così assurdo, stentavo ancora a crederci.Erano già passati due mesi da quella cena, ed ecografia dopo ecografia la creatura che portavo in grembo cresceva sempre di più. Quasi giunta al quarto mese, giorno dopo giorno in cui vedevo la mia pancia aumentare sempre un po' di più mi rendevo conto di quanto fosse tutto maledettamente reale. Avremmo avuto tutto il tempo del mondo per diventare genitori, eppure... quella era stata la notizia improvvisa più bella che avessi mai ricevuto.
Sapere di star dando vita al frutto dell'amore mio e di Ryan era la sensazione più bella che avessi mai provato e che, probabilmente, avrei mai provato per tutta la vita. Non sapevo cosa il destino avesse in serbo per noi, così come non pretendevo nulla. Ora, volevo solamente che le cose continuassero ad andare così, con noi due uniti e nostro figlio sano e pieno di vita. Mi bastava sapere che stesse bene e che lo sarebbe stato sempre, non avrei mai potuto chiedere altro dalla vita.
Avevo toccato così tante volte il fondo da iniziare a conoscerlo in maniera quasi viscerale, ma ogni volta che avevo corso il rischio di fondermi con le tenebre che lo abitavano... puntualmente la vita mi dava un'altra possibilità. Avrei potuto dire: «No, è opera mia se oggi sono qui», ma sarei ipocrita se lo dicessi o solamente lo pensassi. La vita, sin dal primo istante, mi aveva fatta nascere in una famiglia perfetta, composta da persone che erano in grado di trasmettere il proprio amore senza farlo pesare mai.
Quando persi i miei genitori, avevo avuto la possibilità di avere i miei nonni e mia sorella al mio fianco, e anche se addosso avvertivo la responsabilità di doverli aiutare... loro si erano da subito occupati di me e della mia anima.
Quando crollai per colpa delle mie stupide insicurezze, solo loro c'erano al mio fianco, e forse per colpa mia, oppure semplicemente per volere del fato, eppure non mi era pesato. Mi bastava mia sorella con i suoi abbracci, nonna Sally con le sue carezze e nonno John con le sue parole di conforto. Loro c'erano sempre stati, specialmente quando non avevo nessun altro al mio fianco.
Poi... poi tornò lui.
Tornò Ryan con i suoi strani modi di fare, con le sue carezze che mi cullavano ogni qualvolta ne avessi bisogno, i suoi sorrisi che mi concedevano un attimo di libertà da una vita che mi aveva chiesto troppo spesso di piegarmi al suo volere. Ryan, dal primo istante in cui lo conobbi, era stato quella bolla d'ossigeno in mezzo ad un oceano immenso, e mi bastavano pochi secondi con lui per avere la possibilità di respirare nuovamente.
Avevo provato in tutti i modi di toglierlo non solo dalla mia mente ma anche dalla mia anima, ma con il chiasso che lo caratterizzava fece tremare ogni fibra del mio cuore entrandovi dentro un'altra volta. Non si era mai arreso... ed ora portavo in grembo nostro figlio, mentre al dito portavo l'anello con cui aveva sigillato un patto che speravo solamente durasse per l'eternità.
«A cosa pensi?» Mi chiese lui risvegliandomi dal miei pensieri, e solo allora mi resi conto che fossimo già dentro casa nostra. Lo convinsi così a farmi scendere, e semplicemente prendendogli il viso tra le mani gli posai un bacio a fior di labbra con cui volevo essere in grado di trasmettergli tutto ciò che, a parole, non ero molto brava a dire.
«Penso a ciò che abbiamo costruito, a ciò che sei riuscito a riportare a galla...» dissi accarezzandogli il volto e guardandolo con un sorriso. «È solo grazie alla tua insistenza e perseveranza nel voler tornare ciò che eravamo anni fa se ora siamo arrivati a tutto questo, e per la prima volta nella vita... sento di non avere paura del futuro.»
STAI LEGGENDO
Nel ricordo di noi due
Chick-LitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...