La cosa che più amo di te
è che sei bella sempre.
Illuminata dal sole, o cullata dalla notte.
Baciata dal caldo estivo o toccata dalle foglie d'autunno.
Vestita da donna, oppure da bambina,
tu rimani sempre tu, e questo è ciò che ti rende meravigliosa ad occhi che si limitano
a contemplarti innamorati.Ci sono dei giorni in cui senti che tutto andrà alla grande, in cui sarai libera di tirare un sospiro di sollievo senza temere di potertene pentire il minuto dopo. Quelli in cui nessuna brutta notizia sarebbe mai in grado di rovinarti l'umore, perché in cuor tuo sai che tutto si sistemerà.
Esistono quei giorni, ma quelli che seguirono la sera di Capodanno furono l'esatto opposto.
Li passai interamente con il capo chino sui libri, per portarmi avanti e non farmi cogliere impreparata al rientro all'università. E inoltre, quello era l'unico modo che avevo per liberare la mente senza auto distruggermi. Ryan era passato varie volte a casa mia, avevamo pranzato tutti assieme e sembrava essere tornato tutto come prima. Sembrava, perché la realtà era che quella stramaledetta sera mi ero vista crollare il mondo addosso.
Ero impegnata a studiare alcune pagine di storia dell'architettura quando suonarono al campanello, ed essendo la sola in casa dovetti uscire dalla mia stanza correndo per andare ad aprire la porta.
«Cosa ci fai tu qui?» Chiesi sorridendo vedendo il ragazzo davanti a me.
«Semplice, ho portato il pranzo. Non lo vedi?» Chiese Ryan agitando davanti alla mia faccia una busta con del cibo che sembrava essere cinese. Lo feci entrare, e come se fosse casa sua lui andò diretto a posare le cose sul tavolo in cucina. Rimasi sul ciglio della porta guardandolo incantata, perché se c'era qualcosa da dire in quel momento era che Ryan Pryce era la rappresentazione più clamorosa che avessi mai incontrato della perfezione.Indossava una semplice felpa azzurra abbinata a un jeans largo di colore bianco, esattamente come la bandana che portava sui capelli. Era perfetto in quel momento, poi mi guardai io e mi resi conto di quanto fossi impresentabile.
«Se continui a guardarti inizierai a credere addirittura di essere brutta Rose» disse lui dopo poco mettendo via la busta. Alzò lo sguardo verso di me cogliendomi sul fatto, così mi limitai a sospirare prima di raggiungerlo.
«Come potrei mai pensarlo, insomma, sono la perfetta reincarnazione di quel che significa essere sensuali. Non credi anche tu?» Dissi ridendo e indicandomi con le mani. Con un pantalone della tuta di almeno due taglie più grandi ed una canottiera del Barcellona addosso ero il modello lampante di ciò che potrebbe sembrare una casalinga disperata, per non parlare poi degli occhiali da vista che usavo per studiare e dei capelli legati in una morbida coda alta.
Si, sarei benissimo potuta passare per una ragazza alle prese con quattro figli ed una casa da gestire, facendo il tutto completamente sola, e lo sarei sembrata solamente se qualcuno mi avesse vista, specialmente se affiancata al mio ragazzo. Ryan si avvicinò a me con un sorrisetto divertito, per poi prendermi all'improvviso in braccio senza lasciarmi il tempo di rendermene conto. Mi fece mettere seduta sulla porzione di tavolo ancora libero, parandomisi davanti senza lasciarmi modo di scappare.
«Saresti la reincarnazione della sensualità anche con un sacco dell'immondizia addosso, Alenoire.»
«Fammi capire, ora che hai il permesso per chiamarmi Rose usi il primo nome?» Chiesi ridendo cercando di sviare il discorso.
«Esattamente, sennò non ci sarebbe stato il gusto di farlo» disse avvicinandosi a me. Chiusi gli occhi quando iniziai a credere mi avrebbe baciata, ma quando sentii le sue labbra sul collo mi ritrovai a sospirare di scatto senza rendermene conto. Sentii una scia di brividi percorrermi il corpo da capo a piedi nell'esatto momento in cui raggiunse il punto dietro l'orecchio che tanto amavo, per poi sentire le sue labbra schiudersi in un sorriso.
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Nel ricordo di noi due
ChickLitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...