Che senso ha puntare al passato?
perché vivere di ciò che eravamo?
Proviamo a ricominciare, proviamo a ripartire da zero.
Tu sarai sempre nel mio cuore, ma io temo di non essere più nel tuo.Mentre il sole era alto su Denver, il mio sguardo vagava su quegli edifici immensi caratteristici della città. Quella notte dormii a malapena tre ore in tutto, spezzate però da continui spiragli di tenebre che mi costringevano ad aprire gli occhi.
Non seppi nemmeno il perché io fossi lì se ci sarebbero potute esserci moltissime altre persone al suo fianco, eppure mi ritrovai a posare gli occhi sulla figura di Ryan che, stesa su quel lettino d'ospedale, continuava ad essere in chissà quale sogno, ignaro della realtà.
Ero stanca di stare lì, avevo il solo desiderio di tornarmene a casa e poter finalmente dormire nel mio letto, anche se in fin dei conti il timore che potesse stare ancora male regnava in me. Quando però vidi il dottore entrare nella stanza pensai finalmente che i miei desideri potessero avverarsi così, di getto, tutti quanti assieme.
«Buongiorno signorina Miller, la vedo stanca stamani, ha dormito male?» chiese lui con una cartellina tra le mani.
«Sa com'è, le sedie d'ospedale non sono molto comode per passarci la notte» dissi io ironica passandomi una mano sul viso. «Allora, come sta?»
«Secondo i controlli è più che stabile, oggi stesso può uscire» disse guardando Ryan.
«Fantastico! Allora io posso andare, prendo al volo il mio telefono e...»
«In realtà, dovrebbe essere lei ad assicurarsi che esca da qui, signorina».«Che cosa? Perché mai dovrei essere io a farlo, non ha qualcun altro?» chiesi guardandolo esausta.
«I suoi genitori non sono in città, li abbiamo chiamati e ci hanno detto di non poter fare rientro sino a mercoledì. Abbiamo detto loro che lei era qui, perciò hanno permesso che sia lei ad occuparsi di lui».
«Lei ha detto cosa?» chiesi di getto sentendo un'impeto di rabbia crescere in me. Sospirai frustrata beccandomi il suo sguardo innocente, per poi riprendere parola una volta aver riposato lo sguardo su di lui. «Mi scusi, la mancanza di sonno mi fa impazzire. Ryan è maggiorenne, perché non può cavarsela da solo?»«Serve comunque qualcuno che si assicuri che non abbia ricadute nel rientro a casa. I farmaci hanno fatto il loro effetto, ma nelle prime ventiquattr'ore deve essere sorvegliato per evitare che abbia ricadute poco gravi».
Sospirai rumorosamente prima di annuire debolmente con il capo, e quando pensai che il peggio fosse passato sentii l'ultima voce che avrei voluto sentire in quel momento.
«Ma dove sono?»
«Purtroppo non molto lontano da me, e questo è un immenso dispiacere» risposi io facendo ridere il dottore al mio fianco.«Sei in ospedale Ryan, sei caduto dentro una piscina e fortunatamente c'era la signorina Miller con lei che l'ha aiutata, altrimenti sarebbe anche potuta andare molto peggio» disse il dottore prima di voltarsi verso di me. «Credo che lei sarà felice di spiegarti meglio ciò che è successo, per il momento ti dico che oggi pomeriggio lascerai la stanza, ci vediamo dopo per i moduli d'uscita».
Il dottore lasciò la stanza mentre io volgevo loro le spalle, concentrata a guardare al di fuori della finestra.
«Mi hai aiutato, ti sei ricordata dell'allergia» disse lui semplicemente. Credeva davvero che mi sarei dimenticata della sua allergia al cloro? Davvero era tanto stupido da credere che l'avrei lasciato lì, solo, a morire dentro quella piscina?Tacqui, decisa a rimanere lì solo ed unicamente per ciò che dovevo fare per aiutarlo senza prestargli più attenzione di quanta ne meritasse. Non mi voltai, ma riuscivo a percepire il suo sguardo incendiare la mia schiena lasciando una scia di fuoco impressa su di essa. Riuscii a sentirlo fin sotto la pelle, permettendogli senza volerlo di lasciar tremare il cuore al pensiero della possibilità di riprenderselo tra le mani.
«Rose...»
«Alenoire, lo sai Pryce» risposi io commettendo l'errore più grande da anni a quella parte. Feci scivolare le mie iridi nelle sue, correndo il rischio di annegarci dentro. Rimasi immersa nel suoi occhi un attimo di troppo, in cui fu lui a riuscire un'altra volta a scongelare quello strato di ghiaccio che cercavo di mantenere intatto attorno al cuore.
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Nel ricordo di noi due
ChickLitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...