"Quanto sei disposto a soffrire per amore?"
"Baratterei la mia stessa vita per la sua felicità. Basta come risposta?"Ryan
«Sei bellissima questa sera principessa» disse Dylan rivolgendosi a Rose. Alzai gli occhi al cielo vedendo il suo sorriso divertito, ma non dissi nulla. Non lo facevo quasi mai.
Sin dal primo momento in cui si conobbero, Dylan non esitò nemmeno un secondo a fare il casca morto con lei, ma a dirla tutta non mi diede mai fastidio. Paradossalmente mi ingelosii più quando la vidi seduta sulle gambe di Jacob, sapendo che lui lo aveva fatto solamente perché in lei ci aveva visto una ragazza esattamente come Rebecka, qualcuno da proteggere sebbene all'epoca ancora non si conoscevano tanto da definirsi già "amici."
In Dylan però, nonostante le battutine provocatorie, i sorrisi sornioni e quel dannato soprannome che le aveva dato sin da subito, non avrei mai visto un possibile pericolo. Mai.
Specialmente perché ero consapevole del fatto che si comportasse così con lei solo perché aveva iniziato a volerle bene, un po' come tutti all'interno del gruppo, a dirla tutta. Lei non li conosceva bene come me, ma essere in squadra con loro mi aveva permesso di imparare a comprendere i loro atteggiamenti, i loro silenzi e le loro emozioni. Un po' come avevano fatto loro con me.
Jacob, in quel momento, vedeva in lei una seconda sorella, e non solo perché fosse amica di Rebecka, ma anche perché sin da subito aveva dato dimostrazione di chi fosse realmente. Jacob amava le persone sincere, le persone vere, e lei lo era a pieno.
Dylan avrebbe continuato per sempre a trattarla in quel modo, poco sarebbe importato l'andamento della mia relazione con lei, perché nonostante le sue attenzioni nei suoi confronti, sapevo che Dylan mi avrebbe aiutato a proteggerla. Qualsiasi cosa fosse successa.
Brendon invece era senz'altro il più silenzioso del gruppo, ma se si imparava a comprendere i suoi silenzi si sarebbe scoperto un mondo intero. Lui, che rimaneva costantemente in disparte, nascosto dietro a un angolo nella speranza che nessuno lo notasse, quando la sentì suonare al pianoforte non esitò nemmeno un secondo ad accompagnarla.
Nessuno di noi sapeva della sua passione per il canto, e non mi sorpresi nel pensare che fosse stato grazie a Rose se avevamo avuto modo di conoscerla.
E Rebecka, che sin da quando conobbi il fratello vidi in compagnia di persone sempre diverse, non ci misi molto a comprendere il perché non esitò nemmeno un istante a fidarsi di lei. Aveva visto in Rose qualcuno in grado di comprendere i suoi gesti, di non limitare i suoi abbracci, di non bloccare le sue dimostrazioni di affetto.
Rose era vera, semplice e leale. Non esitava mai a dire la sua, ad occultare ciò che realmente pensava, eppure lo faceva con una discrezione tale da obbligarti involontariamente a fidarti di lei. Perché la realtà era che, ad una come Rose, non si poteva fare altro che volerle bene.
O amarla, come nel mio caso.
«Ora che siamo tutti qui si può iniziare la festa, no?» Chiese sempre il biondo alludendo a me, Rose e... Britney, che non aveva fatto in tempo ad entrare nel locale che era stata presa da Jacob. Sorrisi all'idea di quei due, perché leggevo nello sguardo di Britney che lui non fosse ancora riuscito a fare breccia nel suo cuore, a differenza di quanto aveva fatto lei.
Ne avevo già parlato con il più grande dei Lopez, e non ci era voluto molto prima che sputasse fuori il rospo e ammettesse che quella ragazza lo attirava più di quanto avrebbe mai anche solo potuto immaginare.
«In realtà manca ancora una persona...» disse Rose guardandomi negli occhi. Arcuai un sopracciglio, ma non appena mi pronunciò il nome di Robert Brown strinsi i pugni senza rendermene conto. Era vero, se non fosse stato per lui probabilmente le cose non sarebbero andate in questo modo, io e Rose probabilmente ancora ci staremmo dichiarando guerra e forse qualcuno diverso da lui sarebbe stato in grado di portarla via da me, ma ciò non toglie che loro si erano baciati, che lui aveva conosciuto i suoi nonni e lei la sua famiglia.
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Nel ricordo di noi due
ChickLitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...